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Il Rizzoli è una “fornace”, la denuncia del Cudas: «I condizionatori funzionano male»

ISCHIA – È ancora polemica a Ischia per il malfunzionamento dell’impianto di climatizzazione dell’ospedale “Rizzoli” di Lacco Ameno. Nonostante le rassicurazioni dell’Asl, che in una nota aveva annunciato il ripristino dei condizionatori, la situazione sarebbe tutt’altro che risolta. A denunciare le condizioni in cui sono costretti a vivere operatori e degenti sono stati i membri del Cudas, che nella serata di lunedì hanno diffuso un nuovo comunicato a seguito di una visita effettuata presso il nosocomio lacchese. «Nella tarda mattinata di oggi (lunedì per chi legge, ndr), l’Asl ci aveva comunicato che l’impianto di climatizzazione del “Rizzoli” era tornato a funzionare, dopo un fine settimana da dimenticare, che aveva messo a durissima prova la resistenza dei pazienti e la capacità di sopportazione del personale sanitario. Stasera, in concomitanza con l’orario di visita, una delegazione del Cudas Ischia si è recata in ospedale, per verificare direttamente la situazione, visto che in alcuni reparti ancora nel pomeriggio si soffriva il caldo».

«Il giro che abbiamo compiuto all’interno del presidio – si legge nella nota – ci ha consentito di appurare che l’impianto funziona a macchia di leopardo. Praticamente, la temperatura varia di continuo da un ambiente all’altro: in alcuni punti la climatizzazione si avverte distintamente, in altri è estremamente blanda (e infatti in alcune camerate hanno dovuto tenere comunque le finestre aperte), in altri non l’abbiamo proprio avvertita. In particolare, nelle scale, in alcuni ambienti di servizio e nella sala parto, fortunatamente non utilizzata data la temperatura impossibile che vi abbiamo trovato. Certo, rispetto al disastro climatico dello scorso fine settimana, le condizioni di vivibilità sono nettamente migliorate, ma non ci sembra che la questione possa considerarsi risolta come si evinceva dal comunicato dell’Asl. Non riteniamo, infatti, che sia normale che in un ospedale vi sia una così ampia variazione di temperature da un piano all’altro, da un reparto all”altro, da una stanza all’altra. Anche se ci risulta che le temperature all’interno del “Rizzoli” siano sempre state piuttosto diversificate, anche quando l’impianto funzionava “normalmente”. Cosa che, peraltro, sembra che non avvenisse già da qualche settimana, sebbene le temperature non particolarmente elevate dell’inizio dell’estate non avessero creato disagi particolari».

«Quelli che si sono verificati invece da venerdì scorso – scrive ancora il Cudas – quando il combinato disposto tra l’ondata di caldo eccezionale e il guasto che ha mandato in tilt l’impianto ha provocato una situazione insostenibile per i malati ricoverati, i neonati del nido, le donne che hanno partorito e per gli operatori, costretti a lavorare in condizioni proibitive, compreso il complesso operatorio, l’Utic e la Rianimazione. Tutto superato? Non ci sembra. Anzi, riteniamo che qualche altro intervento vada fatto per sistemare in modo adeguato e accettabile l’impianto di climatizzazione ospedaliero. Dunque, come Cudas Ischia ribadiamo la richiesta che avevamo avanzato con la lettera al direttore generale inviata questa mattina. L’Asl avrà anche aggiornato l’impianto cinque anni fa (che non è poco tempo…) e avrà sostituito “un sistema obsoleto e inefficiente”, com’era doveroso se necessario, ma questo non basta se i risultati sono quelli che chiunque può verificare facendosi un giro in ospedale come abbiamo fatto noi. Perciò – conclude il Cudas – ci aspettiamo che l’Asl incarichi i tecnici di proseguire l’intervento in via Fundera, per rendere veramente e finalmente efficiente il sistema di condizionamento all’interno dell’ospedale isolano».

GIANNA NAPOLEONE: «I SINDACI SI FACCIANO CARICO DELLE NOSTRE ISTANZE». Nel pomeriggio di ieri abbiamo raggiunto telefonicamente la presidente del Cudas Gianna Napoleone, che ha dichiarato: «Lunedì sera siamo stati in ospedale in orario di visite, e l’aria condizionata funzionava “a macchia di leopardo”. Ma questo non è l’unico problema che attanaglia la sanità isolana. Per quanto riguarda la guardia medica pediatrica, ad agosto potremmo avere dei problemi. C’è il fondato rischio che molti bambini potrebbero non avere la possibilità di usufruire di questo indispensabile servizio. Agosto non è soltanto un mese caldo, ma anche con moltissimi turisti e quindi bambini. C’è poi il problema del responsabile del reparto di ginecologia, ruolo attualmente vacante. Esiste un bando per colmare questo vuoto, sempre che qualcuno decida di venire a Ischia». La Napoleone ha dunque parlato delle iniziative che sono state e che saranno intraprese dal comitato. «Per il momento abbiamo iniziato ad inviare delle pec. Vogliamo spronare i sei amministratori dell’isola d’Ischia a farsi carico delle nostre istanze. Abbiamo sei sindaci che è giusto che si assumano le proprie responsabilità: dopotutto sono le massime autorità in materia di sanità. Noi li sosterremo sempre, però anche loro devono promuovere delle iniziative».

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