CRONACAPRIMO PIANO

La processione del Venerdì Santo non deve morire

Ad innescare la discussione sul presente e futuro dell’evento maggiormente rappresentativo della procidanità uno dei costruttori di “lungo corso”dei “misteri”. E intanto la Pasqua 2024 non è poi così lontana…

Passate le festività natalizie l’attenzione dei procidani si sposta, inevitabilmente, sugli eventi della Pasqua(che nel 2024 cade bassa il 31 Marzo), con in primis la tradizionale Processione del Venerdì Santo. Ad innescare la miccia della discussione sui social Antonio Brecciano, uno dei costruttori di “misteri” di “lungo corso”, che in un recente post scrive: “Manca poco ormai.365 giorni al Venerdì.Macché, 300 sono già passati nell’indifferenza più totale… Ora ne restano solo altri 65. SESSANTACINQUE giorni si, giusto il tempo per recuperare la solita bombola d’ossigeno con la quale si cercherà di dare ancora una volta una boccata d’aria a quella “tradizione” calpestata e degradata che da anni ormai piange, soffre e resta sola! Essa viene messa da parte, chiusa in una stanza buia, lasciata faccia al muro.Una “tradizione” che ha quasi vergogna di continuare ad esistere ed a cui purtroppo, sempre più spesso, gli viene da chiedere il suo ultimo desiderio, l’unico che crede gli permetterà di salvare la sua dignità…. l’eutanasia!”.

Antonio Brecciano

Tra gli innumerevoli commenti,la riflessione del dott. Giacomo Retaggio, che tante emozioni ha trasmesso sull’argomento nei sui scritti, che dice: “Carissimo, comprendo il tuo sfogo e la tua delusione, ma LA PROCESSIONE DI VENERDI’ SANTO NON DEVE MORIRE! Se dovesse accadere che muoia è come se una parte di Procida, di noi procidani, della nostra storia, della nostra fede secolare scompaia. Voi, uomini (perché non siete più ragazzi) che preparate i “misteri” avete ragione su tutto: voi lavorate, trascurate le vostre cose e le vostre famiglie per lavorare ai “misteri”, ci rimettete soldi di tasca propria, solo perché spinti da una passione antica cristallizzata nel vostro codice genetico di Procidani. E concordo con voi che la Processione senza i “Misteri” non ha alcun senso di esistere. Se si dovesse portare in processione solo la statua del Cristo morto questa perderebbe gran parte del suo fascino secolare. E’ ovvio che la sacralità di questa icona non si discute ed ha un suo valore intrinseco, ma la presenza dei “misteri” aggiunge alla Processione quel qualcosa in più che la rende unica e speciale tra le manifestazioni consimili. La Processione del Venerdì Santo procidano va ben oltre il suo valore liturgico – teologico per assumere anche, e soprattutto, un valore di rappresentazione della realtà sociale del momento e di protesta dei giovani contro le cose di questo mondo che non vanno, quali guerre, migrazioni, fame, miseria, immigrazione e chi più ne ha più ne metta. I giovani di Procida hanno sempre visto nella Processione un amplificatore delle loro istanze e delle loro proteste. E, poi, c’è un altro fatto: la Processione non è mai simile a quella dell’anno precedente. Proprio in virtù dei “mister” che mutano ogni anno essa non è mai uguale a quella di prima. Queste poche e scarne considerazioni (che, tra l’altro, ho già espresso nei miei libri sull’evento) vogliono dimostrare come la Processione senza i misteri non ha alcun senso e non ha motivo di continuare ad esistere. A questo punto l’unica cosa da fare è rimboccarsi le maniche e darsi da fare nella preparazione. Bando alle offese subite, alle recriminazioni, alle lamentele, anche se, giuste, e prepariamo i Misteri. La nostra storia plurisecolare ce lo impone!”.

Ma Antonio Brecciano va oltre la “semplice lamentela” è formula una serie di proposte: “serve impegno…La volontà da parte della maggior parte dei costruttori c’è, ma per quanto riguarda il resto?È possibile che dobbiamo attendere che arrivi quel giorno senza far nulla…. Fino a che punto resisteremo?Sarò un sognatore ma immagino un evento che coinvolga i giovani tutto l’anno e se proprio volessimo paragonare i nostri misteri a dei carri di carnevale, allora significherebbe avere:

– degli spazi in sicurezza dove si lavora tutto l’anno;

– dei laboratori dove i più giovani imparino le varie tecniche utilizzate per la costruzione;

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– organizzazioni di eventi, convegni, gemellaggi con altre realtà;

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-accesso a fondi per la realizzazione che permettano l’utilizzo di materiali riciclabili ed ecologici

– una scuola di musica dove si insegna ai giovani a suonare la tromba;

– accesso a fondi che permettano il restauro delle statue fisse;

– un museo della processione aperto ai visitatori tutto l’anno;

– un’esposizione dei misteri almeno durante la primavera con ingresso a pagamento;

– una scuola di taglio e cucito dove poter realizzare l’abito della confraternita e degli angioletti”.

Sarà la volta buona?

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