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La “mannaia” dell’Asl si abbatte su un bar di Casamicciola

L’azienda sanitaria ha disposto la chiusura dell’attività “Spenk” ubicata a Perrone per una serie di più e meno gravi “non conformità” riscontrate a seguito di un sopralluogo effettuato nei giorni scorsi. Il provvedimento eseguito dalla polizia locale

DI GIOSUE’ ROSACROCE

Il commissario straordinario di Casamicciola Terme, Simonetta Calcaterra, su proposta del responsabile dell’area tecnica del Comune di Casamicciola Terme, Mimmo Baldino, ha firmato un’ordinanza avente ad oggetto “Chiusura attività bar Pasticceria”, provvedimento che è stato poi di fatto eseguito nel pomeriggio di ieri dagli agenti di polizia municipale della cittadina termale. A generare il provvedimento del responsabile di settore una nota del dipartimento di Prevenzione UOC Igiene e Salute Pubblica acquisita al protocollo comunale lo scorso 2 novembre nella quale venivano rappresentato “che i locali di lavorazione si presentavano privi dei requisiti igienico-sanitari”. Una sentenza inappellabile che di fatto non poteva che portare alla chiusura del bar pub denominato “Spenk” ed ubicato in località Perrone.

Il commissario straordinario Simonetta Calcaterra

Un successivo verbale dell’Asl – acquisito il 4 novembre – evidenziava anche una serie di problematiche minori che certo hanno reso ancora peggiore un quadro a tinte fosche. Nella nota si legge quanto segue: “Dall’analisi della documentale riguardante il piano di autocontrollo si evidenzia una carenza descrittiva in merito alle indicazioni e procedure di sanificazione delle attrezzature ed ambiente, controllo delle temperature, gestione rifiuti, controllo degli agenti infestanti ivi comprese le dovute verifiche ed eventuali schede di registrazioni gestione e controllo dell’approvvigionamento dell’acqua; 2) Area bar: contenitori per rifiuti sono di tipo manuale e all’atto del controllo si presentano aperti; le guarnizioni dell’apparecchiatura refrigerante sono carenti di manutenzione straordinaria ivi compresa apparecchiatura a temperatura calda (vetrina espositiva dei prodotti alimentari); 3) Area deposito: presenza di alimenti e bevande seppur confezionati stoccati a contatto con la pavimentazione; disordine diffuso e presenza di materiale/attrezzature per la sanificazione non correttamente custoditi e protetti; 4) Inadeguata gestione dell’area spogliatoio e gestione della divisa da lavoro con assenza di idonee attrezzature che permettono la corretta separazione tra indumenti personali e indumenti da lavoro; alcune divise si presentano con tracce evidenti di residui di lavorazione pregressa; 5) Locale servizio igienico destinato al personale: presenza di materiale non pertinente”. Nel verbale vengono riportate anche le “non conformità” che l’azienda sanitaria locale ritiene decisamente più gravi e che di seguito elenchiamo: “1) Locale cucina: assenza di areazione naturale e/o forzata; 2) Locale cucina: presenza di ampie soluzioni di continuità alle pareti e pavimentazione con evidenti tracce di esfoliazione dell’intonaco; 3) Tutte le apparecchiature refrigerate (comprese le guarnizioni) e le attrezzature (forni, griglie, utensili) si presentano in carenti manutenzioni ordinarie e straordinarie; 4) Si evidenziano delle variazioni strutturali all’atto del sopralluogo in carenza di presentazione di comunicazione della SCIA aggiornata”. Da qui la decisione di chiudere l’attività di Bar Pasticceria e di interrompere l’attività di cucina, per le modifiche strutturali apportate ed il ripristino dello stato dei luoghi tramite l’integrazione della SCIA”. L’esercizio commerciale non potrà riaprire i battenti senza preventivo sopralluogo da parte dell’ASL Napoli 2 Nord. Come da prassi, i titolari della struttura potrà ricorrere al Tar entro sessanta giorni.

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Ogni morto di papa fanno qualche controllo, ma questa attività con alcune carenze di manutenzione, quando ha aperto i battenti era in regola con le disposizioni della asl oppure ha aperto alla viva il parroco. Ma l’ASL controlla la salute dei lavoratori in tutte le attività dell’isola quando lavorano oltre l’orario previsto dalla legge e quindi possono avere a lungo andare ripercussioni sulla salute e sullo stato mentale che potrebbe derivare da pressioni che non tutti sopportano?

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