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“Scarium”: va in scena lo spettacolo accusato di fascismo

di Isabella Puca

FORIO – «Ieri (domenica per chi legge ndr) il vicolo del Torrione è stato animato da tanti personaggi del passato, che con dovizia di particolari e con grande coinvolgimento hanno raccontato la loro storia. Con una guida d’eccezione, Pierpaolo Mandl, isolani e turisti hanno scoperto tanti aspetti della nostra Forio oramai dimenticati. Un ringraziamento speciale va all’autore dei testi Corrado Visone, al regista Valerio Buono, alla Compagnia Teatrale Uomini di Mondo, all’Associazione Radici, alla Banda Città di Forio, all’artista Luca Patalano che ha creato la maiolica posta a ricordo della Cappella Regine, e a tutti i ragazzi che hanno creduto in questo meraviglioso progetto che è “Scarium”. È bello constatare che si tratta di tutti giovani che con grande entusiasmo hanno dedicato il loro tempo a tutti noi, per farci rivivere la nostra storia in modo innovativo». Si è espressa così il consigliere del comune di Forio Gianna Galasso a seguito della visita teatralizzata “Scarium”. In un primo momento è stata la polemica a prendere il sopravvento sull’arte perché le Associazioni che hanno messo in atto la visita teatralizzata, Uomini di Mondo, Banda città di Forio e Actus Tragicus, erano state accusate da Domenico Savio segretario generale del Partito comunista marxista leninista di apologia del fascismo. Tra i monologhi dei personaggi rappresentati c’era infatti quello di Rachele Mussolini che, dopo la morte del marito, Benito Mussolini,  visse con i suoi figli a Forio, nel Palazzo Covatta, fino al 1958, anno in cui le restituirono le spoglie del marito. A nulla è servito, da parte di Domenico Savio, chiedere all’Amministrazione di Forio di annullare quella scena che, in verità, letta parola per parola, non esalta affatto il fascismo, ma solo la vita e i pensieri di una donna, innamorata del marito, costretta a scontare una colpa non sua. Addirittura, Savio, avendo perso ogni speranza aveva scritto un’istanza al Presidente della Repubblica, al Ministro dell’Interno, al Prefetto e al Questore di Napoli affinché la quarta scena di “Scarium” venisse annullata, richiesta che è stata ignorata. Dunque, domenica sera, l’arte ha vinto sulla polemica. Tre le visite guidate tenutesi durante il pomeriggio, che nonostante il freddo, hanno ricevuto un’ottima risposta di pubblico. In tantissimi sono rimasti rapiti dai monologhi dei 6 attori e dall’intensità della loro forza recitativa degli Uomini di Mondo che hanno portato in vita, anche grazie alla musica della Banda Città di Forio, sei personaggi chiave della storia di Forio; un vero e proprio viaggio nel tempo e nella storia grazie alla competenza della guida, Pierpaolo Mandl. «Il successo di Scarium è dovuto al fatto che racconta ciò che eravamo, – ha dichiarato Corrado Visone – dove siamo stati. Un tuffo nel passato per riscoprire le nostre radici, coccolare la nostra memoria, portarci dietro un pezzo di noi che era già qui quando ancora dovevamo nascere. Voglio ringraziare l’amministrazione comunale che ci è stata davvero vicina, a cominciare dal Sindaco, dal vicesindaco e dai consiglieri, voglio ringraziare le forze dell’ordine che ci hanno “protetto” da una ancora oggi incomprensibile, inconsistente e pretestuosa polemica di un consigliere comunale che si è trascinata oltre qualsiasi limite di buonsenso. Ringrazio i ragazzi dell’Actus Tragicus, la fantastica regia di Valerio Buono, le scene e i costumi del maestro Luca Patalano a cui va anche il ringraziamento speciale per aver regalato a noi tutti una composizione di maioliche apposte dove una volta sorgeva l’ingresso della Cappella Regine e che da ieri, resterà lì, a ricordare ciò che oggi non c’è più. Ringrazio l’associazione Le Carucce e poi Peppe Magaldi e l’associazione Radici che cura in maniera così importante il Torrione e ci ha permesso la rappresentazione di Giovanni Maltese che del Torrione è stato l’anima». Domenica pomeriggio, infatti, prima della visita teatralizzata di “Scarium” alla presenza della autorità comunali à stata scoperta la composizione di maioliche della Cappella Regine, lì dove un tempo era sita la chiesina, un piccolo capolavoro architettonico del vicolo Scaro. Alla fine della rappresentazione, il sindaco Del Deo ha poi preso di nuovo la parola criticando aspramente la polemica montata da Savio che, però, non era presente all’evento. «In definitiva è stata una bellissima esperienza – ha detto ancora Visone – che speriamo di poter ripetere con nuove repliche perché anche stavolta tante persone che avrebbero voluto partecipare sono rimaste fuori. Questo è significativo, perché dimostra che raccontare il nostro passato è necessario, anche quando non ci piace, o magari non è la nostra “versione dei fatti”, dimostra che tante persone, soprattutto giovani, chiedono ancora di riportare gli eventi passati, ripercorrere le strade della memoria. Quello che ci auguriamo per il 2016 è esattamente questo: continuare a raccontare e far rivivere le storie di un tempo che credevamo perduto, e invece è ancora qui». Squadra vincente non si cambia e domani, alle 16:30 e poi alle 17:45, al Chiostro di San Francesco (ex Municipio di Forio) andrà in scena “La locanda delle cose perdute” un piccolo itinerario nella memoria di Forio, il giusto seguito di ciò che è stato Scarium.

 

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