CULTURA & SOCIETA'

Lacco Ameno: vita e miracoli di Santa Restituta visti con l’estro dell’artista Angela Impagliazzo

L’ emergenza da coronavirus non impedisce oggi ad ogni fanciulla di Lacco Ameno di sentirsi piccola “Restituta”. Questa mattina le cerimonie del pontificale del vescovo Lagnese e l’offerta dell’olio per la lampada votiva davanti alla santa toccata quest’anno al sindaco di Forio Francesco Del Deo, tutto a porte chiuse

Questa mattina 17 maggio domenica del Signore, Festa di Santa Restituta solo in Chiesa a porte chiuse. Quest’anno, in mancanze di elementi di festa così come piacciono al popolo devoto,e riportarli con foto reali a corredo del nostro articolo nella presente rubrica La Nota della Domenica, abbiamo chiesto all’artista pittrice Angela Impagliazzo di venirci in soccorso col suo estro fra l’altro di brava vignettista per immortalare più di quanto lo siano già, in quadretti da collezione, momenti attuali, storici e leggendari della pur breve vita di Restituta da giovinetta comune di Cartagine finita bruciata dai suoi aguzzini a Santa per volere del popolo lacchese.

ANMGELA IMPAGLIAZZO –
ANNO 1887 TEMPESTA A
LACCO AMENO, LA SANTA
CONDOTTA IN SPIAGGIA
E QUI AVVIENE IL MIRACOLO

Oggi è il suo giorno della memoria e della festa. In questa silenziosa, indimenticabile e fausta domenica di maggio, in cui la Chiesa e la comunità isolana devota, festeggiano osannanti intorno al ricordo ed all’immagine di Santa Restituta Martire di cui si celebrano la ricorrenza del martirio e la santità per volere popolare, ogni fanciulla di Lacco Ameno dall’animo rapito, si sente “Restituta” ed emula di una coraggiosa ragazza cartaginese che preferì donare la vita pur di non rinnegare la propria fede cristiana. E’ la magia di un giorno particolare 17 di maggio, in cui nell’aria si odono le voci di una spiritualità diffusa e il profumo dei gigli di San Montano presenti in questa santa storia che è più forte della leggenda. E’ bello per le ragazze di Lacco Ameno portare il nome di Restituta, perchè il simbolico accostamento alla giovane martire africana, le fa sentire per un giorno o per tutto il periodo dei festeggiamenti, quando questi fino allo scorso anno avevano luogo, spiritualmente incarnate nel modello di colei che seppe respingere il male per guadagnarsi un bene superiore, al costo del sacrificio estremo della propria esistenza.

ANGELA IMPAGLIAZZO REGGE
LA SUA SANTA RESTITUA DIPINTA
SU TONDO DI CERAMICA

Quest’anno 2020 i festeggiamenti esterni con la tradizionale diana mattutina, la grande processione via mare fino a Casamicciola e ritorno a Lacco Ameno via terra, le belle luminarie stradali, la Musica in piazza, le bancaelle con la gente che affolla il Corso, sono tutte cose che purtroppo non ci saranno, salteranno, per via dell’emergenza sanitaria da coronavirus contagioso che ha bloccato tutto il paese e le attività. E’ quindi solo festa in Chiesa a porte chiuse, senza assemblea di fedeli nello storico ed antico santuario dove da stamattina avranno luogo tutte le funzioni liturgiche in onore della Santa via streaming e per televisione locale. Officiante sono il Vescovo Lagnese col suo Pontificale ed il Parroco don Gioacchino Castaldi che coadiuva. Pertanto fede ed amore devozionale per la Santa restano forti ed intatti. Provate ad insinuare con qualche pensiero non gradito sulla sacralità storica o leggendaria di Santa Restituta, e seduta stante, vi farete nemici tutti i lacchesi.

ANGELA IMPAGLIAZZO . LA FESTA DI
SANTA RESTITUTA QIEST’ANNO
MANCATA PER IL VIRUS

I quali, pur di difendere dalle male lingue blasfeme la “loro” giovane martire di Cartagine, approdata esanime sulla spiaggia di San Montano 18 secoli fa, farebbero il diavolo a quattro, come dice un vecchio detto. Noi, che non siamo male lingue e né blasfemi, trattiamo l’argomento con rispetto, facendo giustizia della storia ed anche della leggenda, ma solo in punta di penna, che hanno accompagnato l’intero percorso di santificazione popolare della giovane africana assassinata, per non aver voluto rinnegare la sua fede in Gesù a favore di quella dei propri carnefici. La storia di Restituta d’Africa, la martire cristiana del III secolo d.C. che insieme all’ischitano doc San Giovan Giuseppe della Croce, sono i Santi Patroni dell’isola d’Ischia, è avvolta nella leggenda o nel miracolo della Fede.

ANGELA IMPAGLIAZZO –
SANTA RESTITUTA CON LA
MASCHERINA ANTIVIRUS
CELEBRATA OGGI IN CHIESA

Diciamo che storia e leggenda si intrecciano e danno vita alle lecite considerazioni che ne derivano. Restituta era una ragazza di Biserta, città nell’odierna Tunisia e si convertì al cristianesimo cattolico subendo le persecuzioni dell’imperatore Diocleziano fino al martirio. Don Pasquale Polito e don Pietro Monti sono gli storici isolani che meglio si sono immersi nella vicenda umana di Restituta d’Africa, affrontando il complesso argomento, partendo dai dubbi e dalle certezze, per giungere alla fine, alla legittimità del culto della giovane martire. Mons. Polito nel suo libro del 1963 “Lacco Ameno: il paese, la protettrice, il folclore” così scriveva: “Viveva in quel luogo una pia donna di nome Lucina ed a lei apparve in visione l’Angelo del Signore e leraccontò la storia del martirio di Restituta e le dette pure il mandato di recarsi a S. Montano, di raccogliere il corpo della martire e di seppellirlo con grande venerazione”.Lucina fece esattamente quello che le aveva detto l’Angelo. Seppellì Restituta nel luogo dove si radunavano i cristiani e cominciò a venerarla ed a diffonderne il culto. Questo racconto, scrive infine Don Polito, è stato trasmesso di generazione in generazione per secoli.

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ANGELA IMPAGLIAZZO – OGGI TUTTE
LE FANCIULLE DI LACCO AMENO SI SENTONO
PICCOLE RESTITUTE

Quanto c’è di verità storica e quanto di leggenda?” I lacchesi ed i devoti di Santa Restituta sparsi per l’isola non intendono approfondire, e nemmeno noi vogliamo farlo. Senza dubbio la storia dei gigli fioriti in un angolo della spiaggia di San Montano, laddove Lucina, avvisata dall’angelo,trovò il corpo della giovane martire, ci fa volare con l’immaginazione, poi la tesi del miracolo prende il sopravvento e finiamo tutti col credere, grazie al dono della fede. Don Pietro Monti da canto suo, ha speso la sua intera vita alla ricerca delle testimonianze che accertassero l’attendibilità di teorie riconducibili alla fioritura dell’era crisitiana nei luoghi del ritrovamento del corpo della fanciulla di Cartagine. Don Pietro Monti il sacerdote-archeologo di Lacco Ameno trova le risposte proprio sotto il pavimento della Chiesa di cui era stimato Rettore.

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ANGELA IMPAGLIAZZO – NOSTALGIA
PER GLI SPETTACOLARI FUOCHI PIROTECNICI

Durante gli scavi la straordinaria scoperta che infervorò ancor più la passione di Don Pietro. Infatti Il pavimento della “chiesa piccola” nascondeva quattro chiese: la prima del III secolo d.C. che era il centro della cristianità dell’intera isola d’Ischia dove si conservavano le spoglie mortali di Santa Restituta; la seconda del IX secolo d.C. ricostruita dal conte Marino sulle rovine della prima basilica. Risale a questo periodo il trasferimento dei resti mortali di Santa Restituta a Napoli nel Duomo  per timore di un saccheggio da parte degli invasori Mauri; la terza del XIV secolo quando nel 1374 mons. Bartolomeo Bussolaro vescovo d’Ischia provvide alla costruzione di un muro difensivo interno alla chiesa che diviene meta di pellegrinaggi da tutti i villaggi dell’isola; la quarta chiesa è del XVII secolo con una dedica a S. Maria del Carmine la cui immagine si venera ancora oggi opera di Decio Tramontano (1560); ed infine la quinta chiesa  che è quella che vediamo oggi costituita da quella “grande” e quella “piccola”. Al di là dei dubbi sollevati e delle perplessità espresse e poi rientrate, per rispetto della storia e della cultura che ne consegue, il fenomeno di Santa Restituta rimane tale e quale, ed intorno ad esso si sviluppa la devozione sempre più crescente.

Vignette della pittrice Angela Impagliazzo

Info@ischiamondoblog.com

antoniolubrano1941@gmail.com

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