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L’opera virtuosa, ora chiudere il cantiere di Ischia Ponte

DI PAOLO CHIARIELLO

 

In un’Italia che ha censito 320 grandi opere pubbliche del valore di oltre 60 miliardi di euro buttati in cattedrali incompiute nel deserto, strutture ed infrastrutture materiali inutili/inutilizzabili, monumenti allo spreco e alla bruttezza nel Belpaese della Bellezza, si fa bene a essere felici per l’inaugurazione di un parcheggio con giardino e giochi per bambini. Il parcheggio ex Jolly di Ischia, o come lo vorranno chiamare, è la fotografia di un Paese in coma, con attività elettrica cerebrale quasi nulla, dove chi gli vuole bene è in attesa di sapere se verrà dichiarata la morte o se si può aspettare il miracolo che il malato possa infine ridestarsi a nuova vita. Chi ama Ischia (dunque parliamo banalmente non di noi ischitani ma di milioni di persone nel mondo che l’hanno conosciuta e se ne sono innamorati) potete intuire già che cosa può desiderare. Fine vita mai, espressione che a Ischia fa a pugni con la matricola dell’ergastolano. Il parcheggio consegnato alla collettività è un bel segnale. L’attività elettrica del cervello del malato c’è. Certo è solo un buon segnale, va incoraggiato, ma ci fa capire che scorre sangue, c’è vita in questa Isola che merita un destino migliore di quello che le ha consegnato l’ultima generazione della cosiddetta classe dirigente. Per farvi capire il grado di follia in cui ci siamo cacciati in Italia (dunque non solo a Ischia), il parcheggio ex Jolly è stato pensato 14 anni fa, poi ci sono voluti altri 12 anni per redigere un progetto, trovare i finanziamenti e appaltare le opere. In 8/10 mesi è stato realizzato tutto. E questo è un fatto straordinario. Aggettivo che non spreco. È successo perchè il sindaco Ferrandino ha centrato la sua attività amministrativa di questi mesi sulla realizzazione di quest’opera.

Così, di primo acchito, mi viene spontanea una domanda: Enzo Ferrandino è uno dei migliori sindaci ch’Ischia abbia mai avuto o uno dei peggiori che si ricordino nel terzo Millennio? Ovviamente mi riferisco alle sue qualità di amministratore pubblico. Le sue virtù private (intelligenza, cultura, educazione, cortesia, gradevolezza) le ho bene in mente per le poche volte che ho avuto il piacere di incontrarlo. Segnatevela, in ogni caso, la domanda: risponderemo assieme alla fine. Il primo cittadino, al netto delle miserie quotidiane dell’amministrazione spicciola di un comune dove c’è sempre chi pretende che i profitti siano cose per privati e le spese soprattutto quelle inutili pubbliche, ha avuto un pregio in questi 15 mesi di sindacatura: idee chiare sulla necessità di rimettere al centro la qualità dei servizi da offrire e dunque la qualità della vita degli ischitani e dei turisti. Altro pregio di Ferrandino: non fa alcuna distinzione tra indigeni e allogeni. Il benessere di chi lo vota è nella capacità di assicurare benessere a chi viene a Ischia e ci ritorna perchè c’è stato bene.

Per un parcheggio realizzato in tempi record, ce n’è un altro però che sembra destinato a battere ogni record di longevità di un cantiere e sopravvenuta inutilità dell’opera. È il cosiddetto parcheggio de “la Siena”. Il collega Francesco Ferrandino, sempre molto preciso, ci tiene che si scriva così. Sia come sia, parliamo di un bel po’ di milioni di euro pubblici. Parliamo di investimenti anche privati, si dice project financing. E parliamo di alcune opere di pubblica inutilità (sale, salette, saloni polifunzionali), qualche cosa buona privata (tropp secret, non è un errore volevo scrivere “tropp”) e un parcheggio per la collettività che da 13 anni e passa altro non è che una vasca enorme acquitrinosa e melmosa che tra un po’ diventerà oasi protetta di Esapodi da affidare alla cura del Wwf come hot spot di biodiversità nel Mediterraneo. Che pure male non sarebbe, basterebbe dirlo. Così proviamo a capire se a Ischia Ponte facciamo venire Alberto Angela per pubblicizzare gli scavi archeologici sottomarini di Aenaria o il papà Piero per un documentario sugli insetti che si sono insediati nell’area de “la Siena” e nel prospiciente Regno di Nessuno (non è un errore manco questo). O anche tutti e due. Vengo alla domanda iniziale, quella sulle qualità di pubblico amministratore del sindaco Enzo Ferrandino. Per me è un eccellente sindaco. E può rimanere nel cuore degli ischitani se fa alcune cose. Deve obbligare (si può e si deve) chi ne ha la responsabilità a chiudere quel cantiere ad Ischia Ponte, rispettando un cronoprogramma serio per consegnare il parcheggio. I danni che quel cantiere sta facendo sono incalcolabili economicamente (ne sanno qualcosa operatori turistici, commercianti e artigiani che se potessero farebbero una class action) e in termini di immagine (ne sappiamo qualcosa tutti). Non ci sono santuari dove la politica onesta non può entrare. E poi, il sindaco di Ischia, deve farsi carico anche presso tutti gli altri colleghi primi cittadini dell’isola, della questione enorme della mobilità, sostenibilità, salubrità dell’ambiente. Ischia ha questo tratto distintivo da difendere e da esportare nel mondo. So che su questo tema cruciale per il futuro dell’intera isola il sindaco Ferrandino è focalizzato da tempo. Non so ovviamente se meriterà un posto tra i sindaci da ricordare o se invece sarà uno dei tanti sindaci.

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Paolo Chiariello

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