CRONACA

Nessun furto di gasolio, assolti i quattro imputati

La formula è quella più ampia “perché il fatto non sussiste”: escono immacolati da una complessa vicenda giudiziaria Ciro Cenatiempo, Salvatore Mazzella, Andrea Sorice ed Emiddio Ungaro: la sentenza emessa dalla V Sezione del Tribunale di Napoli

Che gli imputati non avessero commesso alcuna condotta criminosa era già chiaro, dal momento che lo stesso pubblicato ministero aveva pronunciato la richiesta di assoluzione per coloro che si erano ritrovato dinanzi ai giudici per presunti furti di gasolio commessi ai danni della società in house del Comune di Ischia “Ischia Servizi” (all’epoca dei fatti contestati Ischia Ambiente). E così il tribunale si è adeguato a quanto chiesto dall’accusa mandando assolti – e per giunta con la formula più ampia “perché il fatto non sussiste” – l’allora direttore tecnico Ciro Cenatiempo, il dipendente Salvatore Mazzella e Andrea Sorice e Emiddio Ungaro che secondo le ricostruzioni delle indagini condotte in passato sarebbero stati i presunti beneficiari di queste a questo punto inesistenti sottrazioni di carburante. Attività investigativa che fu portata avanti dagli agenti del commissariato di polizia di Ischia. I reati contestati ai quattro erano diversi e svariati. Mazzella, ad esempio, veniva ritenuto responsabile di furto aggravato «perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso al fine di trarne profitto, con abuso di prestazione d’opera derivante dal suo incarico di magazziniere presso la “Ischia Ambiente spa” (e del conseguente possesso delle chiavi di accesso dell’autoparco sito in località Piedimonte presso Barano d’Ischia presso il quale avveniva il rifornimento di carburante degli automezzi della società) si impossessava del carburante destinato al rifornimento dei mezzi della società predetta, incaricata del servizio di trasporto rifiuti per poi rivenderlo a terzi, cagionando, per il solo periodo effettivamente accertabile (da agosto a dicembre 2013) attraverso comparazione con gli stessi mesi dell’anno successivo, un danno patrimoniale di rilevante gravità pari ad euro 21.640,76. Accertato in Ischia fino al 24.7.2014, data in cui è stato nominato il nuovo liquidatore della società, Sirabella Salvatore».

Per quanto riguarda invece Ciro Cenatiempo, lo stesso veniva accusato di abuso d’ufficio con lo stesso dipendente Mazzella perché «in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, il primo, nella qualità di direttore di Ischia Ambiente spa (incaricato di pubblico servizio), il secondo, quale istigatore e beneficiario, in violazione di norme di legge o di regolamento, il Cenatiempo non adottando alcun provvedimento in merito alla vigilanza del deposito di carburante, né avviando alcuna indagine interna e conseguente procedimento disciplinare, nonostante le ripetute segnalazioni di furto del carburante, provenienti dai dipendenti (in particolare Annunziata Dario) e dalle autorità comunali (in particolare il sindaco Ferrandino Giuseppe), desumibile in conseguenza di anomali ammanchi di carburante, intenzionalmente procurava al Mazzella Salvatore l’ingiusto vantaggio patrimoniale di cui al reato di furto, nonché a sé medesimo il vantaggio patrimoniale consistente nel rimessaggio gratuito e nelle riparazioni della imbarcazione da diporto, dallo stesso utilizzata, che veniva regolarmente effettuato (a partire dal 2009) presso il cantiere navale del padre di Mazzella Salvatore». Ricettazione era invece il reato contestato ad Andrea Sorice perché lo stesso «al fine di assicurare a sé o ad altri un profitto, in occasione dello svolgimento della propria attività di titolare di falegnameria, con la consapevolezza della illecita provenienza del carburante lo riceveva dal Mazzella Salvatore per rivenderlo a terzi ed effettivamente lo rivendeva a terzi, come da condotta descritta al capo di incauto acquisto». Per Ungaro, invece, l’accusa era di incauto acquisto perché «perché, senza averne prima accertato la legittima provenienza, acquistava dal Mazzella Salvatore e dal Sorice Andrea il carburante proveniente dal furto commesso in danno della società Ischia Ambiente spa». Non sono bastate udienze su udienze in ogni caso per accertare una condotta contra legem da parte degli imputati e così grazie anche alla linea difensiva degli avvocati – su tutti Genni Tortora – si è arrivati alla sentenza di assoluzione pronunciata dalla Quinta Sezione Penale del Tribunale

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