POLITICAPRIMO PIANO

Lacco Ameno, ancora “scintille” sull’asse Pascale-Monti

L’ormai ex esponente di maggioranza torna a rivendicare il suo impegno per il paese e ribadisce: «Non volevo l’assessorato, altri conoscono bene le ragioni del mio allontanamento»

Prosegue la serie di schermaglie a Lacco Ameno, tra chi è ancora in maggioranza e chi l’ha appena lasciata. Un nuovo intervento di Pietro “Piero” Monti, consigliere eletto nella lista a sostegno del sindaco Giacomo Pascale e da poche settimane fuoriuscito dalla compagine, torna a scuotere la bonaccia apparente che regna all’ombra del Fungo. Il consigliere ha infatti diramato quella che egli stesso definisce una “breve riflessione” sulle voci alimentate dopo la spaccatura in maggioranza che oltre a Monti ha provocato anche le dimissioni di Giacinto Calise da assessore.

«Non devo chiedere “perdono” a nessuno, semmai è qualche altro che deve chiedere scusa ai cittadini di Lacco Ameno.

«Smettiamola di votare il primo che prende molti voti solo per chissà quale fortuna, ma che in fondo non capisce e non sa fare le cose”, è questo il messaggio che nelle ultime settimane da parte di alcuni giornalisti e qualche “collega”, che oggi avrebbe avuto qualche difficoltà a farsi chiamare Consigliere, mi è arrivato neppure velatamente», dichiara senza mezzi termini Monti, che poi rilancia con una frecciata ad alcuni suoi ormai ex compagni d’amministrazione: «Ci sarebbe poi da trovare una risposta ad altri “messaggi” che nelle scorse settimane hanno comunicato alla gente di Lacco che alcuni consiglieri hanno sviluppato il pollice verde e ritrovato l’amore per la natura. Non credo sia il caso. Tutto ciò che posso dire è che sono contento per loro ma, perdonatemi, io devo occuparmi di altro, della politica vicina alla gente perché al mio Comune ci tengo, al di là di quello che si è detto di me in queste ultime settimane e in questo giorni». Arriva poi di nuovo la verità di Piero Monti sulla lunga querelle relativa alla presunta mancata nomina da assessore.

«Qualche giorno prima del mio scontro pubblico con la maggioranza ho elaborato una Determina per risolvere il problema dell’ascensore localizzato sul cimitero. Oggi posso dirvi che il guasto è stato risolto ma sono nati altri “problemi” all’ascensore che probabilmente saranno la “scusa” per allargare la maglia degli interventi (e quindi altri soldi)»

Una voce ricorrente che il consigliere respinge: «Lo ripeto, ancora una volta. Non volevo fare l’assessore e non è stato questo che mi ha allontanato dalla maggioranza. Ci sono altre ragioni che “alcuni” dei miei colleghi Consiglieri conoscono benissimo», spiega Piero Monti, che incalza: «Al contrario ho sempre chiesto alla politica e a chi oggi la rappresenta, serietà, competenza, nettezza dei comportamenti e ascolto ed è proprio questo che è venuto a mancare tranne forse nella campagna elettorale. Che poi è quello che ho dichiarato, essere vicino alla gente tra la gente, quando mi sono candidato come Consigliere di Lacco Ameno. Rimboccarsi le maniche, percorrere il nostro Comune metro per metro, per capire, guardare, osservare, evitando di dire una parola in più e fuori posto ed ascoltare le persone in difficoltà, non solo chi ci ha votato, mi fa imparare ogni volta nuove cose». Monti rivela poi un particolare relativo all’ambito della sua delega: «Qualche giorno prima del mio scontro pubblico con la maggioranza, in forza delle mie deleghe, ho elaborato una Determina per risolvere il problema dell’ascensore localizzato sul cimitero di Lacco Ameno. Oggi posso dirvi che il guasto è stato risolto ma sono nati altri “problemi” all’ascensore che molto probabilmente saranno la “scusa” per allargare la maglia degli interventi (e quindi altri soldi)». Una vera e propria accusa nei confronti degli ex colleghi di maggioranza e dei metodi d’amministrazione della cosa pubblica.

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«Ho fatto del mio meglio finché ho potuto e farò del mio meglio finché potrò anche se il sindaco e qualche assessore mi mettono i bastoni tra le ruoteIo non mollo. Ho passione e voglia di fare per la nostra Lacco»

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E poi arriva la dichiarazione programmatica finale: «Consapevole che qualcun altro si assumerà il merito di aver risolto il guasto iniziale, a cui assocerà la richiesta di ulteriori fondi per “recuperare” la piena operatività del complesso volevo solo dirvi che ho fatto del mio meglio finché ho potuto e farò del mio meglio finché potrò anche se il sindaco e qualche assessore mi mettono i bastoni tra le ruote Io non mollo. Ho passione e voglia di fare per la nostra Lacco». Monti non manca di lanciare qualche velato ma preciso riferimento: «Non devo chiedere “perdono” a nessuno, semmai è qualche altro che deve chiedere scusa ai cittadini di Lacco Ameno. L’invidia e la gelosia le lascio agli altri». Il riferimento con tutta probabilità è al primo cittadino, che nei giorni scorsi aveva definito la recente richiesta di convocazione del consiglio sottoscritta dalla minoranza oltre che proprio da Monti e Calise come un indice di “ravvedimento operoso” da lanciare come segno d’intesa al leader dell’opposizione. Paradossalmente, nel panorama isolano le pur non memorabili schermaglie lacchesi rappresentano al momento le uniche dotate di un qualche significato politico, visto l’immobilismo che domina altrove, dove quasi non ci si accorge che si sta per andare alle urne in ben due Comuni. In ogni caso, di fronte alla fuga di Monti e Calise, l’atteggiamento del sindaco se da un lato può sembrare piuttosto temerario vista la stretta misura con cui ancora può prevalere in consiglio, dall’altro potrebbe voler dire che il “barone” sia certo della compattezza dei “magnifici sette” rimasti in maggioranza. Il primo test non dovrebbe essere lontano, con il consiglio comunale che dovrà esaminare il bilancio consuntivo e preventivo.

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