CRONACAPRIMO PIANO

L’ira di Gianpaolo Buono

L’Assoforense si avvia verso il voto dilaniata dalle polemiche. Sullo Statuto il presidente uscente non ci sta e scrivendo agli scritti è categorico: «E’ il caso di stigmatizzare toni e lessico di chi, preoccupato di esaltare il proprio ego, ha espresso pubblicamente giudizi inopportuni sulla commissione»

Fino a questo momento era riuscito a comportarsi come quei vulcani. Svegli, che muoiono dalla voglia di esplodere ma che in un modo o nell’altro riescono a non eruttare. Ieri, però, il presidente uscente dell’Associazione Forense dell’Isola d’Ischia – che si prepara ad andare al voto con una faida intestina non di poco conto – Gianpaolo Buono non ce l’ha fatta più ed ha lasciato il piede che aveva messo sul freno, col risultato che la “macchina” ha preso ad accelerare. Il noto avvocato si è infatti rivolto ai suoi colleghi scrivendo un lungo, articolato ed anche polemico messaggio nella chat whatsapp degli iscritti all’associazione nella quale ha espresso il suo disappunto in maniera chiara ed inequivocabile su una serie di fatti e circostanze che lo hanno irritato non poco.

Gianpaolo Buono esordisce in maniera chiara e perentoria: “Avvertendo tutta la responsabilità del ruolo che ancora per poco ricoprirò, ho deciso di intervenire per stigmatizzare toni e lessico di chi, evidentemente preoccupato solo di esaltare se stesso ed il proprio ego, ha avuto la pretesa e la presunzione di esprimere pubblicamente giudizi inopportuni ed anche offensivi sull’operato della Commissione deputata alla redazione dello Statuto dell’Assoforense”. Il presidente non fa nomi, ma non ci sono dubbi sul fatto che la stilettata sia indirizzata all’avvocato Francesco Pero, e tra poco chiariremo meglio il perché. Proseguendo la sua disamina Buono aggiunge: “La approvazione di un nuovo Ordinamento doveva rappresentare un momento di confronto tra gli Associati, perché destinato a regolamentare il funzionamento degli Organi di un’Associazione dimostratasi fondamentale per la vita della comunità isolana. In linea con tali premesse, nella sua sovranità, l’Assemblea ha stabilito che gli Associati potessero esprimere le proprie idee sul progetto preliminare licenziato dalla Commissione oltre un anno fa (e questo spiega il mancato coordinamento tra la fase di iscrizione e quella di partecipazione alle consultazioni) e non portato all’attenzione degli Iscritti, su mia richiesta, semplicemente perché era prossima la chiusura della Sezione e l’attenzione generale era incentrata su altri argomenti. Purtroppo, un momento di confronto democratico ed anche di crescita per la Categoria, che avrebbe dovuto assicurare un nuovo assetto aderente ai tempi ed al mutato assetto socio-politico, è stato svilito da interventi poco equilibrati (non mi riferisco, ovviamente, alle indicazioni di natura prettamente tecnica)”. Il presidente ormai uscente chiude così il suo intervento: “Colgo l’occasione per rinnovare alla Commissione il mio plauso per il faticoso e prezioso contributo finora dato e per quello che ancora potrà dare in questa delicatissima fase, recependo e valorizzando le proposte provenienti dagli Associati che onestamente tendano ad assicurare una sempre maggiore trasparenza all’azione degli Organi dell’Associazione ed una partecipazione sempre più attiva tesa alla crescita dell’Avvocatura locale. Un caro saluto a tutti, Gianpaolo Buono”.

L’amarezza del professionista: «Purtroppo, un momento di confronto democratico ed anche di crescita per la Categoria, che avrebbe dovuto assicurare un nuovo assetto aderente ai tempi ed al mutato assetto socio-politico, è stato svilito da interventi poco equilibrati»

Ma da cosa si evince che il destinatario delle stilettate di Buono sia proprio Francesco Pero? E’ presto detto. Nel corso dell’ultima assemblea dell’Assoforense l’avvocato Francesco Pero aveva presentato una serie di emendamenti a quello che era stato il nuovo statuto inizialmente proposto andando a formulare una serie di modifiche, tecnicismi sui quali non ci soffermiamo per non tediare il lettore non addetto ai lavori. Il problema è che lo stesso Pero – sempre utilizzando lo strumento di facile consultazione di tutti gli iscritti all’organo associativo, e cioè la chat whatsapp – non aveva mancato di esternare alcune sue perplessità rispetto a quello che era lo statuto originariamente redatto sparando bordate non di poco conto sull’attuale establishment dell’associazione: “Buongiorno Colleghi, evidenziate in giallo le proposte di modifiche alle gravi criticità che emergono dallo Statuto proposto, seguite da note di redazione esplicative sui motivi delle modifiche proposte . Lascio a voi ogni giudizio sulle particolari regole ‘democratiche’ dello statuto proposto dall’ancien regime, sperando nella seria e matura autocritica del direttivo uscente e dei colleghi anziani. E l’auspicio per i giovani colleghi di essere davvero indipendenti. Santa giornata a tutti”. Insomma, parole al vetriolo e non certo al miele che inevitabilmente hanno finito con l’innescare la miccia e la conseguente reazione dell’avvocato Gianpaolo Buono. Insomma, una cosa è certa: l’Assoforense non va alle urne in un clima di pace e serenità. La speranza è che, sia pure con la primavera alle porte, ci sia un abbassamento della “temperatura” in modo da placare i bollenti spiriti. Nel frattempo, buon “divertimento” e le virgolette naturalmente non sono nient’affatto casuali.

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