CRONACAPRIMO PIANO

L’isola e le due facce della benzina

Le tariffe praticate dalle varie stazioni di servizio presentano ancora differenze che arrivano fino a oltre 20 centesimi al litro. Assalto ai distributori foriani

La geografia dei prezzi del carburante ha creato in questi giorni una netta divisione tra la parte orientale e quella occidentale dell’isola. Le accise sono state in piccola parte ridotte grazie a un provvedimento del governo per limitare gli effetti della situazione internazionale – e delle speculazioni – sull’approvvigionamento energetico. Tuttavia tale riduzione non è applicata in maniera uniforme. La conseguenza è quella ormai nota a molti automobilisti, con differenze anche rilevanti tra i vari distributori. A Ischia ieri mattina la benzina era ancora venduta a 2,06 euro al litro, al distributore ai Pilastri, per poi scendere a 1,99 nel pomeriggio, mentre a Forio era già scesa a 1,77 (self service), come alla stazione di servizio tra lo Scientone e la Chiaia: oltre venti centesimi di differenza, che hanno provocato un vero e proprio “assalto” al distributore foriano, che già ieri a metà mattina ha finito per esporre il cartello che avvertiva gli avventori dell’esaurimento delle scorte di carburante. Prezzi inferiori a 1,80 euro anche in altri distributori di Forio e di Serrara, a rimarcare la situazione di un’isola “spaccata” in due parti. In ogni caso, resta la pesante differenza di prezzo tra le tariffe praticate in terraferma e quelle nei comuni isolani.

Gennaro Savio, presidente del Comitato dei lavoratori stagionali, ha duramente stigmatizzato tale differenza: «Al netto della vergognosa scelta dei precedenti governi nazionali che nei decenni addietro hanno privatizzato il settore dell’energia e dei carburanti e che oggi nella scellerata società del libero mercato ognuno si sente in dovere di poter alzare l’asticella dei prezzi come meglio crede, possibile che su di un’Isola come la nostra dove si è sempre fatto leva sui costi dei trasporti per giustificare l’ingiustificabile costo della benzina più cara d’Italia, anche con l’intervento del governo i costi in taluni casi debbano essere esorbitanti?», si chiede Savio, che continua: «Possibile che rispetto all’auspicio del governo Draghi di abbassare il costo della benzina e del diesel ben al di sotto dei due euro al litro con l’intervento legislativo dei giorni scorsi, sull’Isola si debba acquistarli ancora sopra o poco sotto i due euro? Ed in tutto questo i sindaci dei comuni di Ischia, Barano, Casamicciola, Lacco Ameno e Serrara Fontana si sono chiesti del perché nei loro rispettivi territori i prezzi non sono stati abbassati sotto l’euro e settantasette centesimi come avvenuto a Forio? Perché non prendono posizione pubblicamente e chiedono chiarimenti in merito? Intanto a dimostrazione che i cittadini dell’isola d’Ischia, causa anche la dura fase di crisi economica che sta attanagliando le famiglie isolane, pur di risparmiare qualcosina sull’acquisto dei carburanti, anche gli automobilisti provenienti da altri comuni, per fare il pieno si sono riversati presso i distributori di Forio anche perché il ribasso durerà appena trenta giorni e poi i prezzi ritorneranno a salire se non ci sarà un nuovo intervento del governo», conclude il presidente del Comitato.

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex