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Pazzesco a Ischia Ambiente, continuano a lavorare invece di andare in isolamento

Lo si evince da una nota interna che il responsabile del servizio prevenzione e protezione, Giovanni Cristiano, ha indirizzato alle maestranze, richiamandole ad un atteggiamento corretto e leale e ricordando anche le conseguenze civili e penali derivanti da comportamenti sconsiderati

Se in questa calda estate il numero dei contagi è nuovamente risalito, ad Ischia come altrove (in fondo tutto il mondo è paese) lo si deve anche alla superficialità di molti cittadini che hanno la faccia tosta di non osservare le prescrizioni imposte dall’autorità sanitaria dopo essere state magari a contatto con soggetti che hanno contratto il covid-19. Succede ovunque e tante sono le storie che anche noi vi abbiamo raccontato attraverso le colonne del nostro giornale, ma quando sta accadendo (o meglio starebbe accadendo, in certi casi il condizionale è davvero da ritenersi d’obbligo) ha francamente dell’incredibile e dell’intollerabile. E, laddove fosse confermato, richiederebbe l’adozione di severi provvedimenti visto l’atteggiamento di alcuni lavoratori della partecipata monnezzara che sarebbe da definire quantomeno irrispettoso del prossimo.

La situazione viene chiaramente esposta dal responsabile SPP (Servizio Prevenzione e Protezione) della Ischia Ambiente, Giovanni Cristiano, che ha trasmesso alle maestranze dell’azienda una nota avente ad oggetto “informativa covid personale dipendente”. Il documento ve lo riportiamo nella sua versione integrale, che chiediamo sia davvero chiara e non presti il fianco ad alcuna interpretazione: “Buongiorno, sempre più spesso giungono notizie di dipendenti che nonostante siano posti in stato di isolamento fiduciario per contatti stretti con soggetti positivi al test covid 19 omettono la comunicazione all’azienda continuando a lavorare nell’assoluto disprezzo di ogni norma e regola di cautela verso i colleghi”. Poi Cristiano aggiunge: “Vi invio in copia informativa in bacheca per ricordare ai dipendenti gli obblighi di legge che essi anche hanno sottoscritto. Si ricorda di evidenziare al personale che la mancata osservanza delle regole sopra descritte non solo mette a rischio la propria salute e quella dei colleghi ma espone il soggetto inadempiente a pesanti sanzioni in sede civile, penale e aziendale. Tanto si doveva per quanto di competenza”.

Insomma, Cristiano scrive candidamente in questa circolare interna (di cui siamo riusciti a venire in possesso) di avere notizie certe relative al fatto che alcuni dipendenti della società partecipata continuano a lavorare dopo essere entrati a contatto – ed anche in maniera “stretta” – con persone risultate positive al coronavirus. Un atteggiamento, lo ripetiamo, assolutamente intollerabile e sconsiderato con i provvedimenti a carico di coloro che si sono macchiati di una simile “follia” che non andrebbero soltanto minacciati ma effettivamente adottati ed anche utilizzando il pugno di ferro in maniera tale che non possa esserci il cosiddetto “modello di emulazione”. La vicenda legata a Ischia Ambiente richiama e non poco quella di cui ci siamo occupati su Il Golfo qualche tempo fa con la nuova categoria di soggetti che è stata ribattezzata “No tamp”, che è stata la moda dell’estate 2021. Si tratta di persone, prevalentemente di giovane età (ma non solo) che evitano di sottoporsi al tampone nel timore che un esito positivo possa irrimediabilmente compromettere la loro vacanza estive. Il meccanismo, in fondo, è molto semplice: se la positività non viene riscontrata anche da un medico abilitato che la trasmette poi all’autorità sanitaria competente, non è possibile disporre l’isolamento e procedere poi al tracciamento degli eventuali contatti per poi provare quantomeno ad arginare possibili focolai. Un atteggiamento, questo, reso oggi ancor più agevole dalla vendita in farmacia di tamponi che possono essere acquistati in farmacia e che l’acquirente si porta direttamente a casa. Uno strumento fai da te, il cui esito però – una volta noto – rimane in possesso solo del diretto interessato. Con tutto quello che ne consegue, appare chiaro. Ad Ischia Ambiente, però, hanno fatto ancora di meglio (di peggio, pardon), decidendo di non mettersi in isolamento ma di continuare a lavorare e quel che è peggio a fare vita sociale in questo mese di agosto.

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