CULTURA & SOCIETA'

Via Roma: dopo 30 anni chiude R3, storico negozio di giocattoli

Serrande chiuse e dei volantini arancioni a tappezzare una vetrina che fino a qualche giorno fa aveva fatto sognare i bambini dell’isola, e non solo, da generazioni. Su quei volantini un messaggio di ringraziamento a tutti quei piccoli clienti e il triste avviso: dopo trent’anni di attività, R3, la storica cartoleria di Via Roma,  chiude i battenti.  Così, prima dell’avvento di una nuova primavera, sparisce un altro negozio di giocattoli nel pieno centro di Ischia, complici senz’altro i prezzi competitivi del web e quella triste comodità nel ricevere il gioco direttamente a casa. “Dal primo marzo 1990 al 28 febbraio 2019 – si legge sul manifestino – grazie per averci dato l’opportunità di trascorrere 30 anni di attività insieme. Certo è che senza clienti come voi, tutto ciò non sarebbe stato così bello ed entusiasmante. Ancora grazie, e di cuore, per averci scelto ed esservi affidati a noi in questi trent’anni”. Un messaggio firmato da Gaetano e tutti gli altri che si sono alternati a consigliare giocattoli a generazioni di bambini, cresciuti prima a Barbie e Lego e poi a Lol e videogiochi. L’attività di vendita continua a Forio, ma certo il corso d’Ischia perde una storica attività punto di riferimento per grandi e piccini; per i loro sogni, lungo tutto il corso, resta soltanto un unico negozio dove poter rifarsi gli occhi tra i giocattoli e divertirsi ad acquistare materiale per la scuola.Nel giro di pochi giorni dall’annuncio della Libereria, la libreria di Barbara Pierini in quel di Forio d’Ischia, ecco un’altra triste notizia a cui si accompagna l’incertezza del domani e qualche serio punto interrogativo. L’incertezza riguarda, senza ombra di dubbio, la nuova destinazione di quel negozio situato in pieno centro, a pochi passi dalla Chiesa di San Pietro, i punti interrogativi sono tutti rivolti al destino della nostra società. Andiamo verso un mondo dove i bimbi non giocano e non leggono più? La chiusura di queste attività lascia pensare alla piega che sta prendendo la nostra società dove si legge sempre meno e dove i bambini riservano sempre meno tempo al gioco e alla fantasia. Loro non giocano e non leggono e queste attività chiudono, precludendo la possibilità alle future generazione di sognare tra gli scaffali.

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