CRONACA

Alberghi terremotati, nuova proposta all’amministrazione

Alcuni imprenditori, guidati da Mario Romano, chiedono al sindaco e al Consiglio comunale la sospensione del pagamento delle rate di condono e il congelamento della polizza fideiussoria fino a quando non avranno riavviato la loro attività

Una proposta, ma anche una richiesta di intervento rivolto alla sicura ricostruzione degli immobili ammalorati o resi inagibili dal terremoto del 21 agosto 2021. È questo l’oggetto di una missiva inviata al sindaco di Casamicciola, al presidente del Consiglio comunale e ai capigruppo consiliari da parte del noto imprenditore alberghiero Mario Romano. Quest’ultimo insieme alla propria famiglia si fa portavoce, di alcuni cittadini, tutti titolari storici di attività turistico-ricettive e di attività produttive, a seguito del sisma di quattro anni fa hanno avuto distrutte le proprie abitazioni ed i locali dove si svolgevano le loro attività produttive.

«Poiché gli immobili gravemente danneggiati – scrive Romano – sono oggetto di condono edilizio, si fa presente che i soggetti interessati, avendo perso l’unica fonte di rendita ed anche a seguito della Pandemia: 1. non hanno la possibilità economica di anticipare le spese relative al pagamento delle rate dovute al completamento della procedura di definizione del condono; 2. non possono stipulare la polizza fideiussoria, richiesta come propedeutica dal Comune per accedere al rilascio del permesso a costruire in sanatoria, in quanto non possono offrire alcuna garanzia alle banche e alle assicurazioni; e per gli stessi motivi le banche non concedono nuovi finanziamenti». Di qui la proposta rivolta all’amministrazione: «Alla luce di quanto sopra segnalato, di cui le SS.LL. sono sicuramente a conoscenza, chiediamo, cortesemente, che codesta Amministrazione voglia venire concretamente incontro alle nostre necessità, approvando un provvedimento che possa consentire: 1. la sospensione del pagamento delle rate; 2. il congelamento della polizza fideiussoria. Il tutto fino a quando i terremotati non avranno ricostruito e riavviato la loro attività». La missiva si chiude con una professione di fiducia dei cittadini in un «esito favorevole della presente proposta, diversamente, per i sottoscritti sinistrati sarà pressoché impossibile usufruire dei contributi necessari alla ricostruzione dei propri immobili ed a riprendere la propria attività». Ora la palla passa al Consiglio comunale, che valuterà gli spazi di manovra esistenti per venire incontro all’istanza appena descritta.

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