LE OPINIONI

IL COMMENTO La buona sanità è una battaglia di civiltà

DI SILVIO CARCATERRA

Rieccomi riannodare le fila di un discorso interrotto dal momento che ho dovuto assentarmi per un periodo a causa di problemi di salute, con un altro accertamento che dovrò eseguire lunedì prossimo prima di procedere ad un nuovo intervento chirurgico a causa di una recidiva. In ogni caso, ho ancora una forbice spazio-temporale utile a provare a smuovere qualcosa relativamente al mio appello per pet tac e radioterapie da potersi svolgere sul territorio isolano. Oggi, quindi, scrivo indirizzando le mie attenzioni “sull’aiuto che non c’è” o quasi, magari non con quella concretezza che vorrei.

A pochi giorni dal mio nuovo ricovero mi piace sperare (e anzi me lo auguro con tutte le mie forze) che almeno una delle sei amministrazioni comunali nostrane possa inoltrare un’istanza al governatore Vincenzo De Luca, al direttore della ASL Napoli 2 Nord Mario Iervolino ed al ministro della Salute Orazio Schillaci – oltre che a tutte le altre autorità competenti in materia – per cercare di porre un argine si spera definitivo a questo importantissimo disagio sanitario presente sulla nostra isola: e, soprattutto, voglio auspicare che i nostri sindaci non perdano l’entusiasmo e la voglia di segnalare con forza a chi di dovere lo stato di necessità ascoltando il grido a gran voce dei pazienti oncologici di sbrigarsi nel dotare il territorio di strumenti come pet tac e radio terapie.

Vorrei tanto, e non mi stancherò mai di ripeterlo, che si discutesse dell’argomento in Parlamento, alla Camera dei Deputati, in Città Metropolitana, in Regione, in ogni altra sede competente magari anche con la partecipazione di uno o più pazienti in cura tanto per essere ancora più chiari ed espliciti denunciando con documenti alla mano gli innumerevoli disagi con cui sono costretti a fare i conti i pazienti oncologici ogni qualvolta devono raggiungere la terraferma. Credo e spero con una buona dose di fiducia che anche i sindaci – col mio contributo, laddove servisse o lo ritenessero utile alla causa – possano far comprendere la necessità di poter avere determinati macchinari sull’isola, sia per la prevenzione che riguarda tutti che per la conduzione del percorso nei confronti di chi è già affetto da patologie tumorali, eliminando stress, disagi e dispendio di forze ed energie. Quello che posso assicurare, nel frattempo, è che la mia – anzi la nostra battaglia – se sarà necessario non finirà certamente qui…

* VICE PRESIDENTE A.P.O.

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