POLITICAPRIMO PIANO

La promessa di Amitrano: «Le isole al centro dell’agenda politica»

Intervista al deputato promotore dell’Intergruppo parlamentare di sostegno allo sviluppo delle isole minori che ha iniziato da Ischia il suo lungo tour

Si lavora per le isole. In questo tour, Lei cosa ha notato al primo impatto? Quali sono quelle che a suo avviso possono rappresentare i disagi e le peculiarità in negativo del vivere su un’isola?

«Intanto iniziamo un lavoro che parte proprio da Ischia, anche per via di un personale legame affettivo con l’isola: cominciamo un lungo tour che ci porterà in tutte le isole della nostra Italia. Al primo impatto, ovviamente c’è il tragitto marittimo dalla terraferma all’isola, che è potenzialmente foriero di disagi, ritardi e disservizi, come ad esempio quello che è capitato a me, senza aria condizionata durante il trasporto, tra l’altro in un periodo in cui la stagione turistica dovrebbe concedere un viaggio molto più confortevole che in altri momenti. Ci si rende conto che chi deve affrontare questi spostamenti quotidianamente, come i pendolari per lavoro, incorre in disservizi rilevanti».

Intanto è significativo che della tematica si cominci a parlare: è stato costituito un gruppo che si occuperà specificamente del problema. Le isole fino a questo momento erano state un po’ trascurate. Questo nuovo interesse è indicativo del fatto che il vento sta cambiando, anche grazie al lavoro che negli ultimi tempi ha compiuto l’Ancim, che proprio con la presidenza Del Deo è stata più ficcante e incisiva.

«Assolutamente sì: grazie anche all’enorme lavoro di Del Deo e dell’Ancim si è riusciti a ottenere un primo passaggio importante, quello della riforma costituzionale, che riconosce il disagio dell’insularità, in particolare delle isole minori. Ora manca davvero l’ultimo voto per poterlo inserire in costituzione. Adesso abbiamo deciso, con la collaborazione di Ancim, di dare vita a questo intergruppo parlamentare, che coinvolge deputati e senatori, dunque sono rappresentati entrambi i rami del Parlamento, e ad esso affianchiamo un tavolo tecnico, che stiamo costituendo incontrando le varie realtà dei territori, proprio per ricevere quegli input importanti che possono modificare in meglio la vita di chi vive nelle isole».

«Grazie anche all’enorme lavoro di Del Deo e dell’Ancim siamo riusciti a ottenere un primo passaggio importante, quello della riforma costituzionale, che riconosce il disagio dell’insularità»

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Quali sono i primi tasselli che dovrebbero comporre il mosaico, o quelle che sono le criticità più evidenti che vanno affrontate con una certa priorità rispetto alle altre?

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«Il primo tassello è chiudere sicuramente la riforma costituzionale, perché così fissiamo un caposaldo e un principio, il riconoscimento del disagio dell’insularità. Fatto questo, che spero si verifichi già dall’autunno, dall’esperienza che stiamo percorrendo direi che gli altri tasselli importanti sono costituiti dai trasporti, dal personale necessario nei vari settori, dalla giustizia alla scuola, passando per la sanità, che spesso scarseggia nei territori delle isole e quindi bisogna riuscire a trovare nell’immediato una soluzione. Un altro enorme problema è quello dell’urbanistica, elemento che si è visto essere determinante nelle scelte che riguardano le isole».

In un territorio ricco di patrimoni di ogni genere come l’Italia, in che misura le isole rivestono un ruolo importante?

«Dico sempre che la nostra è una Nazione baciata dalla fortuna: abbiamo veramente di tutto, ma non riusciamo a valorizzarlo nel modo migliore possibile. Le isole pagano spesso uno scotto ancora maggiore di questo, perché ad esempio non riescono a esprimere un unico brand a livello di comunicazione internazionale, che possa indicare un riconoscimento della qualità del percorso turistico, culturale, paesaggistico. Quindi, mentre tutto ciò in terraferma si riesce più facilmente a realizzare, le isole hanno maggiori difficoltà: di conseguenza, sostenerle in questo percorso può essere d’aiuto per far conoscere delle eccellenze e delle peculiarità che altri posti non possono vantare».

«All’intergruppo parlamentare, affianchiamo un tavolo tecnico, che stiamo costituendo incontrando le varie realtà dei territori, proprio per ricevere quegli input importanti che possono modificare in meglio la vita degli abitanti delle isole»

L’ultima domanda è da un punto di vista personale ed emozionale, e non politico: si dice spesso che le isole sono dei luoghi dell’anima. Posso chiederle che sensazioni le suscitano quando le visita, e qual è il suo rapporto con il mare?

«L’isola d’Ischia è sempre nella mia anima, sin da quando ero piccolo coi miei genitori abbiamo frequentato l’isola, cosa che ha creato un legame particolare con Ischia, rispetto ad altre isole. Il mare: per me è tutto. Sono napoletano, sono nato e cresciuto sul mare, e già quando vado a Roma a lavoro non è la stessa cosa. È chiaro quindi che per me si tratta di un elemento fondamentale. Queste sono ulteriori motivazioni che ci hanno spinto a lavorare in questo senso».

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