CRONACAPRIMO PIANO

L’elemosiniere del Papa a Ischia: «La fede sia balsamo per il dolore delle famiglie»

Ieri mattina l’annunciata visita del cardinale Konrad Krajewski inviato sull’isola martoriata dalla frana del 26 novembre da Papa Francesco. Una macchina in dono alla Basilica della Maddalena, poi l’incontro con i familiari delle vittime e la preghiera dinanzi alle salme: «In questa tragedia mancano le lacrime»

DI IDA TROFA

“Siamo giunti qui per testimoniare la nostra presenza a queste famiglie che hanno perso tutto. Bisogna essere discreti. La nostra deve essere una vicinanza fatta di presenza, non di parole– ha detto il Cardinale Krajewski appena sbarcato a Casamicciola Terme- uniamoci alla Madonna che ha perso il figlio. Non aiuta, ma consola è ci aiuta a superare questo momento cosi difficile”. 

Compiere questa visita nella solennità dell’Immacolata Concezione ha un significato particolare. Nei volti di nonne, zie e donne ho rivisto il calvario di Maria che ha perso suo figlio, che lo ha accompagnato fino all’ultimo respiro. In questo giorno vedendo queste persone mancano le lacrime” ha spiegato il cardinale inviato dal Papa ad Ischia dopo la frana che ha spazzato via la vita di 12 persone, offre questo pensiero dopo la visita ad alcune famiglie colpite dal lutto. Nel giorno della Immacolata Concezione Papa Francesco ha inviato il suo messaggero ad Ischia. Il Suo Elemosiniere, appena rientrato in Italia dal fronte di guerra in Ucraina ha affrontato un altro fronte, quello di un territorio martoriato e funestato dagli eventi calamitosi. Konrad Krajewski è giunto ad Ischia per portare la mano di Francesco sui cuori di chi oggi ha perso tutto: figli, nipoti, amori ed affetti.

Chino sulle bare delle vittime, nella Chiesa di Lacco Ameno che le custodisce mentre sono in corso le loro esequie. Casa per casa, per visitare i sopravvissuti e donare loro i rosari benedetti. Una testimonianza di fede e di speranza, dove, ora, speranza non c’è, dove la fede vacilla. Un tour che lo ha condotto in lungo ed in largo sull’isola, nel cuore della zona rossa, nelle case dei familiari delle vittime, al Santuario dell’Immacolata, per pregare, sulla collina della Sentinella. Poi l’incontro in Episcopio ad Ischia Ponte, con il Vescovo Gennaro Pascarella. Infine un dono per gli anziani ed i bisognosi della Parrocchia di Santa Maria Maddalena di Casamicciola colpita dalle sciagura. A Don Gino ed i suoi volontari Krajewski ha donato un’autovettura Fiat Qubo per consentire spostamento anziani fedeli che hanno bisogno di fare le viste mediche e soprattutto per la consegna delle derrate e dei beni di prima necessità che la parrocchia casamicciolese distribuisce quotidianamente ai meno abbienti.

Tutti – ha spiegato il cardinale – hanno ricevuto la consolazione del Papa che ha fatto dono di una coroncina del Rosario, benedetta proprio da lui”. L’Elemosiniere ha fatto visita alle famiglie colpite dalla tragedia del 26 novembre scorso. Nella frana 12 persone hanno perso la vita. Loro hanno pagato il prezzo più alto e lo hanno fatto per tutti. Il momento più toccante della giornata a è stata sicuramente la preghiera ai piedi dei 10 feretri. La “mano del Papa” sulla bara pian a del piccolo Giovan Giuseppedi appena 21 giorni.““Il dolore non si può togliere ma si può sopportare insieme”. La sosta nella Chiesa dell’Annunziata, a Lacco Ameno è stata la più straziante. La benedizione ai corpi delle vittime che ancora attendono le esequie, la preghiera intima di Krajewski chino davanti sul corpo morito della più piccola vittima di questa catastrofe. Non aveva ancora compiuto un mese di vita Giovan Giuseppe ed era nato il 4 novembre scorso. La frana lo ha portato via insieme ai suoi genitori Maurizio Scotto e Giovanna Mazzella. Ieri si sono svolti i funerali dei fidanzati Eleonora Sirabella e Salvatore Impagliazzo. Si attendono le esequie di Maria Teresa Arcamone, la donna di 31 anni, ritrovata per ultima, e di NikolinkaGanchevaBlangova.

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In molti mi chiedono cosa c’è dopo la morte – racconta l’Elemosiniere – se incontreranno i loro famigliari, io rispondo che non conosco i tempi ma bisogna credere nella Risurrezione. Qui tante persone credono, hanno fiducia in Dio, è una cosa bellissima e dal tesoro della fede, ne sono convinto, si può ripartire”.

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Nel giorno dell’Immacolata il bacio sulle mani di tante “Marie”

Il suo tono è sommesso, sa di aver portato la consolazione di Francesco, di aver ascoltato il dolore di chi ha perso gli affetti più cari, soprattutto i nipotini. “Compiere questa visita nella solennità dell’Immacolata Concezione – afferma l’Elemosiniere – ha un significato particolare. Nei volti di nonne, zie e donne ho rivisto il calvario di Maria che ha perso suo figlio, che lo ha accompagnato fino all’ultimo respiro”. Krajewski per questo ha baciato le mani di queste donne, partecipando così a quella ferita, apertasi in modo improvviso il 26 novembre scorso quando dal Monte Epomeo è sceso un fiume di terra e fango. La prima famiglia a cui il cardinale ha fatto visita è stata quella dei parenti di Valentina Castagna e Gianluca Monti, genitori di Michele, Francesco e Maria Teresa di appena sei anni. Una preghiera, il rosario donato dal Papa, la benedizione del cardinale sono i momenti forti di questa visita discreta ma piena di vicinanza della Chiesa e di Francesco.

La preghiera al Santuario dell’Immacolata

Nel suo girare le terre martoriate, l’Elemosiniere di Francesco ha voluto fermarsi alla Sentinella. E’ entrato nel Santuario dell’Immacolata ancora inceronato dopo il terremoto del 2017 ed ha voluto pregare dal fondo della Chiesa. Poi ha salutato i fedeli, riprendendo la sua marcia.

FOTO FRANCO TRANI

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