CRONACA

In Campania a scuola l’11 gennaio, stavolta anche l’isola si adegua

Manca ancora l’ufficialità ma i sindaci sono orientati a rispettare l’ordinanza regionale che sarà firmata dal governatore Vincenzo De Luca e non riproporre ulteriori misure restrittive

Il dato è tratto: a scuola si torna dall’11 gennaio in poi. Nella giornata di ieri l’’Unità di Crisi della regione Campania si è riunita per un’analisi dettagliata dei dati epidemiologici in relazione alla possibilità di un ritorno in presenza a scuola al termine delle vacanze natalizie. Sulla base di tale analisi e della relazione che confluirà in un’ordinanza entro la mattinata di domani, è stato deciso che le scuole in Campania riapriranno lunedì 11 gennaio 2020. «In quella data – si legge in una nota dell’Unità di Crisi – potranno tornare in classe gli alunni della scuola dell’infanzia e delle prime due classi della scuola primaria, esattamente com’era prima della chiusura delle scuole per la pausa natalizia. A partire dal 18 gennaio sarà valutata dal punto di vista epidemiologico generale, la possibilità del ritorno in presenza per l’intera scuola primaria, e successivamente, dal 25 gennaio, per la secondaria di primo e secondo grado». Resta confermato che per quanto riguarda la DAD (Didattica a distanza) anche in Campania le lezioni riprenderanno regolarmente giovedì 7 gennaio. In attesa dell’ordinanza del presidente della giunta regionale della Campania i sindaci stanno valutando che cosa fare. Sicuramente le idee chiare le ha il sindaco di Serrara Fontana che già lo scorso novembre non ha posto in essere ordinanze restrittive e concesso ai bambini della scuola dell’infanzia e della prima elementare, prima, e della seconda elementare, poi, di tornare tra i banchi di scuola. Adesso, quindi, tocca agli cinque primi cittadini dell’isola che stanno decidendo se riproporre ordinanze restrittive e lasciare gli alunni in Didattica a distanza o farli tornare, se pur gradatamente, in classe. I sindaci dell’isola sono tendenzialmente orientati a non riproporre delle nuove ordinanze di chiusura delle scuole. In questo modo da lunedì prossimo anche i piccoli alunni isolani torneranno tra i banchi. In ogni caso per tutti la parola d’ordine è sicurezza. Bisogna riaprire in sicurezza e sebbene al momento il quadro di riferimento non induce a prendere in considerazione l’idea di porre in essere misure più drastiche, da oggi partono i tavoli di confronto con l’Asl e con i dirigenti scolastici. In questo modo le scuole riapriranno sempre tenendo d’occhio la curva epidemiologica.

Nei giorni scorsi i genitori e gli intellettuali del Coordinamento Scuole Aperte Campania hanno scritto al premier Giuseppe Conte e al ministro Lucia Azzolina, ai prefetti e ai sindaci della Campania e al governatore Vincenzo De Luca, chiedendo, ancora una volta, l’immediata ripresa delle lezioni in classe. La lettera aperta ha ottenuto il consenso

di quasi 30mila genitori campani che hanno aderito alla petizione promossa dal Coordinamento Scuole Aperte Campania che conta circa 12mila aderenti che intendono, con fermezza, “portare all’attenzione l’essenzialità della immediata ripresa delle attività didattiche in presenza per tutti i cicli di ogni ordine e grado, vista la sospensione della stessa nella nostra regione da oltre 74 giorni (dal 27 ottobre sin dalla infanzia e poi con riprese scaglionate dal 25 novembre per la I elementare e il 9 dicembre per la II elementare), contrariamente alle disposizioni governative nazionali”. Nella missiva hanno spiegato come “Siamo certi che non sfuggirà che la scuola, più che mai in una Regione come la nostra, racchiude in sé il significato più profondo di inclusione, crescita e riscatto socioculturale.

Ipotizzare di proseguire con la DAD, specie per i più piccoli, significa non tenere conto del rischio di aggravare ulteriormente il tasso di dispersione scolastica che in Italia, negli ultimi 5 anni, si è attestato intorno al 14%, ovvero molto al di sopra del target europeo che prevedeva la riduzione di tale indice almeno al 10 % entro il 2020; un rischio ancora più concreto in Campania dove il tasso di ragazzi che abbandonano prematuramente gli studi è già ben al di sopra della media del paese, raggiungendo addirittura il 17,3 % della popolazione scolastica totale. La scuola, come sappiamo, è l’unico strumento che consente l’applicazione dell’art. 3 della Costituzione dando a tutti la possibilità di rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico per lo sviluppo degli individui. Essa deve essere per tutti accessibile, gratuita ed offrire pari opportunità, come costituzionalmente sancito dall’art. 34 della medesima Costituzione: è innegabile che la DAD, legata all’uso di costosi devices, nonché alla necessità di disporre di una connessione internet stabile, non consente a tutti di poter accedere all’istruzione in maniera egualitaria. Basti pensare che il 26% delle famiglie campane non dispone ad esempio di una connessione internet in casa (fonte Openpolis) e gli ammortizzatori sociali messi in campo dalle istituzioni, seppur con enormi sforzi, non sono riusciti né riusciranno a sopperire alle enormi falle economico-sociali della comunità campana”. Così il coordinamento ha invitato “ciascuno per le rispettive competenze istituzionali, ad adottare i provvedimenti che riterrà più opportuni atti alla riapertura in presenza di tutte le scuole di ogni ordine e grado a far data dal 7 gennaio 2021,in osservanza del documento operativo “A scuola in sicurezza” stilato dalla stessa Regione Campania, in ottemperanza al DPCM del 3 dicembre 2020”.

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