CULTURA & SOCIETA'

Oggi pomeriggio Forio diventa Gerusalemme, con Gaetano Maschio e Don Peppino Iacono la fede incontra l’arte: si celebra il Sabato Santo con l’opera in musica itinerante in costume dedicata ai dolori della vergine

Oggi pomeriggio Forio diventa Gerusalemme, con Gaetano Maschio e Don Peppino Iacono la fede incontra l’arte: si celebra il Sabato Santo con l’opera in musica itinerante in costume dedicata ai dolori della vergine

Forio incantata fra emozioni e senso delle tradizioni, fra spirito di fede e desiderio della festa. Ieri all’ombra del Torrione ha occupato la scena del Venerdi Santo l’Associazione Tragicus Actus con la Passione di Cristo 2024 diretta dal regista Corrado Visone. Domani domenica di Pasqua tutto il centro di Forio è mobilitato per la storica corsa dell’Angelo. In mezzo a questo due eventi popolar-religiosi e cultural-turidtici, si pone imponente la rappresentazione scenica in seconda edizione dell’opera “Allor che nel sepolcro Gesu’ fu rinserrato”dalla Desdolata del foriano Giacinto Lavitrano e adattata dal maestro Gaetano Maschio con le musiche del maestro don Peppino Iacono. Insomma un “Triduo” esplosivo di Arte, Fede e Emozione in cui sono coinvolti tutti i foriani menandone vanto. Sabato Santo con le campane ancora legate e il Crocifisso ritualmente anch’esso ancora coperto, in questa giornata il cuore dei Cristiani è davanti al Sepolcro di Cristo.

LA MADONNA AL SEPOLCRO

Per coloro che hanno seguito le struggenti e coinvolgenti immagini della Passione di Cristo, che ha trasformato Forio in Gerusalemme, lo sguardo è rivolto al Santuario del Soccorso. Lì è conservata da secoli la taumaturgica immagine del Crocifisso, lì si è conclusa l’azione scenica del Venerdì Santo. Da questo simbolico luogo di Forio ripartirà, in perfetta consecutio, l’Opera in musica “ Allor che nel Sepolcro Gesù fu rinserrato”nata da un’idea di Gaetano Maschio, prendendo spunto dalla “Desolata” del M° Giacinto Lavitrano. “ Seguiremo i passi della “Corredentrice” come la definiva il Venerabile Giuseppe Morgera, Parroco di Casamicciola” – sono parole di Gaetano Maschio – i cui Scritti mi hanno sempre commosso […]La Vergine Maria ripone in disparte la corona delle spine ed i chiodi, come reliquie preziose e con profonda venerazione acconcia la Sindone, compone insieme i piedi, come lo erano stati così penosamente per tre ore sulla croce. Inginocchiatasi fa’ il suo ultimo atto di adorazione innanzi al Corpo del Verbo Divino. Mai angoscia più terribile, sciagura più sovrumana desolò una vivente creatura più di Maria […]. Angoscia parimenti suggellata, in versi e musica, dal M. Giacinto Lavitrano […]Mentre dolente e priva d’ogni conforto sei, dolente io pur vorrei i passi Tuoi seguire[…]. Questo sarà il leitmotiv della nostra rappresentazione seguendo i passi della più dolente delle madri”.

GESU MUORE SULLA CROCE

Lasciato il Sepolcro (Sagrato del Soccorso) la Madonna ripasserà per il Calvario ( Piazzale S. Giovanni Paolo II) e, dopo aver incontrato il Centurione pentito, riverserà le sue calde lacrime sul duro legno della croce, mentre i dubbi tormenteranno Pilato e Caludia. Struggente l’incontro con la Veronica, che, qual pegno d’amore, Le consegnerà il velo con l’Immagine di Cristo. Piazza Municipio sarà Gerusalemme. Qui la “Pithecusa Brass” e la “Schola Cantorum Lauretana” dirette dal M. Peppino Iacono interpreteranno “Gerusalemme ingrata”, con il popolo, che vede la Vergine ritornare in via per la casa di S. Giovanni ambientata nel Chiostro del Vecchio Municipio. L’accoglienza di S. Giovanni, la richiesta di perdono di San Pietro confluiranno nel primo annuncio della Pasqua. “Trattasi di un significativo momento in cui la Fede incontra l’Arte” –sottolinea il M. Peppino Iacono, che oltre ad essere apprezzato musicista è anche Diacono della Diocesi di Ischia – “I palpiti del cuore della Vergine sono evidenziati magistralmente nelle note del M. Giacinto Lavitrano. La colonna sonora accompagna in maniera sublime la rappresentazione delineando non solo le ambientazioni ma anche gli stati d’animo. Sono musiche , che hanno accompagnato la nostra esistenza. Dalla lontana Bona (oggi Annaba n.d.r.), dove si era trasferito dopo aver abbandonato Forio, la sua “Gerusalemme ingrata”, il M. Lavitrano ogni anno inviava al Parroco di S. Sebastiano M. in Forio un brano musicale per organo, solisti e coro. In tutto sette composizioni ispirate all’immagine della Madonna Addolorata di cui era devoto.

Quelle stupende musiche furono trascritte da mio Nonno il M. Giuseppe Colella ed eseguite durante le “Tre ore di Maria Desolata” dalla sua “Schola cantorum Lauretana”. Con grande emozione e trasporto ho continuato la tradizione di Famiglia, che dura tutt’oggi, e quando il mio fraterno amico Gaetano mi ha esposto la sua idea di creare un’opera in musica sul dolore della Vergine Maria prendendo spunto da quelle musiche, che lo avevano sempre commosso, ho accettato con grande slancio. Siamo cresciuti in quest’atmosfera e proporre al grande pubblico queste vere e proprie perle musicali, significa salvarle dall’oblio. Dal punto di vista religioso, devo altresì sottolineare, che la rappresentazione con i testi originali del M. Maschio e quelli tratti dalle riflessioni di Sante Figure del nostro passato, aiuta nella riflessione e prepara alla Gioia pasquale”. “Desidero qui sottolineare” – conclude Gaetano Maschio “che il momento del pentimento del Centurione rappresenta la simbiosi di una “fraterna unione di animi e di estri”. I versi di Longino sono infatti scritti da me, mentre la Romanza “Di mille colpe reo…” è opera del M. Peppino Iacono. Legare i nostri sentimenti ad un momento così profondo suscita in me grande emozione e suggellano la nostra grande Amicizia. Sono naturalmente grato a tutti coloro, che hanno contribuito alla realizzazione dell’Opera in musica, dall’Amministrazione Comunale di Forio a Tutti i Professionisti ed Amici, che hanno dedicato il loro prezioso tempo a questa iniziativa”. Ricordiamo, come già detto, che gli Attori saranno dell’Associazione Fantasynapoli aps, il Coro ed i Solisti della “Schola Cantorum Lauretana –M° Cav. Giuseppe Colella”, l’Orchestra la “Pithecusa Brass”. L’esecuzione dei brani di Lavitrano e Iacono, la direzione musicale di Orchestra, solisti e coro sarà affidata al M° Peppino Iacono mentre il disegno delle atmosfere musicali sarà curato dal M° Silvano Trani. Voci narranti Giovanni Castagliuolo, Lucia Penza e Luciano Iacono. Il mixing & editing del DM Studio del M. Gianvito Di Maio. I testi originali e la regia sono di Gaetano Maschio. Appuntamento, dunque, ad oggi pomeriggio alle 16.30 sul Sagrato della Chiesa del Soccorso a Forio. (Foto Gerardo Calise- Vito Colella)

Fotoricerca di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

Ads

antoniolubrano1941@gmail.com

Ads

info@ischiamondoblog.com

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex