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Riflessioni

di Francesco Alberoni

Negli Stati Uniti, per essere ammessi nelle università più importanti bisogna superare delle prove severe. E per avere le borse di studio che consentono di fare studi tanto costosi esami estremamente selettivi. Negli ultimi anni quasi tutti i posti vegnono vinti dai cinesi. Forse perché i cinesi sono più intelligenti degli altri popoli? No la risposta è più semplice. Perche i cinesi hanno ormai anche in patria buone università, ma soprattutto perche studiano moltissimo, parlano un ottimo inglese, si preparano in modo eccellente e vincono su gli altri molto meno motivati e preparati.

I cinesi sono abituati a lavorare da migliaia di anni ed hanno interiorizzato profondamente il senso del dovere verso la comunità. Questo ha impedito lo sviluppo dell’individuo come in occidente e quindi anche una creatività elevata come quella occidentale. Ma da noi, negli ultimi tempi, si è diffuso un individualismo disordinato, il lassismo, la perdita della autodisciplina, della capacità di sacrificio e della capacità di affrontare ostacoli e frustrazioni. Ed ha prevalso una pedagogia permissiva secondo la quale la creatività del ragazzo cresce tanto più quanto meno viene guidato, quanto più fa ciò che gli piace.

Ma poiché i ragazzi sono esseri sociali, se i genitori o i gli insegnanti smettono     di indicare valori e regole di condotta, subentrano immediatamente altre forze che ne prendono il posto. Prima di tutto il gruppo dei compagni che indica loro cosa pensare, come agire e quali modelli e quali guide seguire. E le guide, nella nostra epoca, non sono i filosofi e gli studiosi,ma i cantanti rock, mentre i modelli sono i divi dello spettacolo, gli attori, i presentatori, i comici. Quindi non è vero che i giovani non hanno più maestri. Hanno solo maestri diversi che insegnano loro altre cose.

I cinesi invece hanno conservato una pedagogia autoritaria in cui gli ordini non possono essere discussi e tutti, a partire dall’infanzia, devono lavorare e studiare duramente rinunciando al gioco, alle vacanze, allo svago. Una pedagogia incompatibile con le nostre tradizioni di libertà, ma che ci costringe a riflettere criticamente sul nostro sistema educativo, visto che dobbiamo affrontare la loro concorrenza ed essi ci stanno superando nelle alte tecnologie e stanno conquistando posizioni eminenti nelle migliori università del mondo. Un compito spiacevole, ma che dobbiamo compiere se vogliamo sopravvivere e non farci asservire.

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