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Offro lavoro, ma solo a donne senza figli

A Ischia, come in Italia, non c’è posto nel mondo del lavoro per le mamme: l’offerta di lavoro che è divenuta un caso

Ha fatto molto discutere l’offerta di lavoro di un noto pasticciere nostrano che, nel richiedere due figure professionali invita alla candidatura le ragazze, interessate alla gestione del punto vendita, solo se senza figli. Un annuncio simile, appare davvero molto triste, oggi, che si sono moltiplicati gli strumenti per agevolare l’integrazione del tempo del lavoro con quello della famiglia, così come i progetti per fare rientrare le madri in azienda, vedi asili nido e sezioni primavera. Ad oggi, se sei una donna con un figlio in cerca di lavoro, capita sempre più spesso di imbattersi in simili annunci, come se l’avere un figlio fosse un handicap che ti privi di condurre una vita normale. Dal 2014 a oggi c’è stata un’insperata crescita degli occupati, ma una categoria è rimasta indietro: le donne con figli. Un gap che aumenta se si confrontano le laureate con e senza prole. A pesare, oltre che dinamiche del mercato, sembrano essere fattori culturali difficili da superare. Le madri sono state classificate da tutti i selezionatori come meno competenti, meno impegnate, meno idonee per eventuali promozioni e poco adatte a ricoprire ruoli di responsabilità.  A dirlo è Linkinchiesta che si è occupata del caso che pare essere davvero molto comune in tutta Italia.  “Ad oggi, per trovare lavoro devi avere 10 anni di esperienza, ma meno di 25 anni e soprattutto non devi essere donna o, nel caso, non devi essere sposata, perché si sa: se ti sposi dopo poco resti incinta e non va bene. Ah e ovviamente 14 ore al giorno, senza lamentarti e devi accontentarti di 600€ al mese. Ma come vogliamo andare avanti?”.

È questo il commento di Ylenia, una giovane donna in cerca di lavoro, parole nelle quali si sono immedesimate tantissime altre donne, magari laureate, ma senza un posto fisso perché mamme. Dinanzi a un simile quadro, il lavoratore ideale sembra essere un uomo o una donna libero da qualsiasi altra incombenza, preoccupazione o interesse. Ovvero, colui che mostra il maggiore sforzo nel lavoro facendo capire che sacrifica tutto il resto per quell’impiego. Il lavoratore ideale è un uomo o una donna bidimensionale e il tempo che dedica al lavoro (al di là della sua produttività) è la misura unica di questa devozione. Lavorare bene vorrebbe dire lavorare fino a tardi ogni giorno o lavorare ogni weekend. Ma siamo proprio sicuri che una mamma non ci riuscirebbe?

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Nina

Capisco le difficoltà delle mamme pero capisco anche l’altro mano. Le mamme mancano quando si ammalano loro e quando si ammalano i figli e cosi i impiegati senza figli spesso devono preoccuparsi anche del loro dovere. Nessuno dei miei colleghi maschile invece resta a casa quando il figlio non sta bene.

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