CULTURA & SOCIETA'

PROGETTO KEPOS A LACCO AMENO:  NAVIGATORI, MERCANTI E PIRATI SUGLI “UMIDI SENTIERI” DI OMERICA MEMORIA, RELAZIONE MIRATA DI FLAVIA FRISONE A VILLA ARBUSTO

LE RIVELACIONI STORICHE DELLA PROF.SSA FLAVIA FRISONE ORDINARIO DI STORIA GRECA ALL UNIVERSITÀ DEL SALENTO/ LECCE - Ischia, la Pithekoussai dei Greci, è un luogo perfetto per parlare del Mediterraneo antico. “In questo nuovo incontro con il pubblico ischitano, ha dichiarata Flavia Frisone ho scelto di partire da dove s'era interrotto il mio discorso precedente. Così, dopo aver parlato della comunità pithecussana delle origini, proviamo a inserirla in un contesto più ampio, nella dimensione culturale e relazionale del cui pienamente appartiene, un mare che ha le vaste risonanze del mito e delle avventure degli antichi eroi.” “ Pithecussai, ha aggiunto la Professoressa Frisone, infatti è a un tempo simbolo ed esempio di quella remota stagione di sfide e di creatività che ha creato quel sistema di rapporti, fatto soprattutto dell'esperienza concreta di una navigazione molto diversa da quella che conosciamo oggi”

A Villa Arbusto di Lacco Ameno, sede del Museo Archeologico di Pithecusae, quarto appuntamento del progetto Kepos 2023 Archeologia e paesaggio. L’ appuntamento ha avuto luogo sabato scorso 5 agosto 2023, con l’incontro “Navigatori mercanti e pirati sugli “umidi sentieri” del Mediterraneo antico”. Gli “umidi sentieri”, famosa espressione poetica coniata da Omero per indicare il mare e i suoi percorsi, è la definizione di un Mediterraneo che non è il nostro, ma è uno spazio di avventura e scoperta nel quale le navigazioni, fra mito e realtà hanno contribuito alla costruzione di una durevole dimensione culturale.

Dagli uomini alle idee, dalle piante all’esperienza del vivere, tutto ha viaggiato su questi sentieri del mare. E ha costruito storie nuove, nuove identità, incroci e scambi determinati non tanto da categorie etnico-politiche pre-definite ma dai ritmi, dalla forza, dall’imprevedibile potenza del mare e della natura, e dall’incessante umana ricerca che ne ha carpito i segreti. Dopo i saluti della presidente della fondazione “W. Walton e Giardini La Mortella” Alessandra Vinciguerra e del sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale,sono  intervenuti  la prof.ssa Flavia Frisone, ordinario di Storia greca all’università del Salento a Lecce con la relazione “Navigatori, mercanti e pirati sugli “umidi sentieri” del Mediterraneo antico”.

L’appuntamento è stato  moderato da Mariangela Catuogo, direttore scientifico del progetto Kepos 2023. Ingresso era libero. “Il nostro mare di mezzo”, hanno spiegato  gli organizzatori, “è, storicamente, un mosaico di esperienze e di apporti che conoscono l’intero ventaglio di modalità che sempre hanno le interazioni fra i gruppi umani, dalle forme di coesistenza pacifica alle espressioni di più violento conflitto. Suoi tratti connotativi sono l’incontro e la dinamica, e, nella misura in cui questi due elementi sono capaci di alimentarsi reciprocamente e rigenerarsi l’uno dall’altro. Partendo da questo luogo topico, la Pithekoussai dei Greci, simbolo ed esempio di quella remota stagione di sfide e di creatività, la conferenza ha voluto illustrare alcuni dei protagonisti di quelle lontane avventure, così come cisono state  restituiti dalla documentazione storico-archeologica”. Secondo la prof.ssa  Flavia Frisone, Ischia, la Pithekoussai dei Greci, è un luogo perfetto per parlare del Mediterraneo antico. “In questo nuovo incontro con il pubblico ischitano, ha dichiarata Flavia Frisone  ho scelto di partire da dove s’era interrotto il mio discorso precedente. Così, dopo aver parlato della comunità pithecussana delle origini, proviamo a inserirla in un contesto più ampio, nella dimensione culturale e relazionale del cui pienamente appartiene, un mare che ha le vaste risonanze del mito e delle avventure degli antichi eroi.”

“ Pithecussai, ha aggiunto la Professoressa  Frisone, infatti è a un tempo simbolo ed esempio di quella remota stagione di sfide e di creatività che ha creato quel sistema di rapporti, fatto soprattutto dell’esperienza concreta di una navigazione molto diversa da quella che conosciamo oggi”.  “Gli “umidi sentieri” famosa espressione poetica coniata da Omero per indicare il mare e i suoi percorsi, ha inoltre affermato Flavia Frisone, è la definizione di un Mediterraneo che non è il nostro ma è piuttosto uno spazio di avventura e scoperta che il mito ha contribuito a rappresentare e che oggi ci aiuta a ricostruire.

In questa dimensione, ha concluso la Frisone, le navigazioni hanno contribuito alla costruzione di una durevole dimensione “creativa”, fatta di imprese portate avanti da “capitani coraggiosi”, avventurieri, pirati e commercianti allo stesso tempo. I documenti archeologici e le testimonianze storiche dell’isola ci aiutano a meglio illustrare alcuni dei protagonisti di quelle lontane avventure, così come ci vengono restituiti dalla documentazione letteraria, dalle splendide immagini della ceramica greca e dall’interpretazione storica di un remoto passato che ci appartiene da sempre e per sempre. Parlare del Mediterraneo antico a #Ischia, nella cornice splendida di Villa Arbusto, è un privilegio. Grazie alla Fondazione Walton, ai Giardini La Mortella, Ischia e alla Presidente Alessandra Vinciguerra e a Mariangela Catuogno, infaticabile organizzatrice del Progetto Kepos, Paesaggi e Archeologia per avermelo regalato. E grazie anche ai tanti che hanno voluto esserci e a quanti mi hanno voluto dare un segno della loro partecipazione”.

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Anche Caterina Mazzella presidente dell’ Aiparc isola d’Ischia e già Presidente nazionale Fidapa si è espressa nel merito pronunciando il seguente pensiero: ”Un’ viaggio” davvero affascinante, ha detto Caterina Mazzella ,sapientemente narrato dalla prof.  Flavia Frisone- Professore Ordinario di Storia Greca all Università del Salento/ Lecce. Eravamo in tantissimi a Villa Arbusto,ad ascoltare …un “mare” di Storie – il Mediterraneo – che ha visto protagonisti navigatori,mercanti e pirati sugli ” umidi sentieri “di omerica memoria. L’ evento,fa parte di una serie di incontri nell’ ambito del Progetto Kepos, promosso dalla Fondazione La Mortella,diretta dalla dott Alessandra Vinciguerra e brillantemente coordinato dalla archeologa dott. Mariangela Catuogno ed in collaborazione con il Comune di Lacco Ameno. Nell’ambito del protocollo di intesa in vigore tra la Fondazione William Walton e La Mortella e il Comune di Lacco Ameno, che gestisce il Museo Archeologico di Pithecusae, anche quest’anno il Museo di Pithecusae ha ospitato due appuntamenti del Progetto Kepos, il progetto di conferenze ed incontri della Fondazione Walton, che mira a stimolare la conoscenza del patrimonio culturale e paesaggistico, con particolare riguardo all’isola d’Ischia, attraverso la lente della storia.

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Sabato 8 Luglio a Villa Arbusto, si è svolto il terzo appuntamento del progetto Kepos 2023 che ha avuto come  tema I Bizantini, Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario, titolo della mostra itinerante che è iniziata al Mann nel  Dicembre  del 2022 e che è continuato  proseguendo in tutta Italia, narrando i luoghi simbolo della presenza bizantina nel Mediterraneo. Bisanzio e il suo impero furono avvertiti dai suoi abitanti come la naturale prosecuzione dell’impero romano: la struttura del potere e dello stato, il rapporto tra l’insediamento urbano e rurale, gli scambi commerciali e le produzioni, la religiosità e la cultura letteraria sono la testimonianza di un impero millenario che ha plasmato la storia dell’Europa. Napoli e Bisanzio intrecciano le loro storie per sei secoli e in questo periodo lunghissimo che rappresenta il periodo di autogoverno più lungo della storia della città napoletana, insieme a Gaeta ed Amalfi, Napoli mantenne il ruolo di ponte verso tutto il Mediterraneo in linea con la sua tradizione più antica. La mostra inaugurata al Mann è stata pensata dai curatori con scelte innovative capaci di includere temi poco conosciuti del mondo bizantino: quindici sezioni che illustrano attraverso numerosi prestiti con Musei nazionali e internazionali e attraverso la scelta di materiali inediti, provenienti dai recentissimi scavi per la realizzazione della Metropolitana a Napoli e a Salonicco, la cornice politica, storica e culturale di questo periodo complesso, che in passato ha subito un pesante giudizio negativo da parte della storiografia ottocentesca.

L’attenzione alle produzioni di questo periodo e alla loro circolazione ha consentito che i reperti dell’area archeologica di S. Restituta potessero essere esposti a dimostrazione dell’importanza del ruolo di Ischia anche in questa epoca: un giacimento di cultura materiale unico nel panorama italiano. Dopo i saluti della Presidente della Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella Alessandra Vinciguerra, sono intervenuti Paolo Giulierini, Direttore del Museo Archeologico di Napoli, Il Prof. Federico Marazzi, Ordinario di Archeologia Cristiana e Medievale presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa e la Dott.ssa Maria Luisa Tardugno Funzionario Archeologo presso la Soprintendenza Archeologica di Napoli – area Metropolitana. Un incontro a tre voci durante il quale donop stati  illustrati i temi principali del periodo bizantino, il ruolo di Napoli e di Ischia. L’appuntamento è stato moderato dalla Dott.ssa Mariangela Catuogno, Direttore Scientifico di Kepos. 

Fotoricerca e  Elaborazione Di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter 

antoniolubrano1941@gmail.com

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