CULTURA & SOCIETA'

L’Amerigo Vespucci veste l’isola di tricolore

L’inchino a Ischia della nave più bella del mondo nella serata riservata a Sant’Anna ha lenito alla grande la delusione per il mancato svolgimento della tradizionale festa

di Marco Martone

Migliaia di persone sul molo, tante altre a bordo delle barche, qualcuno ai balconi che affacciano sul piazzale delle Alghe, con binocoli e telefoni cellulari pronti ad immortalare una foto ricordo. Una folla di ischitani e di turisti, questa volta radunatasi non per la sfilata di barche e nemmeno per l’incendio del Castello. L’attesa, in questo 26 luglio così diverso dagli altri, era tutta per il passaggio vicino alla costa dell’Amerigo Vespucci, proveniente dalla Sicilia. Non proprio una nave qualsiasi.

Niente Festa di Sant’Anna nella Baia di Cartaromana, a causa delle conseguenze dell’emergenza Covid. Ma la sfilata delle barche allegoriche è stata, in qualche modo, rievocata, con la navigazione da Forio a Lacco Ameno e poi da Casamicciola ad Ischia Ponte fino al Castello Aragonese della nave scuola della Marina Militare. Prima a motore, per assenza di vento, poi con le vele spiegate e in tutto il suo fascino intramontabile. Una giornata da ricordare, per l’isola e anche per l’equipaggio del veliero, diventato negli anni simbolo della Nazione e ambasciatore nel mondo della cultura del mare e dell’ingegneria. Le 26 vele, i comandi impartiti dal comandante attraverso il nostromo, le manovre eseguite a mano. Un piccolo universo unico al mondo, dove il tempo sembra essersi fermato.

Intorno alle 19:50, la prua della Vespucci, è apparsa dietro Punta Mulino. Il veliero, vanto della Marina militare Italiana, ha così regalato il proprio inchino all’Isola Verde e al maestoso Castello.

Ad accoglierla nella baia di Ischia Ponte migliaia di persone, tantissimi turisti, tutti con gli occhi sgranati davanti ad un vero spettacolo. La nave scuola italiana che si staglia nel tramonto ischitano. A bordo dell’Amerigo Vespucci i ragazzi della scuola della Marina militare, nei pressi del Castello Aragonese, hanno intonato l’inno di Mameli, poi un tributo ad Ennio Morricone e le note di Napul’è di Pino Daniele. Il tutto con il saluto delle imbarcazioni che l’hanno accompagnata durante il suo tragitto, mantenendo le dovute distanze di sicurezza. Le sirene delle barche e gli applausi di chi stava sul molo, poi la Vespucci ha diretto la prua verso altri lidi. Con le vele spiegate illuminate col tricolore e il sottofondo di Blue Dolphin, la colonna sonora che, da sempre, accompagna la magia dell’incendio del Castello Aragonese e lasciandosi dietro un mare di emozioni.

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