POLITICAPRIMO PIANO

La rivincita di Pascale: «Qualcuno suona un disco rotto»

Dopo il sequestro del porto turistico di Lacco Ameno disposto dal gip della Procura di Napoli, a Il Golfo ecco le parole del sindaco di Lacco Ameno. Che non vuol sentire parlare di una struttura chiusa per la stagione estiva 2024: «Lavoreremo di concerto con autorità giudiziaria e guardia costiera per arrivare a dissequestro e gestione comunale»

Arriva una nuova puntata nell’eterna telenovela legata al porto turistico conteso a Lacco Ameno. Secondo alcuni uno sviluppo clamoros, secondo altri atteso se non addirittura scontato. Ora ci sovviene che lei ricordò in effetti come soltanto un provvedimento di natura penale potesse contribuire a liberare il porto dalle mani del privato…

«Mah, mi piace sottolineare piuttosto come siamo davanti a una notizia… non notizia. Io non ho affatto sostenuto che un provvedimento penale potesse aiutare a uscire dalla situazione di impasse, ho semplicemente a più riprese ribadito in qualche modo che l’occupante attuale fosse senza titolo. Il provvedimento che è stato notificato ieri mattina (lunedì per chi legge, ndr) spiega e ribadisce proprio questo concetto, nel senso che il magistrato ritiene che dal 2022 l’attuale sub concessionario non ha titolo ad esercitare attività all’interno dell’approdo turistico di Lacco Ameno. E spiego anche il perché».

Prego.

«Non ha titolo a far data dal 2022, e questo nonostante lo stato di emergenza covid in base al quale si era visto accordare una proroga già di per se discutibile ma che in ogni caso era scaduta 90 giorni dopo la cessazione e quindi significa giugno 2022. Ecco, già in quella occasione, piuttosto che nell’estate 2023, il privato avrebbe dovuto cedere il passo al Comune. Che, scusatemi se lo ribadisco anche in questa circostanza a più riprese, ad oggi non ha ancora incassato un solo euro né di canoni né di consumi. Tutto questo ad esclusivo beneficio e vantaggio di un’attività che è stato sancito essere senza titoli».

Intanto, al netto poi di quelle che saranno le evoluzioni giudiziarie, c’è un porto sotto sequestro. Quanto questo può e deve inquietare o preoccupare in prospettiva futura, soprattutto nell’immediato, visto che poi la stagione turistica non è così lontana?

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«Non c’è niente che debba inquietare qualcuno, noi dobbiamo innanzitutto prendere atto su quale sia la via della legalità e di conseguenza quella della corretta gestione. Per quanto attiene alla materia strettamente giudiziaria, appare evidente che l’ultima parola rimane esclusiva pertinenza dei giudici e del tribunale che si occuperanno di questa tortuosa e complessa vicenda. Per quanto riguarda la linea politica non cambia assolutamente nulla. Noi siamo sempre stati convinti e lo siamo ancora di più oggi che l’approdo turistico debba tornare in mano pubblica perché la concessione è in capo al Comune anche perché il contratto di sub concessione redatto attraverso la formula del project finanincg è ormai scaduto dal 2022».

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Già, ma adesso?

«Beh, è chiaro che l’auspicio sia quello di poter interloquire con le istituzioni preposte a partire dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia Costiera, che devono affiancare il nostro Comune per raggiungere un obiettivo comune e quindi non arrecare un danno d’immagine né economica alla comunità di Lacco Ameno, atteso che l’estate poi tutto è fuorché lontana».

Una domanda è però inevitabile: quali saranno i passaggi da fare per arrivare a un dissequestro innanzitutto abbastanza celere e poi a una gestione comunale che sembrerebbe la strada più logica e scontata da seguire vista la condizione in cui di grave crisi nella quale sembrerebbe essere finito inesorabilmente il privato?

«Innanzitutto bisognerà verificare con attenzione quelle che sono le determinazioni del Tribunale che ha operato il sequestro e soprattutto quali sono i tempi che interverrebbero per arrivare al dissequestro. Chiaramente noi adesso stiamo valutando questo aspetto per quanto ci riguarda, e cioè nella nostra metà campo, per quanto riguarda il pubblico. A riguardo ribadisco una volta di più che l’auspicio mio personale, della mia amministrazione, degli uffici e dei legali del Comune su questo tema è che alla fine possa prevalere l’interesse pubblico. I tempi, mi dicevi: quelli per quanto ci riguarda saranno relativamente brevi, noi siamo pronti a subentrare, a rientrare in possesso di aree che sono già dei cittadini di Lacco Ameno. Che, scusatemi se sono monotono, da anni stanno pagando mutui e consumi mentre un privato sta incassando da solo. E tutti gli investimenti continuano ad essere pubblici. Tanto per dirne una, questa mattina (ieri per chi legge, ndr) in municipio si è svolta una riunione con i tecnici della Regione Campania per una progettazione di sistemazione delle aree a terra dell’approdo turistico, e questi sono investimenti che certamente sono a carico del pubblico che però prosegue nel non incassare nemmeno un euro».

La battaglia giudiziaria non è finita, è chiaro che Perrella ricorrerà al Riesame. Non abbiamo la sfera di cristallo per sapere come andrà a finire, ma supponendo che l’esito sia favorevole al Comune le chiedo: ragionando a posteriori, questa non era una partita che si poteva chiudere anche prima ed in maniera meno indolore?

«Guardi, io sono lo stesso sindaco che nel 2016 scelse la formula del project financing, che prevedeva un affidamento al privato di cinque anni con scadenza naturale nel 2021. All’epoca non ero così convinto di questa soluzione e con me anche alcuni assessori. Ma fummo costretti a seguire quella strada, perché il Comune che ereditammo era in dissesto finanziario e dunque optammo per una scelta che contemplasse anche progetti, canoni e lavori. Poi col passar degli anni di queste cose non abbiamo visto nulla, lo zero assoluto, ma ciò detto quando si è arrivati alla scadenza naturale il termine è stato prorogato per legge dal Tar Campania di un anno e dunque fino al 2022. Quindi fino ad allora non si poteva discutere di nulla, andavano rispettati contratti e norme. Ma…».

Ma…?

«Se oggi si arriva a un sequestro, che rappresenta la massima espressione per il ripristino della legalità, appare evidente che c’è un magistrato che ha stabilito che questa attività è stata svolta senza titolo».

Quanto è preoccupato dal fatto che Lacco Ameno possa vivere la stagione estiva 2024 con un porto fermo ai box?

«Per niente. Questo è il disco rotto che qualcuno vorrebbe suonare, anche perché hanno connotato di interesse politico la gestione della prima infrastruttura del paese che, ripeto, i lacchesi continuano a pagare. Faremo tutto quanto è nelle possibilità del sindaco e dell’amministrazione comunale per interloquire con l’autorità giudiziaria ed arrivare all’eventuale dissequestro a favore dell’ente che è titolare della concessione per poter gestire attraverso il Comune gli approdi in forma diretta con una gestione assolutamente diversa da quella degli anni passati. E che, soprattutto, inizi ad essere anche proficua».

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