CRONACA

Lacco Ameno e i tributi, inizia l’era dei privati

Il Commissario prefettizio ha approvato la proposta di delibera del responsabile di settore, che consiglia l’esternalizzazione della gestione del servizio di riscossione

Il Commissario prefettizio rompe gli indugi, accoglie la proposta del responsabile di settore, ed esternalizza il servizio di riscossione dei Tributi. La dottoressa Simonetta Calcaterra, che guida il Comune di Lacco Ameno dopo la caduta dell’amministrazione Pascale, ha deciso di approvare la proposta di delibera del dottor Salvatore Mele, avente ad oggetto l’affidamento a un soggetto esterno del servizio di riscossione coattiva dei tributi comunali. Nel dettaglio, si tratta di indire una gara ad evidenza pubblica ai sensi dell’articolo 60 del Codice degli appalti, applicando il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. La scelta del concessionario dovrà avvenire tra i soggetti iscritti all’ “Albo dei soggetti abilitati alla gestione delle attività di liquidazione e di accertamento dei tributi e quelle di riscossione dei tributi e di altre entrate delle province e dei comuni. Resterà in capo all’Ufficio tributi la gestione della riscossione ordinaria, e dell’attività di accertamento delle entrate rientranti nel proprio ambito di competenza.

Il capitolato d’appalto dovrà prevedere una durata della concessione di cinque anni, e una remunerazione a favore del concessionario calcolata esclusivamente in misura proporzionale ai risultati finanziari realizzati in termini di tributi incassati. Il concessionario che si aggiudicherà il servizio di riscossione dovrà inoltre aprire uno sportello aperto al pubblico sul territorio comunale, e un conto corrente postale o bancario intestato alla Tesoreria dell’ente comunale, sul quale dovranno affluire i versamenti delle somme riscosse, che assicuri al Comune in qualunque momento, l’accesso e la consultazione on line delle informazioni relative ai saldi e ai movimenti di conto corrente registrati. Tra le condizioni da rispettare, anche la predisposizione di un sistema di controllo da parte dell’ente comunale che consenta di verificare e controllare il buon andamento del servizio offerto con la possibilità di chiedere informazioni al concessionario, al quale spetterà l’onere di produrre periodiche rendicontazioni dell’attività svolta.

La proposta di delibera si basa su una relazione eseguita dallo stesso responsabile dell’ufficio tributi: da almeno un decennio il Comune del Fungo si è affidato ai servizi di riscossione del concessionario pubblico. L’analisi è stata parametrata ai ruoli tributari formati nel 2013 e 2015, e il bilancio sull’attività di riscossione suggerisce, secondo il dirigente, la valutazione di soluzioni alternative al metodo attualmente adottato dal Comune, come quella di affidare il servizio a un concessionario di diritto privato iscritto nell’apposito albo presso il Ministero delle Finanze. Tra le altre modalità alternative della riscossione coattiva a mezzo ruolo tramite il concessionario pubblico, ci sarebbe soluzioni “in economia”, ma l’ente non dispone né di mezzi né di personale professionalmente competente per tale attività. Dunque, secondo il responsabile del settore, l’unica alternativa percorribile, oggettivamente consigliabile, è quello dell’esternalizzazione del servizio ad un concessionario privato. Soluzione che non escluderebbe interventi diretti a stimolare la propensione dei contribuenti verso il pagamento spontaneo dei tributi locali, oppure verso la definizione dei debiti liquidati e accertati già nella fase amministrativa. Viene inoltre suggerito un riordino del regolamento generale delle entrate comunali per cercare di sfruttare al meglio la limitata autonomia riconosciuta agli enti locali in ambito tributario, almeno già solo con l’applicazione analogica delle norme che disciplinano l’attività di riscossione nelle altre amministrazioni finanziare dello Stato, come l’Agenzia Entrate e la stessa Agenzia Entrate Riscossione. Di fronte a casi di insolvenza più estremi, come spesso avvenuto di recente, il Comune potrebbe valutare azioni più incisive dirette all’espropriazione mobiliare o immobiliare del patrimonio dei debitori, con l’assistenza di professionisti specializzati nelle procedure concorsuali.

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