CRONACA

L’Eav e quei continui disservizi

L’autobus che decide autonomamente di raggiungere le sue destinazioni con quindici minuti di anticipo. Il risultato? Tanti passeggeri in attesa per oltre un’ora sulle fermate…

DI MATTEO SADOWSKI

“È colpa dell’azienda” oppure “Non è colpa mia, io sono in orario”, queste sono alcune delle frasi più comuni che vengono pronunciate dagli autisti dell’EAV nel momento in cui qualche sventurato utente lamenta qualche malfunzionamento del servizio. Del resto si sa, da un lato fare lo scaricabarile è la cosa più semplice, soprattutto se tiri in causa chi non può controbattere, dall’altro lato spesso effettivamente l’autista che riceve le lamentele è obiettivamente innocente. Oggigiorno questi ultimi sono in un qualche modo schermati da tali situazioni visto che una catenina li separa dai passeggeri, e chissà forse questo fatto, sommato ad altri fattori fa sentire alcuni dipendenti impunibili e di conseguenza fanno quello che vogliono.

Segnaliamo in fatti che nella giornata di venerdì 22 maggio, l’autista della linea CS che dovrebbe passare alle ore 16.10, ha deciso di passare oltre 15 minuti prima, lasciando ovviamente anche chi per abitudine si reca sulle fermate una decina di minuti prima “per sicurezza”. Come se già non fosse una grave mancanza di rispetto verso chi paga biglietti e abbonamenti, si mette anche a rischio l’incolumità degli stessi, visto che il prossimo bus sarebbe passato dopo un’ora, costringendolo automaticamente a dover trasportare più persone, rendendo difficile il rispetto della distanza interpersonale obbligatoria. Questi comportamenti vanno poi sommati alle assurde decisioni aziendali, che mentre pubblicizzano “incrementi delle corse”, ce ne tolgono altre, fatto del quale abbiamo scritto nelle scorse settimane.

Se poi qualcosa non quadra c’è sempre la possibilità di segnalare il tutto agli uffici, peccato che però il modulo apposito compilabile sul sito EAV non è altro che una farsa, alcuni mesi fa in un nostro articolo avevamo detto che avremmo utilizzato il modulo per segnalare l’episodio che avevamo descritto, l’unica risposta ottenuta è stata quella che la segnalazione sarebbe stata analizzata dall’ufficio competente in vista di una risposta, mai ottenuta. L’unica opzione sarebbe quindi quella di recarsi presso gli uffici, visto che anche il numero di telefono sembra non funzionare, ma si sa che in questi tempi è meglio spostarsi il meno possibile, e del resto non è che tutti possono perdere tempo per recarsi ogni volta al deposito dell’EAV per fare segnalazioni. Fiduciosi del fatto che “qualcuno di competente” legga questo articolo, speriamo di non dover più scrivere dei disservizi EAV, anche se in fondo forse non ha troppo senso crederci.

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