ARCHIVIO 4

L’amore consacrato ai tempi di Pompei, l’evento social con alcuni igers ischitani

Ischia  – È stato promosso dalla Sovrintendenza di Pompei e organizzato da Maria De Santo  per Igerscampania l’evento di sabato scorso che ha visto protagoniste le igers ischitane Elena Mazzella e Leonilda Iacono accompagnate dai social media manager della soprintendenza Antonio Benforte, Biagio Ricciardiello e dall’architetto Gaetano De Simone. Per loro, insieme a un gruppo di igers napoletani,  un tour nell’amore fermo tra gli scavi di Pompei con la riapertura, in anteprima, della domus dei Casti Amanti che chiuderà a giorni per un restauro completo. La Sovrintendenza di Pompei ha, quindi, pensato di celebrare San Valentino attraverso Instagram offrendo ai fotografi un percorso tutto dedicato all’amore con le foto che verranno pubblicate proprio nel corso di questa giornata usando gli hashtag #ILovePompeii, #DiscoverPompeii e #CastiAmanti. La prima tappa li ha visti entrare in quella che era la casa estiva di Octavius Quartio dove gli affreschi presenti nel triclinio celebrano il mito di Narciso innamorato di se stesso, e il mito di Priamo e Tisbe che, secondo Ovidio,  vissero un amore contrastato dalle famiglie. La casa dei casti amanti è stata la seconda tappa di questo meraviglioso tour, una insula composta da più abitazioni, in cui i resti intatti di un grande forno, fanno presumere che sia appartenuta ad un ricco fornaio. Al momento dell’eruzione era in ristrutturazione come testimoniano dei disegni sulle pareti rimasti incompiuti, ma nel triclinio, si conservano in ottimo stato tre quadri raffiguranti altrettanti banchetti di cui uno ha per oggetto un languido bacio tra due amanti che dà il nome alla casa. L’ingresso all’insula avviene attraverso la stalla in cui imperano i resti degli scheletri dei muli utilizzati per girare le macine e caricare il grano per la produzione del pane. Terza tappa è stata la casa della Venere in Conchiglia; al suo interno il secondo affresco più grande di Pompei che ha per oggetto Venere, protettrice di Pompei, accompagnata da due amorini. Oggetto per la quarta tappa, la casa del magistrato Marco Lucrezio Frontone; dietro una semplice facciata, una raffinatissima decorazione pittorica ricca di riferimenti artistici e letterari, tra cui gli amori di Venere e Marte. Quinta tappa quella della dimora dei Vettii, due prosperi fratelli che da schiavi si elevarono a ricchi mercanti. La casa, tra le più ricche e famose di Pompei, è sotto la protezione di Priapo, dio della prosperità posto nel vestibolo a sinistra. Il salone presenta vari affreschi rappresentanti gli amorini che svolgono le principali attività produttive della casa: coltivazione e vendita del vino, oreficeria e creazione di profumi. Nel cubicolo  gli affreschi che hanno per tema il mito di Parsifae e Dedalo e il concepimento del Minotauro con l’unione di un Toro e Parsifae. Ultima tappa quella della casa del Principe di Napoli che conserva nel triclinio gli affreschi di Bacco e Venere a grandezza naturale, con annesso nel giardino in larario per il culto familiare.

 

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex