CULTURA & SOCIETA'

Maurizio Pagano, “La ragione del cuore” e l’amore per Ischia

Ecco il nuovo romanzo dello scrittore napoletano che in questa intervista parla della sua opera ma anche della nostra isola: “Ci vado in vacanza, è un'isola che rimanda alla mia infanzia, ai colori e ai profumi della mia terra. Un luogo magico non solo d'estate, ma anche d'inverno"

E’ uscito il nuovo libro dello scrittore napoletano Maurizio Pagano, “La ragione del cuore” (Capponi Editore). Un romanzo d’amore, raccontato dal punto di vista maschile, attraverso il quale l’autore indaga con passione e delicatezza un sentimento che siamo abituati ad ascoltare dalla voce delle donne. Una storia, quella di Max e Gemma, che terrà il lettore incollato fino all’ultima pagina.

C’è qualcosa di autobiografico in questa storia d’amore? Dove ha trovato l’ispirazione? 

“Le rispondo come fece Lello Arena in “Ricomincio da tre”. La scena è quella dove Marta (Fiorenza Marchegiani) legge una parte del suo libro e parla di questa passione scoppiata tra lei e un giovane (Vanni) su una panchina alla fermata del bus. Lello dice: «Secondo me gli scrittori so tutti bugiardi… Dite che inventate le cose, invece non inventate niente… È tutt’overo! Ma perché Dante nun ‘a cunusceva overamente a Beatrice? E Leopardi, ‘a Silvia ‘a cunusceva overamente…E allora?». Solo iniziando a scrivere ho capito quella scena. Non si tratta di scrivere e fissare su un foglio momenti autobiografici oppure vissuti, ma di prendere spunto da situazioni, personaggi e momenti che accadono nella vita di tutti noi. Nei miei scritti ci sono personaggi veri, con caratteristiche vere, prestati al racconto, che può avere spunti veritieri e momenti inventati. Mi piacere utilizzare persone vere e farle recitare nei miei libri. Tutto quello che mi viene raccontato da chiunque, potrebbe essere uno spunto per una storia nuova… una storia “veramente” inventata”.

Come mai c’è la convinzione che le storie d’amore siano appannaggio delle scrittrici donna? 

“Gli amori impossibili, quelli non ricambiati, quelli sofferti, vedono sempre una parte che soccombe e una che fa la parte del cattivo o distruttore. Generalmente la donna è quella sognatrice che spera che la scelta di quell’amore, sia quella giusta: a volte facendone tragicamente le spese. Purtroppo le cronache sono piene di situazione che vedono per lo più uomini che non accettano un rifiuto di una donna, che non sanno gestire il no, che arriva magari dopo una storia tormentata. L’uomo in questo è stupido. Le donne sono più pazienti, non distruggono tutto alla prima difficoltà, riescono a gestire e sanno mantenere l’equilibrio di una storia. Molti libri d’amore parlano di quello che alle donne piacerebbe venisse fatto da un uomo. Magari da quello sbagliato, del quale non sanno come liberarsi. Gli amori impossibili sono quelli che fanno vibrare il cuore e c’è la convinzione che siano soprattutto donne ad averne l’esclusiva perché parlano di storie di donne. Il mio personaggio è tutto da scoprire”.

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Lei è nato a Napoli, ma vive a Tarvisio. Cosa la spinge a parlare sempre della sua città nei romanzi? C’entra la nostalgia? 

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“Non si tratta di nostalgia, ma solo d’identità. Sono nato nella città più bella del mondo, dove arte, cultura, letteratura, teatro, musica, paesaggio e storia si fondono insieme e ne fanno una cosa rara. Sono orgoglioso di essere napoletano. Tuttavia ho trovato un altro posto del cuore. Nel lontano Friuli. Tarvisio è un paradiso e ha una stupenda foresta millenaria. Anche qui culture diverse s’incontrano e convivono. Il clima è l’opposto di quello di Napoli… ma due mesi di caldo possono bastare”.

Vacanze in Campania o in Friuli?

“Vacanze nella splendida Ischia. Un’isola che rimanda alla mia infanzia, ai colori e ai profumi della mia terra. Un luogo magico non solo d’estate, ma anche d’inverno”.

Scrittore, musicista, autore e nel tempo libero? 

“Lo utilizzo per la mia famiglia. Per i miei figli Mariachiara e Mattia. Per mia moglie Rosita: la mia musa, la mia amica, la mia amante, la mia complice, il mio lato destro che si raffredda quando non ce l’ho vicina”.

I prossimi progetti?

“Ho un po’ di scritti da terminare e ancora qualcosa da dire, per quanto riguarda i luoghi dove sono nato è cresciuto; quel Rione Luzzatti dell’ambientazione de “L’amica geniale” della Ferrante, al quale ho dedicato due libri e tanti retroscena: forse la vera “amica geniale”, se la convivo, potrebbe raccontare la sua storia geniale. E poi bisognerà decidere dove continuare questo pezzo di strada, che è la nostra vita. Il periodo che stiamo vivendo, ci ha riservato tante sorprese e ci ha sconvolto l’esistenza. Forse mi dividerò tra Napoli e Tarvisio”.

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