CULTURA & SOCIETA'

C’ERA UNA VOLTA LA FESTA DI SANT’ANNA

AMARCORD – Festa di Sant’Anna: Una salutare autocritica per riconquistare l’autenticità del Concorso a premi nella Sfilata delle barche allegoriche - Buoni i fuochi e l’incendio del Castello - Esagerata la spesa di 350 milioni di vecchie lire per una Festa che ne vale la metà – Recuperare nuove energie di giovani per la costruzione delle barche

Il 26 luglio 1971 una barca allegorica partiva dal molo di Levante del Porto di Casamicciola per raggiungere, per la prima volta nella storia della Festa di Sant’Anna, la rada del Castello Aragonese, dove si sarebbe svolta nella magica notte di plenilunio la Sfilata delle zattere allestite con grande maestrìa da gruppi di giovani diretti dai “maestri storici” della Festa. Una novità assoluta, un vero e proprio miracolo inatteso,  un  evento straordinario fu ritenuto quella partecipazione estemporanea (il sott.tto ne sa “qualcosa”!) ad una Rassegna che era appannaggio esclusivo delle barche Ischitane, realizzate da giovani entusiasti e motivati come i Fratelli Sorrentino (“Nerone”), Andrea Di Massa, Mario Mazzella, Nerino Rotolo, Giovan Giuseppe Cervera,  Funiciello e la squadra dei “mandraiuoli”, autentici machi delle zattere “animate” con argani, cavi di acciaio, pannelli semoventi, fuochini pirotecnici, costruzioni lignee dipinte con colori sgargianti e personaggi in costumi d’epoca che eseguivano danze folcloristiche, simulavano assalti di pirati e seguivano processioni del santo patrono nel pur ristretto spazio della barca!

L’Edizione del 1971 fu ricordata in un bel libro scritto dal mostro sacro della Festa Andrea Di Massa nel 2004 e lascia intendere che la barca di Casamicciola (seconda classificata dopo l’incendio del castello di cartapesta di Nerone!) fece da apripista alle successive partecipazioni dei sei Comuni ischitani, un po’ come il Palio di Siena, aperto alle “Contrade” e non limitato ad un solo rione o quartiere che dir si voglia! Nel nostro caso il Comune di Ischia aveva detenuto una “privativa” esclusiva , per diritto di primogenitura sulla Festa; ma ecco che a rompere la tradizione ci volle un’iniziativa non richiesta, ma bene accetta dagli organizzatori Ischitani, che capirono al volo l’importanza di allargare i confini di una “competizione artistica” che avrebbe conferito maggiore lustro e spessore alla ricorrenza della Festa di Sant’Anna!

Sono trascorsi ben 52 anni da quella svolta storica della Sfilata e ne abbiamo visto di tutti i colori e sapori nella lunga carrellata di barche allegoriche, di incendi simulati, di fuochi pirotecnici, di “dissapori” con il Comune di Serrara Fontana, di Supremazie artistiche non contrastate sufficientemente dell’isola di Procida, dell’intervento misericordioso di Viareggio, che allestì quattro “barchette” per salvare in extremis la Festa  e dei relativi codazzi di critiche, di polemiche e anche feroci invettive indirizzate contro il “palazzo”, che è destinato per sua natura istituzionale, ad incassare quasi sempre gli uppercut più temibili da parte  della stampa, dell’opinione pubblica e delle opposizioni consiliari sempre sul piede di guerra!

Ora va detto chiaro e tondo che il mondo è cambiato, le nuove generazioni coltivano altri interessi  e i “cosiddetti “vecchietti” , grandi artisti delle barche allegoriche (che stanno sullo stomaco a qualche deficiente assurto alla nobiltà di pubblicista!), se ne sono andati da un pezzo, lasciando il testimone agli “anziani” che hanno bisogno di buone braccia, entusiasmo rinnovato e talento da vendere per poter offrire ad un pubblico, sempre fedele e affezionato alla Festa,  uno spettacolo degno della tradizione artistica ischitana!

Chi è abituato da innumerevoli anni (se non da sempre !) a seguire le varie Edizioni  della Sfilata, non può non rilevare che la caratura qualitativa delle barche è mediocre, raffazzonata, improvvisata e priva di effetti scenografici cangianti e di “movimento”. La staticità regna sovrana e il tutto è affidato ad una lunga tiritera affidata ai presentatori, in cui vengono spiegati, in modo ossessivo  e pignolesco, i simbolismi della barca e le ragioni per cui è stata realizzata! Naturalmente i limiti delle realizzazioni allegoriche sono dovuti anche ai tempi strettissimi assegnati alle maestranze, al ritardo con cui vengono rese note le “prescrizioni” tecniche e il tema da svolgere e quelle “indicazioni”, spessoinopportune, che tarpano le ali ai costruttori che intendono spaziare nel mare magnum dell’inventiva e delle innovazioni tecnologiche!

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La Festa a mare di Sant’Anna ha bisogno di essere rivitalizzata, partendo da oggi e non dal 10 luglio 2024! Diventiamo tutti un po’ più seri, più credibili, più consapevoli e basta con gli autocompiacimenti che fanno male a tutti, specie se immeritati. Quando fu lanciata l’idea di costituire un “Ente per la Festa di Sant’Anna”, permanente e…competente,  con un Regolamento semplice, semplice, poche prescrizioni tematiche e costruttive onde consentire un allestimento decente delle barche in tempi ragionevoli (40 giorni) tutti si dichiararono d’accordo, poi ponderando bene l’impegno ci fu un fuggi fuggi generale. A questi signori interessano i quattrini da gestire e distribuire ai soliti…noti!  Intelligenti pauca.

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