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Sorriso Resort, dentro o fuori: oggi l’incontro col pm

ISCHIA. È diventata una partita a scacchi, la vicenda relativa al sequestro di alcune parti delle strutture del Sorriso Thermae Resort. Dopo il sequestro ordinato un mese fa dalla Procura ed eseguito dagli uomini del Circomare di Ischia, confermato innanzi al Riesame, il termine dell’ordine di sgombero era stato prorogato di alcuni giorni. La contestazione è nota: il Sorriso Resort include varie strutture autonome (come le rinomate Villa Sorriso e Oasis) che singolarmente sono dotate di regolare autorizzazione dell’Ato (Ambito territoriale ottimale) per gli scarichi che entro i 240 posti letto vengono classificati come quelli per le civili abitazioni, ma secondo le contestazioni dell’accusa le varie attività vanno considerate come un insediamento unitario, col risultato che il totale dei posti letto di ciascun albergo finisce per superare tale limite. Di conseguenza, gli scarichi non sarebbero più assimilabili a quelli domestici, ma di scarichi che, pur non essendo classificabili come rifiuti speciali, sarebbero da considerare come scarichi di struttura industriale. Dunque, sarebbe necessaria una particolare autorizzazione da parte dell’Ato (Ambito territoriale ottimale), la cosiddetta Autorizzazione unica ambientale (Aua). Le parti si rivolsero  al Tar, per chiarire l’effettiva situazione di autonomia delle strutture che compongono il Sorriso Resort. Il responso non fu nettissimo: il Tribunale amministrativo della regione Campania, pur concedendo la sospensiva del ritiro delle autorizzazioni Ato, ritenendole dunque valide, non dispose però il dissequestro, fissando un termine di proroga al 4 dicembre, per lo sgombero delle strutture. Proroga poi ampliata. Durante questi giorni, tuttavia, non si è fermata l’interlocuzione tra le parti in gioco, sulla triangolazione Procura-Capitaneria-difesa. Proprio lo schieramento difensivo ha cercato di capire quale potesse essere la mossa più opportuna per le sorti, dal punto di vista formale e amministrativo, della struttura. L’orientamento dei titolari sembra essere ormai diretto verso l’ottenimento dell’Autorizzazione unica ambientale (Aua), considerando quindi i vari esercizi come un’unica struttura, che è tra l’altro l’ipotesi della Procura. Nonostante tale orientamento, non è affatto scontato il futuro immediato del Resort. La strategia difensiva passa per la presentazione di un’istanza di dissequestro temporaneo della struttura, valido fino a quando non sarà pronta l’Aua, istanza che è già stata presentata alla Procura. Probabilmente, oggi si potrebbe già conoscere l’esito di tale richiesta, da cui dipende anche gran parte delle sorti dell’importante polo ricettivo foriano.

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