CRONACAPRIMO PIANO

Non solo Legnini, anche Giosi contro l’Autorità di Bacino

Con apposita delibera di giunta municipale il sindaco Ferrandino e gli assessori hanno dato mandato agli avvocati Clarizia e Barbieri di opporsi al decreto firmato da Vera Corbelli, un piano di assetto idrogeologico che di fatto rischia di ingessare ed affossare Casamicciola e l’intera isola. Il Comune di Casamicciola, dunque, ricorrerà al Tar Campania

Non ci sono soltanto il commissario Legnini contro Vera Corbelli e l’autorità di Bacino, rei di aver redatto un Piano di Assetto Idrogeologico che laddove passasse con questi parametri sarebbe in grado di ingessare (e conseguentemente affossare) Casamicciola e l’intera isola d’Ischia. Dopo la nota trasmessa dall’avvocato che invita a rimodulare il piano attraverso anche una serie di osservazioni formulate da un esperto, adesso a suonare la carica è anche il Comune di Casamicciola. La giunta municipale guidata dal sindaco Giosi Ferrandino ha infatti votato una delibera avente ad oggetto “autorizzazione al sindaco a proporre ricordo innanzi al Tar Campania avverso il Decreto del segretario dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale n. 560 del 4 agosto 2023, in uno alle norme di salvaguardia ed atti presupposti, connessi e/o conseguenti. Nomina legali”. Di fatto con la deliberazione n. 40 la giunta decide “Di autorizzare il sindaco a resistere nella causa indicata in oggetto; Di conferire mandato alle liti al Prof. Avv. Angelo Clarizia, del Foro di Roma, con studio in Roma, e all’Avv. Alessandro Barbieri, del Foro di Napoli, con studio in Napoli, avvocati in possesso di elevato grado di competenza e tecnicismo che, sentiti per le vie brevi, hanno accettato l’incarico; Di dare mandato all’Incaricato dell’Area I di adottare gli atti di competenza connessi e consequenziali al presente deliberato, ivi compresa la sottoscrizione del disciplinare di incarico”.

Ovviamente sindaco e assessori motivano con dovizia di particolari le motivazioni che li hanno indotti a nominare due legali per affrontare la questione davanti ai giudici amministrativi ed in particolare osservano nella delibera quanto segue: “Il citato progetto incide sul vigente Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PSAI), elaborato dall’ex Autorità di Bacino Campania Centrale, ultimo aggiornamento generale adottato con Delibera di Comitato Istituzionale n. I del 23 febbraio 2015 (pubblicata su B.U.R.C. n. 20 del 23/03/2015), modificando profondamente la classificazione delle aree a pericolosità e rischio nel Comune di Casamicciola Terme, aumentando in particolar modo le aree soggette a ‘pericolo alto’ e ‘rischio alto’ – con conseguente limitazione dell’attività antropica – nonché introducendo la nuova categoria delle ‘Aree a Rischio potenzialmente Alto – Rpa’ individuate con riferimento al rischio da frana”. Non solo, i prossimi ricorrenti sottolineano anche come “Il predetto progetto è altresì accompagnato dalle Misure di Salvaguardia immediatamente vincolanti, finalizzate a garantire, nelle more dell’approvazione dell’aggiornamento, la tutela delle nuove aree individuate a pericolosità e rischio da frana ed a pericolosità e rischio idraulico nel suddetto progetto di PSAI-Casamicciola; in virtù delle predette misure di salvaguardia la nuova perimetrazione e classificazione del rischio contenuta nelle cartografie allegate al Progetto di aggiornamento è immediatamente efficace; alle aree ivi individuate, in maggior dettaglio, si applicano le Norme di Attuazione del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PSAI) vigenti, “facendo riferimento alla condizione più gravosa in termini di classificazione della pericolosità elo del rischio, tra quella delle mappe del PSAI vigente e quelle del Progetto di aggiornamento”.

Molti gli addebiti mossi all’Autorità dell’Appennino Meridionale, su tutte il non aver dato riscontro ad un incontro/confronto prima dellì’adozione del piano, in modo tale da evitare criticità in grado di generare “notevoli ricadute negative sulla collettività”

Vera Corbelli

Insomma una serie di problematiche che portano l’ente termale e nello specifico il sindaco e l’amministrazione comunale a considerare che  “a seguito della nuova perimetrazione e classificazione molti degli edifici esistenti, ovvero delle aree inedificate, ricadranno, anche per effetto della nuova categoria di rischio RPA, nella più gravosa disciplina dettata per le aree R4 precludendo qualsiasi intervento di rigenerazione degli immobili esistenti. Inoltre tale nuova classificazione e perimetrazione, così come le norme di salvaguardia adottate, precludono la concreta esecuzione del Piano degli interventi urgenti riguardanti le arce e gli edifici colpiti dall’evento franoso del 26/11/2022 nel Comune di Casamicciola Terme di cui all’art. 5 ter D.L. 186/2022 approvato dal Commissario Delegato con Ordinanza n. 4/2023 (parte integrante del Piano di ricostruzione post – sisma di cui all’art. 24 bis D.L. 109/2018)”. Insomma, per farla breve – e a beneficio dei pochi che non lo avessero capito – se lo stato dell’arte rimanesse questo, tutto sarebbe definitivamente paralizzato. Ecco perché sindaci e assessori rimacano come “con nota prot. 11488 del 25/07/2023 il Comune di Casamicciola Terme – in ragione dei rilevanti interessi pubblici coinvolti ed alla luce del principio di collaborazione e leale cooperazione tra Enti – richiedeva all’Autorità di Bacino un ‘incontro prima dell’adozione del predetto piano, al fine di poter esercitare un ‘ordinaria azione di confronto, sempre necessaria per poter generare una buona pratica di governo di indirizzo politico amministrativo dell’intero Comune, evitando inaspettate criticità che potrebbero generare notevoli negative ricadute sulla collettività” e che nonostante questo “tale richiesta è rimasta priva di riscontro alcuno da parte dell’Autorità di Bacino”.

Da qui si arriva alle precitate conclusioni quella che portano l’amministrazione comunale a voler “proporre ricorso avverso i predetti atti al fine di tutelare i propri interessi e le proprie ragioni riconducibili a quelli dell’intera collettività amministrata” e per questo ritenere di “autorizzare il Sindaco a proporre il predetto giudizio e a conferire procura alle liti per il patrocinio legale”. La nomina di due professionisti esterni come Clarizia e Barbieri viene motivata con la particolare difficoltà della vertenza giudiziaria da andare ad affrontare, che non rende possibile l’individuazione della necessaria professionalità all’interno della short list comunale ed impone così di dover fare ricorso ad affidamenti esterni”. 

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