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Noi e Berlino

DI FRANCO BORGOGNA

Ho fatto un sogno. Ho sognato che i 6 Sindaci dell’isola d’Ischia ( primo firmatario Rosario Caruso, un Sindaco che stimo) scrivevano una lettera ad Angela Merkel, dopo l’attentato di Berlino. La lettera me la sono immaginata così:

Cara Angela Merkel, nel momento triste e tragico dell’attentato, di matrice islamica, al mercatino natalizio di Berlino, nel quartiere commerciale di Charlottenburg, che ha provocato vittime, tra cui una dolce ragazza italiana, ti pervengano le condoglianze e l’abbraccio di tutti i cittadini dell’isola d’Ischia. Sappiamo che il tuo dolore è sincero e doppio. Doppio in quanto hai dovuto apprendere che lo stragista Anis Amri, tunisino, è giunto in Italia (a Lampedusa) con uno dei barconi della disperazione e ha soggiornato per 4 anni nei carceri italiani e che, pertanto, aumenteranno le speculazioni della destra estrema (in Germania e in Europa). Diranno che è fallimentare la tua politica di accoglienza e di apertura della società, in particolare di una città come Berlino e che hai tollerato che l’Italia fosse un colabrodo dell’immigrazione clandestina. Per fortuna che la stessa Italia è stata capace di intercettare ed uccidere il killer tunisino, che stava riparando a Sesto S.Giovanni (Mi), dopo una tortuosa fuga, attraverso la Francia e poi Torino. Forse perderai le prossime elezioni. Anche in questo caso, che non ci auguriamo, siamo speranzosi che continuerai a venire in vacanza ad Ischia (nella bella Sant’Angelo). Magari, ci potrai venire più spesso per il maggior tempo a disposizione. Sappiamo che anche in Italia ed anche a Ischia, c’è qualcuno che ti accomuna ai falchi alla Schaeuble (inflessibile ministro tedesco delle Finanze) o, addirittura, ti vede a capo della cosiddetta “tecnocrazia europea” che è distante dai bisogni reali della gente. E non capiscono che il tuo “rigore” non è la semplice “austerità” della teoria economica ordoliberista, contrapposta al keinesismo, fondato sulla espansione degli investimenti e della spesa pubblica. Il tuo è un “rigore” etico-politico, basato sul principio (che una volta caratterizzava il buon senso del padre di famiglia) dello spendere con parsimonia ed oculatezza e di non abusare mai della carica rivestita. Noi siamo abituati a vederti arrivare sulla nostra isola col normale traghetto di linea, con una scorta ridotta all’essenziale e frequentare amichevolmente anche umili cittadini di Sant’Angelo. Desideriamo che tu sappia quanto ci sentiamo vicini alla Germania, a Berlino in particolare e quanto saremmo lieti di aumentare i flussi turistici dalla Germania nella nostra isola e viceversa.

Quest’isola è uscita,decenni fa, dalla miseria economica grazie anche ( o soprattutto) ai turisti tedeschi. Poi  le giovani generazioni tedesche hanno incominciato a scegliere altre mete nel mondo. Noi vogliamo ritracciare un cammino comune e, per quanto riguarda l’Europa, vogliamo ricostruirla e rafforzarla – in uno sforzo comune -. Già l’idea della solidarietà verso tutti i popoli, tutti i perseguitati dalle guerre , ci vede accomunati. Ma non basta. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra i pareggi di bilancio e gli investimenti produttivi, tra il ridimensionamento del debito pubblico italiano e l’attenuazione dell’eccessivo surplus commerciale germanico. Abbiamo vissuto ore di angoscia per l’attacco al Natale berlinese, perché il Natale è uno dei simboli più alti della cultura occidentale, non necessariamente solo cattolica. Tra 6o mercatini natalizi di Berlino, è stato scelto quello di Berlino Ovest, ad un passo dalla Ku’damm, la via più commerciale di Berlino. Noi Sindaci ischitani riconosciamo in Berlino una città viva e in grande movimento: cresce il turismo giovanile ( fino a portarla ai livelli di città simbolo dei giovani, come Barcellona); pullulano i cantieri di lavoro per nuovi edifici del terziario ( pubblici o privati); migliora l’aspetto culturale, quello dello svago, l’anima ecologista ( il traffico automobilistico fa ridere al confronto con quello caotico delle principali città italiane) . E promettiamo che, come Berlino, miglioreremo le condizioni di traffico ad Ischia. Ma la Berlino più autentica non è quella Ovest, ma la Est. Il quartiere ( kieze) più autenticamente berlinese non è Charlottenburg ma Mitte, il cuore della città  assieme ai quartieri che lo circondano, come Kreuzberg, Friedrichshain, Scheunenviertel, quelli insomma più frequentati dai giovani e più ricchi di etnie diverse e compatibili. Nel quartiere di Mitte c’è, in particolare, Museuminsel ( L’Isola dei Musei) e tra i tanti musei che qui si addensano ( importantissimo il Perganonmuseum) c’è la Galleria Nazionale ( Alte Nationalgalerie) all’interno della quale è esposto anche il famoso quadro di Boeklin “ L’Isola dei Morti” ( la terza versione, del 1883. Ne esistono 5 in tutto, di cui una distrutta a Berlino durante la seconda guerra mondiale). Come si sa, con tutta probabilità, L’Isola dei Morti riproduce il cimitero di S.Anna a Cartaromana. C’è un po’ di Ischia a Berlino! Verremo, noi Sindaci dell’isola d’Ischia, a deporre – senza retorica – una rosa bianca sotto la Porta di Brandeburgo, per onorare i morti, tra cui la nostra giovane connazionale, e andremo a vedere L’Isola dei Morti. I morti per attentato contro la cultura occidentale sono morti comuni a tutti noi, a tutta l’Europa. Di fronte a queste stragi sacrileghe, nessuno è “ isola”. In questo senso, l’Isola dei Morti non è più Ischia, il cimitero di S.Anna, ma noi, Nizza, Parigi, Londra, Berlino, tutta l’Europa. Dopo aver dipinto l’Isola dei Morti, Boeklin dipinse l’Isola dei Vivi, conservata ed esposta a Basilea. Ecco, noi ischitani vogliamo l’Isola dei Vivi, un’isola di gioia e di fraternità e ci impegniamo affinché Ischia lo sia. Cara Merkel, vieni ancora a trovarci, la nostra isola è accogliente e aperta, come la tua Germania! E ti chiediamo scusa, infine, a nome degli ischitani e degli italiani, se un nostro Ministro, quello del Lavoro, ha detto una baggianata, affermando che i giovani che emigrano in Europa sono peggiori di quelli che restano nel proprio paese e che i Paesi da cui partono hanno solo da guadagnare da questa partenza. Un ministro così non è degno dell’Europa!

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