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Fincantieri a Casamicciola: navi da crociera, si può

Nella splendida cornice di Palazzo Bellavista, baciata da un sole primaverile, si è svolto martedì mattina come da programma l’incontro tra l’amministrazione comunale, i tecnici inviati da Fincantieri e il comitato de “Il Golfo delle Idee”. L’obiettivo, come è noto, è studiare la concreta fattibilità di far rientrare l’isola d’Ischia nel grande giro delle rotte crocieristiche internazionali. L’ingegner Giulio Galassi e l’architetto Enrico Faleschini, dopo il pernottamento in hotel, hanno raggiunto il municipio di Casamicciola intorno alle ore 10. Ad attenderli, oltre al sindaco Giovan Battista Castagna, c’erano tutti i componenti del comitato nato dall’idea di Ambrogio Mattera poco meno di un anno fa. Dall’alto del promontorio dove sorge l’attuale municipio, i partecipanti hanno potuto abbracciare con lo sguardo l’intero porto di Casamicciola, argomento principe della successiva riunione tenutasi nell’ufficio del primo cittadino, che ha presieduto il meeting spiegando ai due esponenti della società con sede a Trieste e a tutti i presenti le linee generali del progetto e le alternative circa la posizione degli approdi per le navi da crociera. Carte nautiche, mappe, piantine delle strutture portuali e i relativi dati sono stati illustrati dal sindaco con dovizia di particolari agli attenti emissari dell’importante società di cantieristica, che si sono detti molto interessati e che nel giro di breve tempo potrebbero già lanciare una proposta progettuale. Le due principali opzioni di approdo si riferiscono ai due “bracci” del porto: quello di soprafflutto, in cui la criticità potrebbe essere rappresentata dai venti e dalle correnti provenienti da occidente, mentre la seconda opzione prevede la creazione di una struttura fissa in corrispondenza della scogliera posta sul lato orientale del molo di sottoflutto, con l’aggiunta di una struttura amovibile. Si creerebbe spazio di ormeggio per due navi di 180 metri di lunghezza e di pescaggio massimo pari a sette metri. L’operazione comporterebbe un preventivo dragaggio dell’area fino a otto metri di pescaggio. Ovviamente saranno necessari vari passaggi, soprattutto dal punto di vista amministrativo, tra gli enti coinvolti, presumibilmente tramite lo strumento della conferenza di servizi, per poi arrivare alla fase strettamente esecutiva del progetto, che secondo i partecipanti all’incontro non presenterebbe particolari difficoltà né lunghe tempistiche. Il nodo principale da sciogliere, emerso durante la riunione, riguarda i vincoli imposti dall’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, entro cui è compresa l’isola d’Ischia, e sul punto ha efficacemente relazionato il Tenente di Vascello Alessio De Angelis, comandante del Circomare Ischia, che come potete leggere a parte ha delineato limiti e opportunità dell’attuale quadro normativo, condizionato in gran parte dai tragici fatti del gennaio 2012. Il naufragio della Costa Concordia all’isola del Giglio fu un punto di svolta anche per il traffico crocieristico isolano, che fino al 2011 registrava numeri importanti, come ha spiegato il dottor Fausto Silvestro nel suo intervento, durante il quale ha illustrato i dati statistici sugli ingenti flussi turistici (fino a 14mila passeggeri e 40 richieste di approdo all’anno da parte di navi da crociera e megayacht) che fino al 2011 interessavano la nostra isola. L’approdo casamicciolese presenta molteplici punti di forza: l’arteria stradale principale lungo la fascia costiera con collegamenti da tutte le zone dell’isola, la presenza capillare di piccole aziende artigianali e commerciali,  diverse aree di sosta e la vicina elisuperficie.  Il nostro Mizar, Giovan Giuseppe Mazzella, ha posto sul tavolo anche il tema, non secondario, dei finanziamenti necessari all’esecuzione del progetto. Il comune, va da sé, non sarebbe minimamente in grado di far fronte agli investimenti richiesti dall’adeguamento dello scalo. Fincantieri, da parte sua, non  sembrerebbe interessata a forme di project financing, cioè a quel sistema di finanziamento per la realizzazione di infrastrutture pubbliche, che attinge prevalentemente a risorse progettuali e a capitali privati dell’impresa realizzatrice, recuperabili grazie al flusso di denaro generato dall’infrastruttura stessa una volta che questa sia entrata in gestione. Sarà dunque fondamentale intercettare adeguate forme di finanziamento, privato ma anche pubblico, per il quale è necessario avere già pronto un progetto, come si dice, “esecutivo e cantierabile”. La mattina è proseguita con un sopralluogo su entrambi i moli del porto di Casamicciola, prima della partenza dei due tecnici della società con sede a Trieste. Il primo contatto è stato dunque sicuramente positivo: come ha ribadito l’architetto Gino Sannino, Fincantieri ha ora in mano tutti i dati necessari alla redazione di un progetto che possa adeguare lo scalo casamicciolese alle esigenze del turismo crocieristico.

Francesco Ferrandino

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