CRONACAPRIMO PIANO

MALETIEMPO E MAR’

Ieri mattina l’incontro sulle vie del mare tra i sindaci delle isole di Ischia, Procida e Capri e il presidente della commissione regionale Luca Cascone. Praticamente nulle o minime le possibilità di incidere attualmente sulla carenza di collegamenti, le speranze riposte sulla gara che Palazzo Santa Lucia indirà a partire dal 1 gennaio 2025

Più o meno come le previsioni meteo-marine di questi ultimi giorni, e cioè pessime. E’ questo il quadro che emerge al termine dell’incontro che si è svolto ieri presso gli uffici della Regione Campania e che ha visto i sindaci delle tre isole del Golfo di Napoli incontrare il presidente della Commissione Trasporti, Luca Cascone. Un appuntamento al quale erano presenti praticamente tutti: i sindaci Enzo Ferrandino (Ischia), Giosi Ferrandino (Casamicciola), Giacomo Pascale (Lacco Ameno, intervenuto da remoto), Irene Iacono (Serrara Fontana), Marino Lembo (Capri, da remoto), Dino Ambrosino (Procida), poi il presidente del consiglio comunale di Forio Gianni Mattera e il vicesindaco di Barano Raffaele Di Meglio. Al tavolo di confronto non sono state ammesse le associazioni di categoria, cosa che dalle nostre parti avrebbe fatto scoppiare più di un malcontento per adesso celato ma che presto potrebbe “saltare” come un tappo di champagne.

Il confronto, dicevamo. E’ durato poco più di un’ora e ci dispiace riferire ai nostri lettori che spesso fanno ricorso alle vie del mare che – al netto delle chiacchiere di circostanza – c’è ben poco da stare allegri. Nel senso che questo (penoso) stato dell’arte difficilmente si muoverà prima del 2025, ed a breve se avete la pazienza di seguirci capirete anche il perché. Nel piano orari e nel numero di corse, di fatto, fino all’arrivo della bella stagione non cambierà assolutamente nulla: le istituzioni, al massimo, potranno provare a incidere su qualche modifica minima legata a qualche corse, ma inutile attendersi “rivoluzioni copernicane”. Nello specifico, i primi cittadini dell’isola d’Ischia hanno posto l’attenzione sulla tratta soppressa delle 14.20 da Napoli per Ischia,così come sulla corsa delle 18.40 sulla medesima direttrice che viene effettuata soltanto la domenica. Un’altra “defezione” di strategica importanza che i sindaci hanno sottolineato a Cascone è la corsa con nave traghetto delle 6.35 da Napoli per Ischia che parimenti è “scomparsa dai radar” e che tornerebbe davvero utile. Su questo “perimetro” i sindaci invieranno una nota firmata congiuntamente al presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca ed allo stesso Luca Cascone, nella speranza di riuscire a spillare qualcosa, ma per il resto…

Già, per il resto. Il dialogo tra le parti in causa è stato franco e schietto e quello che ne è emerso non si presta ad alcuna interpretazione. Nel periodo invernale si continuerà a stentare né più né meno di quanto sta succedendo adesso ma se non altro i sindaci hanno voluto sbattere in faccia al loro interlocutore il comportamento arrogante e davvero del tutto “anarchico” che molto spesso adottano alcune compagnie di navigazione, che decidono in maniera del tutto arbitraria di sospendere alcune corse appellandosi alle avverse condizioni meteo marine quando magari il mare è una tavola o non esisterebbero problemi di navigazione. Un atteggiamento che, francamente, non può più essere tollerato. L’unica luce in fondo al tunnel è rappresentata all’indizione di una nuova gara cui sta lavorando Palazzo Santa Lucia, che però riguarderà il periodo di tempo che parte dal 1 gennaio 2025. La gara potrebbe portare alla revisione delle linee guida richieste dalla Regione alla capitaneria, a rivedere il piano degli accosti e delle partenze (perché a luglio la Caremar va in “scadenza”), insomma è quella l’occasione in cui lo stato dell’arte potrebbe mutare sensibilmente e in cui bisognerà cogliere la palla al balzo. I sindaci hanno avute ampie rassicurazioni sul fatto che allora potranno incidere, lavorando su un piano che non sia più stagionale o di otto mesi ma che possa racchiudere l’intera annualità. Tutto da venire, dunque, nel frattempo inutile vivere di illusioni. Bisognerà continuare a stringere la cinghia e tirare a campare. E certo non sarà un bel campare.

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