LE OPINIONI

Le analisi del presidente di Federalberghi Ischia Luca D’Ambra: «Questi due anni di pandemia hanno creato incertezza, molti sono andati via dal settore turistico e non sono più tornati»

Significative sono state le parole di Luca D’Ambra, presidente di Federalberghi Ischia: «Se non si riesce a trovare personale è colpa di una serie di fattori che si stanno verificando in questo momento storico. Negli ultimi due anni, ad esempio, la forza lavoro che caratterizzava il segmento turistico ha dovuto cercare qualcos’altro e reinventarsi dal momento che siamo stati praticamente fermi, o a basso regime. Nonostante la ripresa, avvenuta da poco, molti non sono rientrati nel settore turistico perché, come ho detto pocanzi, hanno trovato altrove un impiego che li soddisfa di più e che magari può garantire loro una certa continuità nel corso dell’anno invece di una stagionalità di 5-6 mesi. C’è un clima di estrema incertezza e questo non aiuta perché a risentirne, ahimè, è la qualità. Attualmente c’è difficoltà nel trovare personale qualificato, ma ci tengo a precisare che questo accade anche in altre parti del mondo e che non è un problema che riguarda solo Ischia». Il presidente di Federalberghi ha continuato lanciando qualche bordata all’apparato statale: «Io sarei disposto ad aumentare i salari, ne sarei felice, ma la verità è che lo Stato latita da troppi anni. Dov’è la famosa detassazione promessa svariati anni fa? Andrebbero fatte politiche di sostegno all’imprenditoria, anche perché in Italia mancano dei servizi e questo, secondo me, non fa il bene del paese. Parliamo di un insieme di fattori che, ancora una volta, mette a nudo il ritardo dello Stato che non mette mano a uno snellimento della pubblica amministrazione in modo da abbassare le spese per chi fa impresa». Ha poi parlato del reddito di cittadinanza che è una misura giusta, ma che, a detta sua, va rivisto sotto alcuni punti di vista: «Il progetto del reddito di cittadinanza purtroppo è monco. Io, a scanso di equivoci, sono per il mantenimento di questa misura perché aiuta tante persone in difficoltà e su questo, a dire il vero, mi sento una voce fuori dal coro. Sentiamo parlare addirittura di reddito universale perché l’intelligenza artificiale in futuro ci toglierà tanti posti di lavoro che non riusciamo neanche a immaginare. Va detto però che non ha funzionato l’inserimento nel mondo del lavoro di tutte quelle persone che beneficiano del sussidio. Sembra che le amministrazioni e i centri dell’impiego non riescano a incanalarle in una prospettiva professionale. Questo è l’unico aspetto che critico del provvedimento e la causa, ancora una volta, è dell’apparato statale che non è chiaro nei suoi intenti».

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