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Elezioni lacchesi, nuovo round giudiziario

E’ davvero infinito il contenzioso legato al voto alle ultime amministrative nel Comune del Fungo. Con apposita delibera di giunta municipale, l’ente di Piazza Santa Restituta si costituisce parte civile contro il presidente del seggio n. 1, Giuseppe Morgera, rinviato a giudizio dopo l’indagine scattata a seguito del responso delle urne nel 2020. Sarà l’avvocato Cristiano Rossetti a difendere le ragioni del Comune nell’udienza prevista per il prossimo 5 marzo

E’ ormai chiaro che parlare di “voto infinito” a Lacco Ameno non è più un modo di dire. Nell’eterna contesa tra Giacomo Pascale e Domenico De Siano per i fatti e le elezioni del 2020 a finire stritolato è stato il presidente del Seggio numero uno, tra l’altro dipendente dei supermercati della Catena a cui si lega anche la famiglia De Siano, e il cui operato è stato ritenuto palesemente contra legem dal primo cittadino che ovviamente ha chiesto alla giustizia di presentargli il conto. Faccende in chiaro scuro assurte agli onori delle urne e della cronaca che ora sono oggetto di giudizio, già dunque sotto la lente di ingrandimento della magistratura. Giudizi in cui il sindaco Giacomo Pascale con la sua amministrazione ha inteso costituirsi come parte civile. Ma leggiamo in atti quali le intenzioni di Pascale&Co. Con delibera di giunta comunale n. 11 era stata decisa la costituzione di parte civile del comune di lacco ameno nel procedimentopenalen. 24443/2022 R.G.N.R. L’udienza preliminare è fissata il prossimo 5 marzo.

Con specifico atto reso al responsabile di Settore è stata decisa a pochi giorni dall’udienza la nomina del difensore e procuratore speciale. Si tratta dell’Avv.Cristiano Rossetti. L’Avv. Lucrezia galano, responsabile del primo settore affari generali spiega:«Atteso che con Delibera di Giunta Comunale n. 11 il 31.01.2024, premesso che: “in occasione delle consultazioni per il rinnovo del Consiglio comunale e per l’elezione diretta del Sindaco del Comune di Lacco Ameno del 20 e 21 settembre 2020 è stato erroneamente proclamato il pareggio dei voti espressi e scrutinati per i candidati e per le due liste correlate in competizione per cui è stato necessario procedere al successivo turno di ballottaggio in data 4 e 5 ottobre 2020, con conseguente esborso di ingenti spese ad esclusivo carico delle casse comunali ulteriori rispetto a quelle già affrontate per il primo turno a seguito della proclamazione degli eletti (Sindaco e Consiglieri comunali) sono stati presentati ricorsi avverso il risultato elettorale delle consultazioni dell’autunno 2020 innanzi al TAR Campania Napoli e al Consiglio di Stato che hanno determinato una incertezza amministrativa durata sino alla pubblicazione della sentenza del massimo organo di tutela della giustizia nell’amministrazione pubblica n. 5428 del 19.7.2021, con la quale, all’esito di formali riconteggi dei voti espressi presso la Prefettura di Napoli in sede di verificazione, è stato definitivamente sancito che “anche alla luce del complessivo esame dei mezzi processuali articolati in questa sede, il risultato della competizione elettorale si sarebbe attestato, al primo turno, su 1540 voti per la Lista n. 2 (1541 meno 3, più 2 derivanti dall’errore di conteggio delle sezioni 3 e 4), e 1538 per la Lista n. 1 (1541 meno 4 più uno indebitamente annullato), con la conseguenza che il candidato sindaco della prima e la sua compagine elettorale sarebbero risultati comunque vittoriosi”– spiega la Galano aggiungendo che- il Comune, interessato alla corretta individuazione degli eletti tra i candidati a Sindaco e al Consiglio comunale sulla base dei voti validamente espressi, non si è costituito nei giudizi amministrativi aventi ad oggetto il risultato elettorale dell’autunno 2020, rimettendosi completamente alle valutazioni e alle statuizioni del TAR Campania, prima, e del Consiglio di Stato, poi- sennonché prosegue la responsabile Galano- nell’ambito del proc. pen. n. 24443/2022 R.G.N.R., in data 5.3.2024 si svolgerà l’udienza preliminare a carico dell’imputato del reato p. e p. dall’art. 96 del D.P.R. n. 570/1960 perché “appartenendo all’ufficio elettorale in qualità di Presidente della Sezione n. 1 e dell’Adunanza dei Presidenti di seggio per le consultazioni elettorali a Sindaco del Comune di Lacco Ameno, svoltesi il 20 e il 21 settembre 2020 nella sala delle elezioni di via Fundera a Lacco Ameno, successivamente allo spoglio, pur avendo ottenuto la segnalazione dell’errore riportato nel verbale delle operazioni d’Ufficio elettorale della Sezione 3 non ne teneva conto stravolgendo il compimento delle operazioni elettorali. Questo perché in quel momento,risultando in parità di preferenze assoluta per i candidati, se considerato l’errore, avrebbe assegnato direttamente la vittoria alla persona offesa senza dover ricorrere ai successivi ballottaggi”.

Tale condotta, se accertata, risulterebbe aver offeso l’interesse pubblico alla trasparenza e correttezza delle operazioni di scrutinio da parte di pubblico ufficiale incaricato dal Comune di Lacco Ameno cagionando, per di più, all’Ente comunale anche un ingente danno economico corrispondente alle spese del turno di ballottaggio, che altrimenti non avrebbe sostenuto.E’ pertanto, interesse del Comune di Lacco Ameno promuovere la costituzione di parte civile dell’Ente al fine di accertare eventuali responsabilità penali lesive dell’interesse al corretto svolgimento delle elezioni, bene pubblico tutelato dalla norma incriminatrice. Risulta, pertanto, necessario procedere alla nomina in via d’urgenza di un difensore e procuratore speciale dell’Ente esperto nella materia penale”». La scelta è caduta sull’avv. Cristiano Rossetti, con studio in, professionista altamente esperto nella materia del diritto penale e della procedura penale, autorizzando il Vice Sindaco a sottoscrivere e presentare tutti gli atti consequenziali. Per il menzionato incarico all’avv. Cristiano Rossetti un corrispettivo pari all’importo di € 5.000,00, oltre spese forfettarie e vive, iva e c.p.a. Che, dunque, la battaglia elettorale prosegua. Il meglio, a quanto pare, deve ancora venire. Il prima, il durante e dopo “Giacomo Pascale secondo” è stato caratterizzato da un clima di aggressività e litigiosità che ha spaccato e diviso il paese senza soluzione di continuità. Un paese, il cui carattere ameno, la serenità del borgo sono andati via via persi per cedere il passo ad una situazione di imbrutimento dei rapporti che esula dalla politica e che, a bene vedere, appare ben lungi dal risolversi per cedere finalmente il passo adun clima costruttivo e produttivo per tutti.

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