CRONACA

PA, Naddeo: “E’ l’ora di valorizzare l’elevata professionalità

“Ora che l’area di elevata professionalità è stata introdotta dalla norma e dai nuovi contratti di lavoro del pubblico impiego, vogliamo valorizzarla? Le amministrazioni stanno realizzando una nuova organizzazione che preveda al suo interno posti per l’elevata professionalità? Faccio queste domande perchè bisogna evitare che quest’area diventi un’ulteriore area che si aggiunge a quelle già previste, dove prima o poi ci arrivano tutti. Quindi non deve essere solo un area di arrivo della carriera del personale non dirigente, ma soprattutto un area di partenza per una carriera verso la dirigenza”. Lo scrive il presidente dell’Aran Antonio Naddeo sul nuovo corso-concorso Sna per le elevate professionalità nella Pubblica Amministrazione. “Per le funzioni centrali (Ministeri, Agenzie fiscali e enti pubblici non economici) si potrebbe pensare ad un corso-concorso annuale della SNA, simile a quello per dirigenti, fermo restando il 50% dei posti riservato alle selezioni dei funzionari interni in possesso del titolo di studio. Un corso-concorso per selezionare e formare i funzionari dell’amministrazione del futuro. Anzi a mio avviso la SNA dovrebbe diventare la scuola che prima recluta i funzionari e poi seleziona i dirigenti”.

“C’è un problema di risorse? Un sistema per finanziare queste posizioni potrebbe essere quello di ridurre posti vacanti in organico dei dirigenti di II fascia e con i risparmi finanziare le posizioni EP. Infatti ci sono molte amministrazioni che hanno posti vuoti di dirigenti di seconda fascia che non riescono a coprire, con conseguente proliferazione di interim. Ricordo che le specifiche professionali riportate per l’accesso all’area delle elevate professionalità sono le seguenti: conoscenze altamente specialistiche; competenze adeguate ad affrontare, con elevata consapevolezza critica, problemi di notevole complessità; capacità di lavoro in autonomia accompagnata da un grado elevato di capacità gestionale, organizzativa, professionale atta a consentire lo svolgimento di attività di conduzione, coordinamento e gestione di funzioni organizzativamente articolate di significativa importanza e responsabilità e/o di funzioni ad elevato contenuto professionale e specialistico, implicanti anche attività progettuali, pianificatorie e di ricerca e sviluppo. Responsabilità amministrative e di risultato, a diversi livelli, in ordine alle funzioni specialistiche e/o organizzative affidate, inclusa la responsabilità di unità organizzative; responsabilità amministrative derivanti dalle funzioni organizzate affidate e/o conseguenti ad espressa delega di funzioni da parte del dirigente in conformità agli ordinamenti delle amministrazioni”.

“Perciò un efficace reclutamento di queste competenze può essere utile per sostituire le troppe posizioni dirigenziali presenti nei Ministeri ed in altri enti (frutto di una crescita continua nel tempo del numero delle posizioni dirigenziali senza una reale necessità organizzativa) e al contempo dare ai giovani laureati la possibilità di entrare nella PA con un buon trattamento economico.
Un corso-concorso per queste figure darebbe un grande impulso ad un ridisegno dell’organizzazione di ciascuna amministrazione. Il trattamento economico di una EP, secondo il nuovo contratto, può arrivare a 70 mila euro e con la soppressione di un posto da dirigente si possono finanziare due posizioni EP. Questo permetterebbe di ricostruire un’ordinamento con una struttura piramidale. L’area per funzionari qualificati potrebbe, poi, essere utile per avere un serbatoio dove reclutare dirigenti che abbiano capacità manageriali e gestionali. A voler fare un paragone con il calcio: prima di giocare in una squadra di serie A, bisogna passare dalle serie giovanili e dimostrare il proprio valore” conclude Naddeo.

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