CRONACAPRIMO PIANO

Norme e denari, la ricetta per Ischia

Ieri pomeriggio l’audizione alla Commissione Ambiente della Camera in vista del Decreto Ischia successivo alla frana del 26 novembre. Dopo l’affondo di Vera Corbelli (Autorità di Bacino) sul Celario, spazio tra gli altri anche al sindaco di Forio Francesco Del Deo e al collega lacchese Pascale

C’era grande attesa ieri pomeriggio per le audizioni sugli interventi in favore delle popolazioni di Casamicciola Terme e dell’isola d’Ischia in programma ieri pomeriggio con la Commissione Ambiente della Camera impegnata nell’ambito del disegno di legge di conversione del decreto n. 186 del 2022 recante interventi urgenti in favore dei un territorio colpito dagli eventi alluvionali verificatisi lo scorso 26 novembre. Ad aprire le danze è stata la dott.ssa Vera Corbelli in rappresentanza dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale che ha esordito col botto ricordando come “nell’area interessata dalla frana di Casamicciola del 26 novembre scorso, negli anni c’è stata una forte alterazione dei luoghi» che ha causato una “modifica completa del reticolo idrografico”. Il segretario generale dell’Autorità di Bacino ha poi mostrato l’immagine di un tubo posto lungo via Celario, la strada maggiormente colpita dalla frana e dove viveva gran parte delle vittime: “Sono state fatte delle opere per regimentare in qualche modo il materiale che potenzialmente poteva cadere giù attraverso opere improbabili, tra cui quel tubo che doveva accogliere materiale che era a monte; quel tubo si trova sopra una delle case colpite”. Corbelli ha ricordato che tra i Comuni dell’isola d’Ischia “l’unico che possiede un Puc è il Comune di Forio, mentre Casamicciola non solo non lo aveva, ma non aveva neanche il piano di protezione civile”. Mostrando le immagini del versante del Monte Epomeo e le modifiche nel corso dei decenni, Corbelli ha spiegato che “si vedono delle modifiche dei luoghi che hanno alterato il reticolo idrografico di base e alterando tutto quello che c’era sul territorio”.

BONAVITACOLA: IL DISSESTO IDROGEOLOGICO? IN ITALIA E’ PRIMA LEGISLATIVO

A seguire è stato il turno del vicepresidente della giunta regionale campana, Fulvio Bonavitacola, che ha esordito così: “In materia di dissesto idrogeologico da sempre in Italia non si capisce ci fa poca, qui il dissesto è prima di tutto legislativo. Nella specifica vicenda noi siamo stati impegnati e molto, c’è una fase di perimetrazione delle aree nelle quali occorre garantire sicurezza e incolumità delle persone e valutare la non abitabilità delle case a rischio oltre che garantire adeguata e duratura sistemazione agli sfollati. Adesso però serve anche aggiornare il piano di assetto idrogeologico e questo va fatto subito per Casamicciola e immediatamente dopo per l’intera isola d’Ischia. Credo che il decreto legge rappresenti un’occasione irripetibile, è la prima volta che ce n’è uno per Ischia dopo tanti anni. E voglio ricordare che ai tempi del terremoto l’isola fu trattata come una cenerentola venendo inserita nel decreto Genova e anche bistrattata da luoghi comuni assolutamente inaccettabili. Tra l’altro all’epoca si delegò il commissario a fare la ricostruzione su un territorio caratterizzato da un vincolo assoluto. Insomma, si dovette attendere la Regione per mettere una pezza e creare una normativa. Oggi la regolare attività post sisma diventa inevitabilmente collegata alla messa in sicurezza successiva all’evento franoso”. Poi un messaggio che nel corso dell’audizione risuonerà spesso: “Si prevedano – spiega Bonavitacola – contributi per la delocalizzazione per evitare la ricollocazione in un sito ritenuto rischioso, e questo anche con ristori economici per poter magari non costruire altrove ma trovare una soluzione patrimonialmente paritetica”. Poi un passaggio sul trasporto dei rifiuti in terraferma: “E’ un qualcosa di economicamente insostenibile oltre che insopportabile dal punto di vista ambientale, bisogna utilizzare tutto il materiale possibile per il ripascimento o per opere infrastrutturali di carattere marittimo sulle strutture portuali. Ma, soprattutto, servono procedure veloci”.

LA CALCATERRA: MISURE CONGRUE PER SUPERARE L’EMERGENZA

Dal quartier generale del COC, locali ex Capricho, è poi intervenuto da remoto il commissario straordinario di Casamicciola Terme Simonetta Calcaterra: “Attualmente si contano 360 persone alloggiate in albergo – ha spiegato – la situazione a Casamicciola è grave anche perché alla minima pioggia ci sono oggettivi pericoli causati dal fango ancora da rimuovere, oltre che una oggettiva sensazione di paura. Il porto è fermo, le scuole chiuse, il commercio paralizzato, l’isola è tagliata in due: sono in corso valutazioni per il rischio idrogeologico, da commissario devo ricordare che Casamicciola ha subito danni pesanti e dunque occorre operare con misure congrue per superare l’emergenza e la paralisi dell’economia ma anche la mancata risposta dello Stato per eventi altrettanto gravi come l’alluvione del 2009 o il sisma del 2017. La gente vuole sapere se e quando rientrerà nelle loro case e soprattutto chiede risposte certe e rapide anche per eventuali ristori”. Poi la Calcaterra ha fatto una precisazione relativa a… conti che non tornano: “Per quanto riguarda l’articolo 1 del disegno di legge osservo che per Casamicciola è previsto un importo in anticipazione per tributi non versati che viene calcolato sulla base delle annualità 2022-2023 per un importo pari a 1.795.000 euro. Lascio agli atti della Commissione un elaborato in cui l’ufficio finanziario ha maturato un importo presunto per quanto riguarda Imu, Tari e addizionale Irpef pari a 3.794.000 euro. E’ chiaro che questo ammanco provocherebbe un serio ammanco di cassa, non riusciremmo a garantire ai cittadini i servizi essenziali: mi riservo con una relazione dettagliata di trasmettere alla commissione il quadro delle correzioni che ho appena chiesto.

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DEL DEO: MAGGIORI POTERI A COMMISSARI E SINDACI, OCCORRE CELERITA’

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E’ stata poi la volta dei sindaci, partendo dal primo cittadino foriano Francesco Del Deo: “Già con il sisma abbiamo avuto problemi pesanti. Possiamo dire che è stata una saggia decisione quella di nominare Legnini come commissario all’emergenza perché il dissesto idrogeologico viaggia di pari passo con la ricostruzione. Non serve soltanto la dotazione finanziaria, occorre anche una legislazione ad hoc perché con quella attuale c’è un imbrigliamento incredibile. Servono maggiori poteri per il commissario, è essenziale che Legnini possa operare in deroga altrimenti si rischiano tempi infiniti. Stiamo andando di corsa per l’emergenza ma non dobbiamo trascurare il resto. L’isola è soggetta a rischio sismico e idrogeologico come il resto d’Italia ma anche a quello costiero tipico delle isole, e io queste problematiche da presidente dell’ANCIM le conosco bene”.

Poi la ricetta: “Per quanto riguarda il discorso legato allo smaltimento – ha detto Del Deo – abbiamo 80.000 metri cubi di fango a cui va aggiunto il materiale prodotto dal sisma: insomma, è chiaro che come accade altrove bisogna utilizzare tutto il possibile per il ripascimento e per contrastare l’erosione costiera e così magari i soldi risparmiati saranno impiegati per mettere in sicurezza il territorio. Nell’immediatezza bisogna provvedere subito alle manutenzioni: il nostro è un popolo di lavoratori che si è fatto da solo fino ad arrivare quest’anno ad ottenere il riconoscimento di isola più bella al mondo. Il governo deve creare qualcosa che serva non soltanto alle emergenze ma anche alla prevenzione”.

PASCALE: UN MILIARDO DI EURO PER METTERE L’ISOLA IN SICUREZZA

Dal canto suo il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale ha esordito ricordando che “le vittime sono una ferita profonda che non si rimarginerà per lungo tempo. Oggi non dobbiamo abbandonare Casamicciola che rappresenta un patrimonio dell’Italia e del mondo per quello che rappresenta nel panorama turistico nazionale e internazionale. Bisogna ricorrere a mezzi straordinari per ripristinare quanto prima la funzionalità delle strutture pubbliche e private: non si ricorda a memoria d’uomo un angolo della nazione distrutto da alluvione, terremoto e frana in un arco di tempo così breve. Il decreto va ampliato all’intero territorio isolano, contemplando anche gli altri quattro Comuni. Spero che la proroga della sezione distaccata di tribunale possa essere estesa al 2024 in considerazione delle difficoltà che la popolazione si troverà ad affrontare”. Poi la bussata a denari di quelle che certo non passano inosservate: “Spero che il commissario Legnini possa agire con poteri e soprattutto con continuità, si inserisca poi nel decreto un piano per il recupero idrogeologico come accaduto in Valtellina dove si realizzò uno dei più grandi piani di riassetto del territorio con ripristino dei sentieri, monitoraggi, risorse ed agevolazioni per popolazioni ed attività imprenditoriali. Insomma, per Ischia serve un miliardo di euro”. Ultimo ma non ultimo, ha preso la parola il commissario Giovanni Legnini che ha subito ricordato come “tanta gente soffre e vive in considerazioni di insicurezza per la frana dopo essere già stata provata dal terremoto del 21 agosto 2017”. La relazione completa con l’intervento dell’avvocato la trovate in versione integrale alle pagine 8 e 9 del giornale.

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