CRONACA

Parole, speranze, emozioni: la girandola dei saluti istituzionali

Commozione ma anche speranza nelle parole dei familiari delle vittime e degli esponenti delle istituzioni presenti a Piazza Majo

A Piazza Majo, il suono del silenzio in corrispondenza delle fatidiche 20.57 ha aperto la serie degli interventi commemorativi, iniziati con il ricordo di Lina Balestrieri da parte del fratello. Pasquale ha detto di vedere Lina nei volti dei tanti presenti in piazza, in chi tendeva la mano per dare un aiuto agli sfollati. L’altra vittima, Marilena Romanini, è stata ricordata leggendo la toccante lettera scritta dalla figlia Elena Zani: «Mia madre aveva scelto Casamicciola come il paradiso dove ritemprare, risollevare e riposare la sua anima. Mi nominava il monte Epomeo ogni giorno per quanto lo amava e lui se l’è presa». La missiva conteneva un appello a noi isolani: «Fate tesoro della vostra isola, ricostruite, ma fatelo nel rispetto di madre natura dalla quale bisogna sapersi difendere, ponete innanzi agli interessi politici ed economici il cuore, la scienza e l’intelletto».

Il primo cittadino di Forio, Francesco Del Deo, ha preso la parola rivolgendo subito un grande abbraccio a Casamicciola: «Durante il silenzio mi sono commosso, avevo la pelle d’oca. Dobbiamo sentirci una sola cosa con chi ha vissuto il terremoto in prima persona. Tre parole sono importanti. Insieme: tutto quello che abbiamo fatto in questi due anni lo abbiamo fatto insieme. Da questa sera impegniamoci affinché nessuno ci divida, non ascoltate profeti bugiardi. Comunità: abbiamo dimostrato di esserlo in questi due anni durante i quali hanno provato ad addossarci le colpe dei crolli. I nostri valori ci hanno portato ad essere una grande isola. Fiducia: non dobbiamo perderla, soprattutto la fiducia in noi stessi. Grazie alle forze dell’ordine e al capo della protezione Civile Borrelli in tempi record è stata messa in moto la macchina organizzativa. Rimarranno impressi i nomi di Ciro, che a 11 anni tranquillizzava il fratellino Mattia sotto le macerie. Indimenticabile il ricordo di Lina e Marilena alle loro famiglie un grosso abbraccio. Casamicciola, Lacco Ameno e Forio ce la faranno, perché qui c’è gente tosta che non ha paura del sacrificio e va avanti a testa alta. Bisogna restituire dignità a questa gente che nonostante tutto va avanti senza perdere la fiducia nelle istituzioni. Stanchi dei se e dei ma, a tutto questo dobbiamo dire basta: Deve partire dall’isola d’Ischia la richiesta di leggi più concrete ai cittadini di tutta Italia colpiti da eventi catastrofici come questi».

È stata poi la volta del sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale: «Grazie a tutti per la vostra presenza, dalle Forze dell’ordine alla Città metropolitana: non ci si riprende dal sisma se non c’è fiducia nelle Istituzioni. Esse sono tutte qui per farvi sentire la vicinanza umana e politica e abbracciare le famiglie. Sono qui, in maniera concreta: un sisma ad un sindaco cambia l’esistenza, tanto nel pubblico che nel privato. Da allora non siamo più le stesse persone, il terremoto te lo porti dentro, la responsabilità delle scelte non possono non segnarti. Un percorso è stato fatto e stasera andiamo via con la consapevolezza che dobbiamo continuare a credere nelle istituzioni presenti tutte a piazza Majo, segno di speranza. Ischia non può ripartire se non si chiude la ferita procurata dal sisma. Il nostro petrolio resta il turismo. Ma è difficile comunicare cosa è stato questo terremoto, dove a valle si ride e a monte si piange».

Giovan Battista Castagna, sindaco di Casamicciola, il paese maggiormente colpito dal sisma, ha preso la parola: «Rivedo con piacere il nostro concittadino onorario Angelo Borrelli, che tanto vicino è stato a Casamicciola ed alla sua gente, e che continua a tenersi informato sullo stato dell’arte: la sua presenza qui è sempre un motivo di orgoglio. La ricostruzione procede spedita grazie anche all’infaticabile ed eccellente lavoro portato avanti con professionalità e dedizione dal commissario Schilardi. Permettetemi di estendere una volta di più i miei sentimenti di vicinanza alle famiglie delle vittime, che hanno pagato il prezzo più alto di quella maledetta sera: non dimenticare Lina e Marinella è un impegno etico e morale prima ancora che noi continueremo a perseguire negli anni. Voglio chiudere con un pensiero: fino a qualche tempo fa anche io avevo forse la sola speranza che le cose potessero cambiare. Oggi, invece, ho maturato la convinzione e la certezza che noi andremo avanti con la consapevolezza di ricostruire. Lo faremo e soprattutto lo faremo in maniera sicura. La sicurezza dei miei concittadini è sempre stato il principio ispiratore, sin dalla fase emergenziale e tutto si sta muovendo in questa ottica. Vi abbraccio tutti e grazie per la vostra presenza qui, stasera».

In rappresentanza della Regione Campania era presente il vicepresidente Fulvio Bonavitacola, il quale tra l’altro ha dichiarato: «Una presenza come Schilardi come di tutti gli attori rappresenta una garanzia eppure io vedo ancora diverse zone d’ombra. Ischia è una realtà particolare, presenta mille virtù, quindi una ferita qui va curata prima che altrove perché è impossibile associare questa meravigliosa isola a ricordi di paura, di silenzio. Ischia è nata per altro, per esaltare la gioia di vivere e vedere il bello, il positivo: la Regione farà la sua parte ma credo che occorrerà che anche altri livelli istituzionali facciano la loro e quindi mi sia consentito di osservare che il quadro normativo meriti qualche assestamento».

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Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, nonché cittadino onorario di Casamicciola, Angelo Borrelli, ha rievocato le violente emozioni di quella notte e dei mesi successivi: «Il mio pensiero va a Lina e Marilena e a tutti coloro che continuano a soffrire, ricordo tutto di quella notte, ma l’emergenza funzionò benissimo, alle tre del mattino eravamo già a scavare sotto le macerie e considerando che ci troviamo su un’isola credo che sia un qualcosa di considerevole. Resto sempre particolarmente affezionato e vicino a comunità che ha reagito ad una tale tragedia con grande dignità e orgoglio».

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Dopo Borrelli la parola è passata al Commissario delegato alla Ricostruzione, Carlo Schilardi, di cui leggete l’intervista in altra parte del giornale. Gli interventi istituzionali si sono conclusi con le parole del senatore Vito Crimi, più volte sbarcato sull’isola: «A Ischia il commissario per la ricostruzione sta svolgendo un lavoro eccellente, sono arrivati nei tempi previsti anche i risultati della microzonazione di terzo livello. Il terremoto di Ischia è stato pavidamente dimenticato perché c’era il problema della regolarità dei condoni. Bene, il governo ha emanato il decreto Ischia e ha anche stabilito compiti e regole all’interno dei quali il commissario poteva muoversi».

Foto Franco Trani

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