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S. Angelo… tutti a dormire

A Santangelo durante la stagione turistica, la frenesia del guadagno, sviluppa particolari irritazioni. Ad ogni angolo s’ode una nota di insoddisfazione. Poichè ogni insoddisfatto si ritiene “portatore del verbo”, come ogni tifoso si ritiene un commissario tecnico, è un continuo dar di contro al politico di turno che diventa il raccoglitore di tutte le insoddisfazioni. Rosario Caruso sindaco di Serrara Fontana è il raccoglitore del momento. Ha beneficiato, dall’atto del suo insediamento (maggio 2011) ad oggi, di una stampa amichevole in considerazione della, nota, mole di irregolarità che ha trovato sotto la scrivania. Questa penna, notoriamente pungente, ha fatto parte dei benevolisti consideranti, pur suonando in più occasioni la campana del “risveglio del condottiero” affinchè raddrizzasse la rotta prima degli scogli.

A forza di suonare, però, sono rimasto col “batacchio” in mano e, poichè la condizione non è delle migliori, ho avvertito, nonostante l’età, un risveglio d’impeto nello spirito del patrimonio genetico. Senza fare troppi giri di parole, restando allo stato dell’arte, è bene che in questa occasione ci facciamo gli auguri di Natale e anche quelli di Capodanno, per non intossicarci le feste. Per la “befana”, però, si spera che dal sindaco di Serrara, in scadenza di mandato, sia aperta una calza di programma, per capire se è giusto o meno che lo stesso continui o se non sia il caso che passi la mano. Prima che il “solito maneggione delle chianare” prepari un altro sonetto a qualche altro improvvisato di turno. Il paese non lo reggerebbe. Lo scatto di reni reattivo, lo stimola la condizione in cui è lasciato il paese. Sorvolo sugli addobbi per i quali, vista la povertà di quelli ritenuti dall’amministrazione, ci ha pensato Francesco Iacono che, su facebock, ha disegnato un addobbo consono ai luoghi. Dai miei ricordi giovanili attingo un evento a testimonianza di un tempo in cui S.Angelo, al pari di oggi, era scaduta nella considerazione del sindaco dell’epoca. Eravamo nell’anno 1969 e per addobbo natalizio fu fatto installare un tronco o fiore di agave che avrebbe dovuto simboleggiare, sulla piazza di S.Angelo, l’albero di Natale. Nel giro di poche ore trovò, miglior, collocazione nelle acque antistanti il molo. Oggi che, purtroppo, i santangiolesi scarseggiano, il paese gode della finzione del network per le capacità dei rappresentanti in carica di atteggiarsi: chi a pensatore ambulante e chi a boxer da incontinenza etilica, non sopportando la pernacchia. Ma le spiagge sporche, il porto alla deriva, i suoli pubblici usurpati, le strade scassate, le tasse alle stelle e quel semaforo demagogico posto a regolare un traffico che non c’è e che, nella sosta, ci proietta in volto i colori del fallimento, non possono essere lasciati ancora privi di attenzione. Tutto sta andando alla malora e non si può risolvere il tutto con la pernacchia al consigliere boxeur anche se, come ricorda Benedetto Casillo, la pernacchia “non è un suono. E’ rivoluzione è libertà”.

Detto ciò e scambiatici gli auguri di buon Natale e di Buon Anno, restiamo in attesa che, dalla calza della befana, Rosario Caruso ci faccia leggere un programma chiaro, convincendoci della sua fattibilità. Ricordiamo che un programma politico, per essere credibile, è necessario sia supportato anche  da persone credibili con le quali il candidato sindaco intende affiancarsi nella prossima tornata elettorale di maggio 16. Chi è svincolato da interessi, di sorta, non è disposto a fare ulteriori concessioni. Il paese langue ed è al collasso economico. S.Angelo deve avere, nel programma che ci prepariamo a leggere, la considerazione che merita. Non si può più accettare che, mentre dalla frazione si attingono,  per imu, tasi, tarsu e varie, l’80% dei proventi  per il mantenimento della macchina amministrativa, il ritorno diventa infinitesimale. E poiché chi conosce la macchina amministrativa, sa che solo la presenza di persone di spessore, garantirebbe un ritorno di considerazione, è opportuno tener di conto che, non costituirebbero corredo accettabile, soggetti che della vacuità, hanno fatto il loro abito comportamentale. La loro presenza determinerebbe un’attenzione reattiva che non lascerebbe tranquilli neanche i dormienti. Nel frattempo una idea per Fontana. Che ne direbbe il sindaco di offrire al ministero della giustizia, per allocarvi il Tribunale, l’immobile, privo di utilizzo, in Piazza Arturo Trofa alla cavonera? Oltre mille persone al giorno arriverebbero a Fontana. Si svilupperebbe un indotto economico di non poco conto, dando un grande servizio alla Giustizia. Buone Feste  acuntovi@libero.it

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