CRONACAPRIMO PIANO

Sirabella condannato, ma su Marina c’è l’inchiesta “bis”

La condanna a 1 anno e 10 mesi di reclusione all’indirizzo dell’ex liquidatore della società partecipata del Comune di Casamicciola con l’accusa di peculato chiude soltanto un filone dell’articolata indagine che la Procura della Repubblica sta compiendo sulla gestione degli ultimi anni. Il sospetto è che possano essersi verificati ammanchi maggiori attraverso una serie di condotte contra legem sulla quale si cercano ulteriori riscontri

Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro novanta giorni ma intanto la sentenza c’è e rappresenta davvero un duro colpo per l’imputato. L’ex liquidatore di Marina di Casamicciola, Gelsomino Sirabella, è stato condannato alla pena di 1 anno e 10 mesi di reclusione dal Tribunale di Napoli al termine del processo che lo vedeva sul banco degli imputati con l’accusa di peculato. Nel dispositivo si legge che Sirabella – che ha beneficiato della pena sospesa – dovrà sobbarcarsi anche il pagamento delle spese processuali, ma il giudice ha disposto anche la confisca del profitto del reato pari ad euro 14.486,14 “in via principale e diretta su tutte le somme di denaro presenti sui conti correnti bancari intestati a Sirabella Gelsomino o comunque a lui riferibili fino all’ammontare predetto e, in caso di capienza per equivalente sulle somme di denaro, dei beni o sulle altre utilità anche per interposta persona per un valore equivalente sino a concorrenza con l’importo oggetto di sequestro diretto”. L’imputato era stato rinviato a giudizio in quanto ritenuto responsabile del reato previsto e punito dall’art. 314 del codice penale “perché nella sua qualità, dal 27 marzo 2015 al 29 giugno 2023 di liquidatore pro tempore della società partecipata Marina di Casamicciola srl unipersonale in liquidazione, avente come socio unico il Comune di Casamicciola Terme ed esercente la gestione di servizi interessanti il Comune di Casamicciola Terme e in particolare la realizzazione e la gestione di porti turistici, approdi e di tutti i servizi connessi e integrati e la realizzazione e gestione di elisuperfici con annessi servizi e quindi nella sua qualità di incaricato di pubblico servizio, avendo per ragione del suo servizio la disponibilità di denaro altrui, si appropriava della somma di euro 14.486,14 costituita dalla differenza tra la consistenza contabile di cassa pari, alla data del 31 marzo 2023, ad auro 22.826,14 e l’effettiva consistenza di cassa pari alla data del 13 aprile 2023 ad euro 8.340”.

Gli inquirenti hanno messo insieme i riscontri testimoniali di diversi possessori di barche che hanno asserito di aver pagato quanto dovuto ma che sono stati chiamati in causa dal Comune per la loro morosità: da chiarire perché a fronte di pagamenti invocati manchi documentazione contabile

Per la cronaca Sirabella ha sempre sostenuto che quelle somme fossero state spese per la piccola gestione corrente ma evidentemente non è riuscito a dimostrarne carte alla mano, dunque con adeguata rendicontazione, l’effettivo e indubitabile utilizzo e questo ha indotto il Tribunale ad emettere una sentenza di condanna. Attenzione però, perché da “spifferi” che arrivano da ambienti bene informati la vicenda sarebbe tutt’altro che conclusa. Secondo quanto si apprende infatti, contestualmente la Procura della Repubblica avrebbe aperto un ben più articolato filone d’indagine con il quale si mira a verificare se all’interno della società partecipata si siano registrati ammanchi ancor ben più consistenti, con condotte “contra legem” che potrebbero essere state perpetrate anche negli anni e frutto di uno schema radicato e consolidato. Un’attività investigativa che ha subito una notevole accelerazione soprattutto dopo che sono state verbalizzate dalle forze dell’ordine le dichiarazioni di diversi cittadini – residenti e turisti – che avrebbero dichiarato di aver regolarmente pagato per ormeggiare la propria imbarcazione nello specchio acqueo in concessione a Marina di Casamicciola. Somme, evidentemente versate in contanti, che però in diversi casi non risulterebbero essere state contabilizzate. Insomma, se una vicenda giudiziaria ha visto calare il sipario, un’altra decisamente più articolata forse deve ancora iniziare.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio
Copy and paste this code into your web page.