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Le scuole e le elezioni, due incognite in una difficile stagione turistica

Ci troviamo davanti a una situazione paradossale perché la riapertura dell’attività didattica inevitabilmente porta con sé le perplessità circa l’election day e il prolungamento dell’arco temporale destinato a una possibile vacanza

L’autunno che ci aspetta sarà particolarmente movimentato per i conclamati problemi economici, per la mancanza di certezze sanitarie su una eventuale ondata del virus e, ad oggi, anche per quello che riguarda la scuola e le elezioni.Sono tante le incognite, le ansie e i timori. Salvo colpi di scena, saremo chiamati alle urne il 20 e il 21 settembre. Ed è proprio questo il punto. Se fossero ufficializzate queste date si verrebbe a creare una situazioni in cui le scuole dovrebbero essere riaperte il 14 settembre per essere poi chiuse di nuovo qualche giorno dopo per permettere il regolare svolgimento delle elezioni e poi ancora una volta aperte.

Una continua tiritera. Ed è proprio per questo che Vincenzo De Luca, governatore della Campania, ha espresso tutte le sue perplessità ritenendo che sia da irresponsabili andare al voto il 20 settembre. Per tale motivazioni, De Luca ha annunciato nei giorni scorsi che in Campania gli istituti scolastici vedranno la riapertura solo il 24 settembre. Lucia Fortini, assessore regionale all’Istruzione, Politiche Sociali e Giovanili ha chiosato sabato scorso dopo il tavolo con i sindacati e le associazioni di genitori: «Una decisione presa con rabbia e amarezza ma non c’era altra possibilità. Aprire il 14, come ha suggerito la Ministra, e poi chiudere per la preparazione dei seggi elettorali in vista del voto del 20 e 21 settembre, avrebbe significato mandare i ragazzi a scuola per non più di tre giorni.

E questo non è serio, per i docenti, per gli studenti, per le famiglie». In realtà, per un luogo dalla vocazione turistica come l’isola è, a conti fatti, una cosa buona se gli istituti scolastici riaprono dopo le elezioni perché, così facendo, si permette alle attività ricettive (alberghi, B&B, pensioni, ristoranti, parchi termali, bar ecc…) di poter allungare di qualche giorno la stagione estiva. La riapertura prevista per le altre regioni il 14 settembre, invece, implica che molte famiglie dovranno mettersi in viaggio diversi giorni prima per poter organizzare il rientro dei più piccoli a scuola pensando, ad esempio, all’acquisto di libri, quaderni, zaini, diari e altri materiali necessari per affrontare l’anno scolastico. Tutto ciò dal mero punto di vista economico risulta essere deleterio per quelle categorie turistiche che vivono proprio grazie agli introiti provenienti dalle famiglie in vacanza.Molti si sono anche lamentati della poca chiarezzadelle direttive dettate dal ministro dell’Istruzione per quanto riguarda le modalità di riapertura. Sono, in effetti, linee guida che, in tutta franchezza, arrivano un po’ tardi e dopo innumerevoli marce indietro, ripensamenti e fughe di notizie dei giorni e delle settimane scorse.

Azzolina ha parlato genericamente di ingressi scaglionati, di una distanza interpersonale di 1 metro (sarà possibile in una scuola dove il contatto, soprattutto tra i bambini, è all’ordine del giorno?), della volontà di abolire le classi pollaio e di permettere ad alcune classi di fare lezioni fuori dalle aule in spazi come cinema, teatri, musei e parchi. Bisognerà vedere quali saranno i criteri e i mezzi che permetteranno l’applicazionedi questi buoni propositi. Per adesso, come ormai da mesi, si naviga a vista e si procede a tentoni. Nel frattempo che le cose si chiariscano, abbiamo dato voce ad alcune personalità dell’isola per capire cosa ne pensano circa la riapertura delle scuole in un periodo particolarmente caldo come quello delle elezioni e di un auspicato prolungamento della stagione estiva.

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