LE STORIE DI SANDRA Ricordando Vincenza Lauro (Enza)

Quel giorno di ormai una vita fa, cercavo lana per lavorare con i ferri e mi avevano detto che c’era un negozio a Via Leonardo Mazzella. Presi la macchina ci arrivai subito, abitavo ancora a Ischia. Entro e una donna dai modi buoni mi accoglie. Mi fa vedere tanti tipi di lana, mi consiglia e io, resto presa al punto da andare spesso da lei per anni. Sto parlando di Vincenza Lauro, detta Enza, nata da Eugenio Lauro e Felicia Borrelli il 30 ottobre del 1935 alla quale dedicherò questo mio scritto. Il papà era pescatore e la mamma casalinga. Vivevano dove adesso c’è la “Pensione Eugenio” dei fratelli di Enza. Lei una ragazza dai bei lineamenti e dal carattere mite, sposò nel 1962, Vincenzo Buonomano di Casamicciola.


Una coppia molto bella, lei minuta dai capelli mossi e dal viso dolce, lui alto, bruno, molto bello di viso e di fisico, guardando le foto che ho avuto dalla figlia Luciana, mi sono incantata. Appena sposati Enza e Vincenzo, andarono a vivere a Fiaiano dove nacquero quattro dei loro cinque figli, Salvatore, Eugenio, Luciana e Enrico. Aprirono un Emporio che vendeva un poco di tutto e che in quel posto era utile agli abitanti che così non dovevano allontanarsi troppo da casa per comprare quelle che si chiamavano “Cummurtà” cioè comodità piccoli o grandi oggetti per la vita di tutti i giorni nella pineta di Fiaiano dove ancora si nota il vecchio portone con la scritta “EMPORIO”. Poi si trasferirono a Ischia, dove nacque il figlio più piccolo Roberto.
Enza apri li quel negozietto in cui ci si sentiva a casa. Un negozio che vendeva lana di buona qualità, così come cotone, ferri, uncinetto, bottoni, tela Aida, cotone da ricamo, tutto per questi tipi di lavoro. Enza la si trovava sempre, perché se non era al negozio, era a fianco cioè a casa sua che si trovava proprio lì. Un giorno passando, volli entrare e da quel giorno ci sono andata sempre fino a quando poi Enza lasciò la gestione e nel 2000 ci lasciò per sempre. Cara Enza che tempo che sapeva di buono ho trascorso con te. Ti somigliavo e così come ero paziente nell’insegnare a scuola, tu lo eri con me e con chiunque entrasse. Ero già abbastanza brava a lavorare la lana, ma con te tutto mi sembrò più facile. Quelle scarpette per neonati che io vedevo così complicate, e che tu finivi in pochi minuti, mi attiravano tanto, fino a che un pomeriggio ti trovai sola. Prendesti ferri e lana, mi facesti sedere e… feci la mia prima scarpetta per neonati, la prima di non so quante e quante. Poi lo stesso con i coprifasce poi con i cappellini, le copertine, e ogni volta quelle tue parole: “Ma no è così facile vedere? Ci metto poco sembra difficile ma basta esercitarsi”. Si Enza avevi ragione in tutto solo nel non avermi mai voluto dare del tu, su questo non avevi ragione ma battevo la testa contro il muro con te. Sono contenta Enza, si lo sono. Tu sei una di quelle persone che, mentre ci stanno dando tanto di buono, non lo notiamo, ma che passando il tempo lo capiamo, sappiamo che è disponibile e dolce. Grazie Enza sono la signora Sandra come dicevi tu, che invece è solo Sandra per tutti, signora giusto perché sposata, ma Sandra in ogni momento della sua vita e per chiunque mi conosca. Ringrazio Luciana Buonomano per aver collaborato con me.