CRONACA

Riapre Catarì, al Maio si riaccende la fiammella della speranza

Festa grande nei locali del ristorante, che dovette chiudere i battenti all’indomani del sisma che mise in ginocchio la parte alta del Comune termale la sera del 21 agosto 2017. L’entusiasmo è tanto, così come la voglia di ripartire. L’appello di Mattia Rusciano: «Adesso non lasciateci soli». Presente anche Ivano Veccia: «Felice per la riapertura. Ischitani e non, venite qui»

DI FRANCESCO CASTALDI

È bella la fiaba che in queste ore si sta scrivendo a piazza Maio, anzi bellissima. Dopo quasi cinque anni di stop forzato, infatti, riapre i battenti la storica pizzeria Catarì, una vera e propria istituzione non solo a Casamicciola, ma su tutta l’isola d’Ischia. Il sisma che ha devastato la parte alta del Comune termale nell’agosto del 2017 ha drammaticamente interrotto l’attività del ristorante, che aveva acceso il proprio forno nel lontano 1966, oltre mezzo secolo fa. Il coraggio e la determinazione della famiglia Rusciano sono stati gli ingredienti essenziali per la rinascita della pizzeria, che lunedì sera è stata “inaugurata” al pubblico. Palpabile e comprensibile l’emozione dei titolari, che sono stati abbracciati affettuosamente da una fiumana di cittadini e turisti visibilmente felici per la riapertura annunciata appena qualche giorno fa sui social.

LE VOCI DEI TITOLARI: «PIAZZA MAIO È CASA NOSTRA». Mentre fervevano i preparativi in vista della grande festa in programma lunedì sera, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con i proprietari della pizzeria. A rompere il ghiaccio è stata Caterina Rusciano, che ha dichiarato al nostro quotidiano: «La realtà che ci circonda è ancora molto complicata, la situazione non è tanto diversa rispetto al giorno del terremoto, nonostante siano trascorsi quasi cinque anni. Tante persone sono ritornate perché questo è il loro posto del cuore. Noi qui siamo “adottivi”. Mia nonna ha aperto la pizzeria negli anni ’60. Siamo di Napoli, però ci sentiamo di piazza Maio. Il nostro desiderio era quello di tornare, perché questa è casa nostra. Le persone ci stanno dando tante dimostrazioni d’affetto, che noi ricambiamo con la stessa intensità. Vi aspettiamo».

Mentre accendeva il forno e lavorava l’impasto, abbiamo raccolto anche le sensazioni della pizzaiola Antonella Rusciano: «In qualche modo rappresentiamo la resilienza personificata (ride di gusto, ndr). Avevamo il desiderio di tornare a casa e di rivedere la piazza com’era prima, piena di persone e di vita. Non nego che all’inizio – per quanto ovviamente mi mancasse questo posto – ero spaventatissima di tornare qui; per qualche mese non sono entrata nel locale perché avevo paura. Poi pian piano, con molti sacrifici, abbiamo deciso con tutta la famiglia di affrontare questa riapertura. E siamo davvero molto contenti di averlo fatto».

Ad accoglierci con un largo sorriso è stato poi Mattia Rusciano, che della pizzeria rappresenta l’incrollabile “vecchia guardia”: «Abbiamo deciso di ripartire perché bisogna dare un segno di vitalità e di coraggio un po’ a tutti, anche a noi stessi. Ripartendo si ha la possibilità di rivedere un po’ di vita qui al Maio, perché è tutto fermo. Speriamo che cominci a muoversi qualcosa. Il mio auspicio è che le autorità ci aiutino, come ci stanno promettendo da tempo. Tutti stanno aspettando, non soltanto la pizzeria Catarì».

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Con Mariacarmela Giuliano, che sprizza gioventù ed energia da tutti i pori, abbiamo ripercorso alcune tappe della storia di Catarì: «Io e la mia mamma abbiamo creato questo posto nel 1966, avevo sedici anni. Durante il periodo estivo venivamo a Ischia, e ci davamo da fare in quella che all’inizio era poco più che una vigna. Mamma aprì la pizzeria per scommessa, aveva deciso di voler fare la pizzaiola. Le dissi: “Tu sei matta”. Ma poi il tempo le diede ragione. Era una donna eccezionale, instancabile, lavorava tutto il giorno. Negli anni abbiamo ospitato tantissimi personaggi famosi; una sera venne Pino Calvi, che si mise a suonare. Anche mia mamma si dilettava con il pianoforte tra la cottura di una pizza e l’altra. I miei figli, dopo essersi laureati, hanno deciso di portare avanti la pizzeria di famiglia, migliorandola sempre di più. Speriamo che le cose d’ora in poi vadano meglio. Sono stati cinque anni molto dolorosi, abbiamo sofferto molto. Adesso vivo a Forio, e ci mancano i nostri amici. Ero giovanissima quando venni per la prima volta sull’isola. Questo luogo ci appartiene molto, così come le persone».

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LO “SPOT” DI IVANO VECCIA: «VENITE DA CATARÌ». Non è passata affatto inosservata la presenza di Ivano Veccia, che ha voluto testimoniare la propria vicinanza alla famiglia Rusciano. «La riapertura della pizzeria Catarì è una gioia immensa. Antonella qualche giorno fa mi ha inviato un messaggio per dirmi che avrebbero riaperto. Mi sono detto: devo assolutamente esserci. Non appena sono tornato a Ischia sono venuto qui, perché è una cosa bellissima. Speriamo che sia soltanto la prima delle tante attività che riapriranno. La situazione, da quel 21 agosto, non è tanto cambiata: se ci guardiamo intorno, ci sono ancora le macerie. Mi auguro che tutto possa risolversi nel più breve tempo possibile, e che il Governo punti i fari su questo luogo, per troppo tempo abbandonato. Ischitani e non, venite al Maio, perché qui la vita si è riaccesa!». Facendo nostro l’appello di Ivano, ci auguriamo di cuore che la Fortuna sorrida a lungo alla famiglia Rusciano, che ha assunto una decisione tutt’altro che semplice, soprattutto se consideriamo l’assoluta incertezza dei tempi che viviamo. Intanto, con un pizzico di sincera commozione, diciamo in coro: bentornata, Catarì!

FOTOSERVIZIO DI EMANUELE DI MAIO

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