CRONACAPRIMO PIANO

LA RE.S.A. del Celario: 115.000 euro per abbattere la casa degli sfollati

Lì dove non hanno potuto il sisma del 2017 prima e la frana del 26 novembre 2022 poi, arriva la Procura della Repubblica. Il Comune costretto a contrarre un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti per tirar giù un immobile in un’area dove la distruzione è praticamente la regola

Ischia è sulla bocca di tutti e soprattutto è al centro delle cronache, purtroppo, per problemi legati ai suoi disastri, al terremoto alla frana, ai gravi smottamenti. Ma è anche al centro dell’eterno dibattito sull’abusivismo e gli abbattimenti. Ed in questo complesso di cose che si inserisce drammatica una recente sentenza penale per abusivismo edilizio ascritto al libro nero degli abbattimenti nel 2013. La casa in questione è una abitazione di un centinaio di mq, edificata in epoche disparate è contestualizzabile sul finire degli anni ‘90 in una zona dell’isola, in parte, a rischio idraulico e di frana. La verità è che, vuoi per la burocrazia, vuoi per qualche gioco sotterraneo, ci sono voluti 10 anni per stabilire che quella abitazione vada abbattuta. Questo episodio fa ragionare sul disastro italiano, sotto ogni prospettiva lo si guardi appena avvenuto. Ma c’è di più, per aggiungere dramma al dramma, quell’edificio d’abbattere si trova nel cuore del Celario, l’area della devastazione, dei morti innocenti e della tragedia del 26 novembre 2022. Qui il maglio della procura si abbatte per distruggere ciò che non ha distrutto né il terremoto né l’alluvione, n’è tanto meno la valanga con la sua conseguente frana. Qui c’è il marchio devastante dell’abuso. E’ cosi che si spenderanno poco meno di 115 mila euro per abbattere la casa degli sfollati. Se non ci forse da piangere…

CELARIO, LA RE.S.A. E IL DRAMMA

È qui, al Celario, che in questi giorni terribili il comune di Casamicciola Terme, con il suo settore edilizia privata ed urbanistica ha attinto dal Fondo per le demolizioni delle opere abusive. Si tratta di una Assunzione con la Cassa DD.PP. di un’anticipazione di Euro 114.447,64, per far fronte agli oneri relativi ad un intervento di demolizione. RE.S.A. n. 322/2013 del 19.12.2019 per l’Abuso alla Via Celario snc. Come spiega nel dettaglio il capo dell’Ufficio Tecnico, l’Ing. Michele Maria Baldino “ il Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, dott. Raffaele Marino, in base alla sentenza irrevocabile di condanna emessa in data 02 aprile 2007 dal Tribunale di Napoli Sez. Dist. Ischia, nr. 142/07 Reg. Sent., divenuta esecutiva in data 14 maggio 2007 a carico della proprietà , ha emesso nei confronti della predetta l’ingiunzione a demolire le opere abusivamente realizzate indicate nei capi di imputazione- inoltre si rileva dagli atti pubblici come il suddetto Sostituto Procuratore Generale, con nota RE.S.A. n. 322/2013 del 19 dicembre 2019, acquisita al prot. gen. in data 16 gennaio 2020 col n° 552, dovendo procedere all’esecuzione dell’ordine di demolizione del manufatto sito in codesto comune, alla Via Celario snc, ha invitato, l’Amministrazione, a richiedere alla Cassa Depositi e Prestiti, titolare del Fondo per le demolizioni dei manufatti abusivi, il finanziamento della somma necessaria per procedere nel più breve tempo possibile al materiale abbattimento delle opere descritte nella relazione preliminare del Consulente Tecnico della Procura della Repubblica, allegata alla nota RE.S.A.”. Insomma un impegno considerevole per il paese tutto alle prese con indicibili problemi è vittima di altrettanto inenarrabili calamità che deve gioco forza affrontare anche queste incombenze, aggiungere peso al peso del dramma abitativo e carichi economici in un ente già strutturalmente in difficoltà. E’ l’Italietta delle mille contraddizioni.

114.447,64 EURO PER DEMOLIRE L’ABITAZIONE

In particolare nella suddetta relazione, a firma del consulente nominato, Arch. Massimiliano Lombardi, sono descritte le opere da eseguire, nonché riportato il computo metrico e relativo Quadro Economico dei lavori di demolizione e quantificato in € 114.447,64. Da qui l’assunzione del mutuo da parte del comune che porterà alla demolizione del fabbricato in un’area di fatto demolita e distrutta dalla furia degli eventi di du e mesi fa. Inutile parlare dei risvolti e degli ingranaggi che andranno inevitabilmente a connettersi con quanto sta avendo nella zona del Celario, tra necessità di messa in sicurezza e interdizione dei siti.

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Di certo non si andrà. A demolire oggi, di certo non si andrà ad imporre il lavoro di ditte specializzate ed operai per la demolizione in quell’area di fatto interdetta ed evacuata 60 giorni fa. Fatto sta che queste connessioni, l’accavallarsi si difatti e circostanze deve indurci a riflettere sulla necessità di programmare e coordinare anche e soprattutto gli interventi istituzionali dello stato. Se anche si tratti di Emergenza Frana, di Ricostruzione post sisma e di alluvione e sia che si tratti di demolizioni. E’ questa totale assenza di programmazione, l’intempestività ed il metodo di uno Stato che non sa essere Stato fino in fondo che purtroppo ad Ischia e soprattutto a Casamicciola si sta dimostrando più dannoso delle catastrofi. In ogni caso il comune che fu termale si è impegnato a restituire l’anticipazione, comprensiva della quota di gestione del Fondo pari allo 0,1 per cento in ragione di anno sul capitolo erogato entro 60 giorni dall’effettiva riscossione delle somme a carico dei responsabili degli abusi, e comunque entro il termine massimo di cinque anni dalla data di concessione. In caso di insolvenza il Ministero dell’interno provvede alla restituzione delle somme anticipate, unitamente alla corrispondente quota delle spese di gestione del Fondo ed agli interessi di mora, trattenendo le relative somme dai fondi del bilancio dello Stato da trasferire a qualsiasi titolo al Comune, ivi comprese le quote annuali spettanti a titolo di compartecipazione al gettito IRPEF in sostituzione dei trasferimenti erariali.

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di assumere l’obbligo di effettuare il relativo impegno di spesa sul bilancio pluriennale ai sensi dell’art. 183 del Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli EE.LL. di cui al Decreto Legislativo 18/08/2000 n° 267.Pensate un po’!

Ovviamente dovrà darsi tempestiva comunicazione alla CDP S.p.A. dell’avvenuta esecuzione della demolizione. Se per molti cittadini di quella zona c’è la speranza un giorno di rientrare, di ritornare oltre le ferite, di poter ancora respirare aria di casa, per qualcun altro c’è la RE.S.A.; c’è la consapevolezza che in quella casa, a prescindere, non ci torneranno più. Salvo miracoli.

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