CRONACAPRIMO PIANO

Stavolta le ruspe colpiscono un albergo

Non solo prime case di necessità, imminente la demolizione di una vasta porzione (circa 350 metri quadrati) di una struttura ricettiva ubicata nel Comune di Ischia. Nei prossimi giorni un tavolo tecnico stabilirà il crono programma degli interventi che culmineranno con l’abbattimento dell’abuso edilizio

Che negli ultimi tempi le ruspe stiano entrando in azione con una certa frequenza rispetto al passato, è un fatto assodato e che peraltro abbiamo di recente raccontato anche sulle colonne del nostro giornale. Ma quello che vi raccontiamo in esclusiva quest’oggi è un qualcosa che va decisamente controtendenza e tra un attimo vi spieghiamo il perché. Sulla nostra isola sta infatti per cadere un tabu ed essere smentito un luogo comune che voleva sempre la prime case di necessità o comunque i poveri cristi vittime delle ruspe di Stato. Perché a breve ad essere demolita dovrà essere una porzione anche abbastanza sostanziosa di una struttura ricettiva. Si tratta di un albergo ubicato nel Comune di Ischia e che fa parte di una catena presente con più strutture sul territorio. Secondo quanto si apprende un abuso commesso per un ampliamento è stato oggetto di una sentenza di condanna passata in giudicato con annessa sanzione accessoria della demolizione. Un reato che come da prassi consolidata è stato consumato diverso tempo fa, anche se adesso la giustizia ha esaurito il proprio corso e si è arrivati al momento del “redde rationem”.

Per la cronaca, stando alle scarne indiscrezioni che trapelano, l’abuso incriminato non sarebbe nemmeno di poco conto. Si tratterebbe addirittura di oltre 300 metri quadrati di superficie, evidentemente negli anni i proprietari dell’albergo hanno proceduto a un ampliamento costruendo nuove camere a meno che l’area in questione non fosse destinata ad altri usi: ma è chiaro che, in un caso come nell’altro, certo non parliamo di un muretto o una rampa di scale. Insomma, la demolizione certamente non sarà di poco conto e bisognerà anche capire se e come sarà gestita soprattutto nel caso in cui la struttura ricettiva fosse aperta al pubblico. E’ verosimile che in un caso del genere, anche per evitare un’attività decisamente “invasiva”, i legali rappresentanti potrebbero optare per l’autodemolizione che verosimilmente significherebbe anche un risparmio economico oltre che un vantaggio dal punto di vista squisitamente logistico. L’epilogo di questa vicenda, per la cronaca, dovrebbe essere molto più prossimo di quanto si creda. Nei prossimi giorni, infatti, è previsto un tavolo tecnico attorno al quale si troveranno Procura della Repubblica di Napoli, commissariato di polizia, carabinieri e tutti gli abituali “attori” che interpretano questi tipi di “film” che stanno diventando sempre più visti sull’isola d’Ischia. Un incontro, quello cui abbiamo appena fatto riferimento, che servirà a stabilire una serie di modalità operative, in primis anche quella in cui effettuare tutte le rituali operazioni come i sopralluoghi e soprattutto stabilire la data nella quale procedere ad iniziare le operazioni di demolizione. Che tra l’altro potrebbe essere un altro tassello di un mosaico che lascia presagire sotto questo fronte una primavera davvero infuocata.

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antonio

A quando l’hotel San Montano? il più grande cantiere abusivo sull’Isola

LocosPoco

Resort San Montano, Hotel la Quercia e proprieta’ attinenti alla famiglia,Resort Sorriso,e le struttute della famiglia annesse, parco villa a mare e sopratutto il resort su Cava dell’isola sono tutte abusive,… sotto gli occhi di tutte le amministrazioni e nessuno parla o fa qualcosa

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