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Stop alla musica e zone di silenzio, accusa e difesa: “processo” al sindaco

Intervista e serrato botta e risposta con Enzo Ferrandino che però difende i provvedimenti di recente adottati finalizzati a garantire maggiore tranquillità e vivibilità al territorio: «Abbiamo voluto conciliare tutte le esigenze». E poi…

In un ideale botta e risposta sui recenti provvedimenti dell’amministrazione, se provocatoriamente le dicessi che l’ordinanza sulle emissioni sonore, che arriva in piena estate, è un provvedimento più di pancia che meditato, cosa risponderebbe il sindaco di Ischia?

«Direi che non è assolutamente un provvedimento di pancia, difatti l’ordinanza varata riprende le disposizioni già presenti nelle ordinanze vigenti in materia emesse dal 2002 in poi. Èun’ordinanza quadro che riassume posizioni già assunte da diverse amministrazioni, in svariati momenti, negli ultimi anni. Si tratta di assetti univoci negli obiettivi e nelle finalità da perseguire. Vi era tuttavia confusione tra le varie disposizioni che mettevano spesso in seria difficoltà gli organismi di controllo chiamati ad applicare queste normative regolamentari. Con l’atto adottato questa estate abbiamo voluto fare chiarezza e ordine, senza aggiungere nulla che non fosse già stabilito nelle normative vigenti nel territorio del comune di Ischia. Si è generato un pericoloso corto circuito informativo che ha presentato il provvedimento come una restrizione ulteriore ad una normativa più larga, invece ciò non è vero, basta rileggere con attenzione le ordinanze richiamate per comprendere in maniera lampante che le disposizioni prese sono le medesime del passato».

A chi sostiene che cambiare le carte in tavola nel corso della stagione vuol dire “entrare in gamba tesa” o “giocare in maniera non proprio corretta”, per così dire, il sindaco cosa risponde?

«In realtà abbiamo giocato in maniera davvero corretta e molto responsabile, in accordo con le forze dell’ordine attive sul territorio che necessitavano e chiedevano maggiore chiarezza sulle normative vigenti. Abbiamo ritenuto importante ed opportuno questo momento di sintesi per permettere a tutti gli operatori di lavorare nella maniera migliore possibile».

«Siamo stati corretti e responsabili, agendo di concerto con le forze dell’ordine che necessitavano e chiedevano maggiore chiarezza sulle normative vigenti. Abbiamo ritenuto importante ed opportuno questo momento di sintesi per permettere a tutti gli operatori di lavorare nella maniera migliore possibile»

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Enzo Ferrandino è rappresentante di una famiglia che si occupa anche di imprenditoria turistica, con un’attività commerciale, dunque ha anche il punto di vista di chi sta dall’altra parte della “barricata”. La domanda che ti faccio è: ipotizzare, in una realtà come Ischia, che a mezzanotte determinate attività debbano spegnere la musica non è un po’ riduttivo, considerato anche il target turistico agostano, che spesso è quello che desidera maggiormente svago e divertimento? Vi siete posti questa considerazione o no?

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«Nei vari atti adottati negli ultimi vent’anni si è cercato sempre di conciliare le esigenze di chi vuole divertirsi e di chi eventualmente vuole godersi il nostro territorio per rilassarsi e vivere in tranquillità il proprio periodo di ferie. Le norme derivate da questo intento credo siano un giusto “mix”. D’altronde è sempre possibile divertirsi in ambienti dove vi è un’attrezzatura ed un’organizzazione che evita la propagazione di rumori all’esterno fino a notte fonda, ben oltre la mezzanotte quindi. Laddove invece esiste un contesto in cui all’aperto si finisce per creare fastidio al vicinato o a chi semplicemente vuole vivere la vacanza come un momento di riposo, mezzanotte è l’ora “X” in cui bisogna spegnere la musica. Ad Ischia ci sono sia luoghi organizzati che possono fare musica fino a tardi sia luoghi dove invece l’intrattenimento non può, com’è giusto che sia, andare oltre la mezzanotte».

A chi fa notare che questo stato dell’arte potrebbe fare il gioco di Forio, dirottando l’economia della movida lì dove le maglie sono meno strette, cosa si può obiettare?

«Non dovrebbe appassionarci questa competizione, dobbiamo immaginare l’isola come un tutt’uno dove ognuno dovrebbe impegnarsi a soddisfare sia le esigenze di chi vuole divertirsi sia di chi vuole rilassarsi. D’altronde noto che i luoghi della movida del comune di Ischia, osservandoli con l’intento di valutare le dinamiche che vi si generano, sono luoghi molto frequentati, anche da una clientela internazionale che ci apprezza. Sono certo che queste affluenze della stagione 2022 ci daranno molte soddisfazioni nel futuro, se saremo bravi nel meritarci la scelta del nostro territorio fatta da questo pubblico».

«L’ordinanza del silenzio non è come il gioco che si praticava quando eravamo ragazzi a scuola. Vuole accendere i riflettori su un tema: quello della sensibilità e dell’attenzione sul territorio che è fondamentale avere. Un’attenzione che devono avere in primis gli Ischitani e su cui serve una presa di coscienza»

L’ordinanza sulle emissioni sonore accompagnata da quella sulle zone di silenzio da una parte hanno sicuramente contribuito ad una fetta di potenziale ricettività turistica e fomentato l’idea che Ischia sia un’isola in cui si vuole provare quantomeno a garantire una certa tranquillità. Il rovescio della medaglia è forse il rischio di passare per una località come Chianciano, Montecatini o Fiuggi. Qual è il suo punto di vista a riguardo?

«L’ordinanza sintetizzata come ordinanza del silenzio non è come il gioco del silenzio che si evoca nella nostra memoria di quando eravamo ragazzi a scuola. Vuole accendere i riflettori su un tema: quello della sensibilità e dell’attenzione sul territorio che è fondamentale avere. Un’attenzione che devono avere in primis gli Ischitani, nella loro quotidianità e nella scelta degli ospiti da accogliere nelle seconde case, dai quali si deve pretendere lo stesso rispetto delle regole vigenti ad Ischia. Bisogna che ci sia una concreta presa di coscienza su questo tema. Quest’anno vorrei ringraziare particolarmente tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio per il loro lavoro enorme: la polizia municipale, i carabinieri, la polizia, la guardia di finanza, la guardia costiera e così via. Un lavoro volto a ribadire l’importanza del rispetto dovuto al territorio. Ischia non può essere vista come una località aggredibile dove né i residenti né i turisti si rendono conto della fortuna di vivere un luogo riconosciuto tra i più belli al mondo. Tutti noi siamo stati orgogliosissimi quando una nota rivista americana ha elogiato la nostra isola come la più bella al mondo. Ebbene bisogna prendere coscienza di questa cosa e pretendere rispetto per la nostra terra, è necessario assumere un atteggiamento che onori la bellezza ed il valore di questo luogo».

Assistere ad una rissa nel corso di un giro notturno che sensazioni ha suscitato in Enzo Ferrandino? Il riferimento, per chi non lo sapesse, è a quanto accaduto alla Riva Destra.

«A dire la verità non ho assistito direttamente alla rissa, ho però potuto constatare la professionalità con cui le forze dell’ordine sono intervenute nel sedarla e nello svolgere le procedure di rito necessarie in queste situazioni. Ci sono presidi continui lungo le nostre strade e tanti turisti hanno apprezzato molto questa nostra presenza che ha donato maggiore serenità a chi vive le nostre belle strade, soprattutto di sera».

«Bisogna pretendere rispetto, lo ribadisco. Non può accadere che in zone di particolare pregio che adornano il nostro territorio si creino delle condizioni in cui l’ordine pubblico ed i canoni basilari della convivenza serena e civile tra più persone siano sovvertiti da atteggiamenti irrispettosi e dalla trasgressione delle regole»

L’episodio legato alla chiusura del Mojito, senza entrare nei dettagli, è un episodio un po’ iconico: la prospettiva del guadagno, evidentemente, rende conveniente in alta stagione anche beccarsi una sanzione amministrativa. Insomma, forse la necessità di intervenire con forza era dettata anche dalla necessità di punire un certo modus agendi…

«Bisogna pretendere rispetto, lo ribadisco. Non può accadere che in zone di particolare pregio che adornano il nostro territorio si creino delle condizioni in cui l’ordine pubblico ed i canoni basilari della convivenza serena e civile tra più persone siano sovvertiti da atteggiamenti irrispettosi e dalla trasgressione delle regole. Nel caso di specie l’ufficio competente del comune di Ischia ha fatto bene a prendere questo provvedimento e altrettanto bene ha fatto l’ente a resistere nel giudizio a difesa delle ragioni della nostra comunità. La Riva Destra è un vero e proprio gioiello su cui l’amministrazione intende puntare tanto, infatti ci saranno imminenti lavori di recupero in quella zona con l’intenzione di riqualificare l’offerta turistica e diportistica. C’è bisogno che tutti gli operatori dell’area collaborino assumendo una condotta coerente con gli obiettivi prefissati».

Sull’isola siamo abituati a piangerci addosso, eppure nonostante tutto da più parti si sta dicendo che la stagione 2022 in termine di numeri ha addirittura superato quella del 2019 (l’ultima dell’era pre pandemica), già di suo eccezionale. È sicuramente un punto di partenza. Ti chiedo un giudizio su questo, ed anche l’eterna domanda che ci poniamo tutti sin da bambini e che probabilmente ci porteremo nella tomba senza risposta: perché non si riesce mai a destagionalizzare?

«La prima cosa da dire è che l’estate 2022 è senza alcun dubbio una stagione molto positiva. Ce ne rendiamo conto sia per gli ingenti flussi turistici sia per la marcata presenza di turismo internazionale. È la prova ulteriore che l’isola di Ischia ha nervo, nel senso che gode di una bellezza riconosciuta a livello mondiale ed è molto apprezzata dai turisti come luogo di vacanza. Riguardo la destagionalizzazione è necessario lavorarci. Non a caso con gli amici dell’amministrazione abbiamo individuato in questo professionista, Josep Ejarque, il guru dei flussi turistici e la DMO sta lavorando allo scopo di attualizzare l’offerta turistica del nostro territorio per organizzare le politiche turistiche in modo da coordinare e coinvolgere tutti gli operatori partecipanti per conseguire i medesimi obiettivi. Ischia ha dei margini di valorizzazione molto elevati, ci sono molte cose da esaltare e su cui lavorare. Dovremmo abbandonare tutti questo atteggiamento rassegnato, smetterla di “piangerci addosso” ed essere più propositivi. Penso che ci attenda un futuro roseo e questa ripresa lo dimostra».

«Il quinto assessore? Ci eravamo ripromessi di affrontare questa stagione turistica con l’assetto che abbiamo materialmente presentato nel primo consiglio comunale. Sono convinto che all’inizio dell’autunno avremo modo di chiudere il cerchio e inquadrare e distribuire ancora meglio il carico di lavoro dell’amministrazione»

È vero che anche parlare di ordinanze e provvedimenti significa parlare di politica perché si tratta dell’indirizzo da dare ad un Paese. Forse è tuttavia la prima volta che di politica non abbiamo ancora parlato compiutamente. E allora arrivo al punto: per il quinto assessore, visto che ci troviamo in pieno agosto, è il momento di stare tranquilli e staccare la spina oppure un ragionamento Enzo Ferrandino inizia già a farlo?

«Ci eravamo ripromessi di intraprendere ed affrontare questa stagione turistica con l’assetto che abbiamo materialmente presentato nel primo consiglio comunale. Sono convinto che all’inizio dell’autunno prossimo avremo modo di chiudere il cerchio e inquadrare così ancora meglio il carico di lavoro dell’amministrazione. Adesso ci focalizziamo sull’azione dell’amministrazione nell’emergenza della stagione 2022. Dai primi di settembre in poi, grazie alla presenza e all’aiuto di Ejarque, inizieremo a pianificare com’è giusto che sia la stagione prossima cercando di realizzare alcuni accorgimenti che ci permetteranno di affrontare il turismo in maniera più consapevole e di delineare i nostri obiettivi e le modalità con cui conseguirli».

Che sensazione è stata rivedere la festa di Sant’Anna?

«È stato un momento per pensare e riflettere sul dramma dei due anni precedenti, quando si guardava al futuro con grande preoccupazione. È stato come uscire dal tunnel ed essersi messi alle spalle un brutto periodo per la nostra comunità e per tutto il mondo in generale. La pandemia è stata per noi un colpo particolarmente duro, quindi rivivere una serata così è stata una gioia incredibile. Spesso la davamo per scontata, ma la sua assenza ci ha fatto riflettere e meditare».

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