CULTURA & SOCIETA'

Il R–umore della nostra terra, presentato il volume al Polifunzionale

Il progetto ha visto impegnati gli studenti di diversi Istituti Scolastici dell’isola che si sono messi in gioco scrivendo interviste, racconti, poesie e filastrocche allontanando, così, la paura

Si è svolta lo scorso 5 aprile, presso il teatro Polifunzionale di Ischia, l’incontro conclusivo del progetto “Il R-Umore della nostra terra: racconti dall’isola”. Organizzata dalla Fondazione Opera Pia Iacono Avellino Conte, il libro  raccoglie le testimonianze dei bambini e dei ragazzi delle scuole dell’isola d’Ischia all’indomani dell’ evento sismico del 21 agosto 2017 .Il Concorso-Percorso ha perseguito l’obiettivo di permettere ai ragazzi di raccontare,  attraverso un lavoro espressivo, la propria vita prima, durante e dopo il terremoto, di dare voce alla ricchezza interioreche ciascuno porta dentro di sé, ai diversi modi di “sentire”, in modo autentico, ciascuno con i suoimezzi espressivi, con uno sguardo rivolto ad immaginare e progettare il loro futuro, incoraggiando ivalori dell’accettazione, dell’accoglienza, della condivisione e della socialità.“Il terremoto – hanno detto dal palco gli psicologi che hanno lavorato al progetto – ha creato tanto rumore che ha scosso non solo le nostre case, ma anche le nostre vite e che ha coinvolto e sconvolto tutti, che si è intrufolato nelle nostre giornate, condizionandole, portando tanto mal-umore, creando crepe e divisioni, tra l’isola e il resto d’Italia, tra le zone colpite e quelle non colpite, tra gli studenti, nelle famiglie, tra i vicini di casa, nelle nostre abitudini… Tutto ciò ha creato tanti strappi nella nostra comunità rendendoci tutti più fragili, più soli e minando le nostre sicurezze. E’ indispensabile recuperare e valorizzare le risorse più vere per poter ricucire quel tessuto sociale e rispondere ai reali bisogni della nostra terra ed è possibile farlo solo partendo dalla consapevolezza che possiamo riunire le tessere di quel puzzle che si sono divise sottraendoci energie. Per questo vanno abbattuti quei “muri” dell’ indifferenza e del silenzio e vanno sostenuti gli “umori”, le storie e le relazioni”.Il progetto ha visto impegnati gli studenti di diversi Istituti Scolastici dell’isola che si sono messi in gioco scrivendo interviste, racconti, poesie e filastrocche allontanando, così, la paura. «Sfogliando questo lavoro ci si rende conto di quanto i bambini siano stati capaci di mettere  da parte la paura insegnando a noi adulti, grazie all’aiuto di bravissimi psicologi, che non serve a niente tenersi tutto dentro. Condividere l’esperienza del terremoto li ha aiutati a liberarli dalla paura che è stata da loro elaborata, in modo davvero emozionante». Questo il saluto del Sindaco di Ischia Enzo Ferrandino.Ancora una volta sono stati i bambini a insegnarci come agire, lo hanno fatto nel periodo dei doppi turni a cui sono stati costretti perché le scuole di Casamicciola e Lacco Ameno erano inagibili: furono gli unici a non lamentarsi e ad accogliere i loro amici nelle loro classi, condividendo banchi e materiale. Tutti noi ricordiamo dove eravamo quella sera del 21 agosto, una delle pagine più tristi della nostra isola ebbene, i bambini, sono riusciti a colorare di speranza anche quei ricordi così brutti. A tutti loro, chiamati sul palco a leggere a voce alta gli elaborati, è poi andato un riconoscimento per il lavoro svolto, un ulteriore modo per tenere bene a mente che la paura può essere messa da parte e che da quella si può imparare a ricominciare con più coraggio.

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