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Tribunale, arriva il rinvio a giudizio per Anna Comune

di Marco Gaudini  ISCHIA

– Il Giudice per l’Udienza Preliminare, dott. Dario Gallo, con proprio Decreto, ha disposto il rinvio a giudizio per la dottoressa Anna Comune, funzionaria del Tribunale di Napoli – Sezione Distaccata di Ischia, e all’epoca dei fatti contestati, Cancelliere responsabile dell’ufficio del Giudice di Pace di Ischia. In passato, abbiamo seppur in generale, già trattato alcuni degli argomenti che sono alla base del Decreto di rinvio a giudizio formulato nei confronti della dottoressa Anna Comune, ma andiamo con ordine: il tutto parte da un esposto formale avanzato dall’avvocato Antonio Antonidis agli organi competenti, circa la presenza di alcuni soggetti, apparentemente non autorizzati che avevano accesso al sistema informatico del Giudice di Pace. Era infatti il mese di agosto di qualche anno fa, quando l’avvocato notava questa situazione, e la persona che in Cancelleria, entrava nel sistema informatico, corrispondeva ad uno degli addetti incaricati, attraverso una convenzione siglata, tra il Tribunale di Napoli e l’Assoforense ischitana, proprio da quest’ultima per supportare l’attività della Cancelleria civile. Ovviamente, l’apporto, così come previsto anche dalla convenzione, non prevedeva in alcun modo l’accesso al sistema informatico, attività questa di estrema delicatezza, riservata solo al personale autorizzato del Tribunale. Da qui, quindi, volendo vederci chiaro, l’avvocato Antoniadis scrive un esposto che invia a varie autorità, compreso il Presidente del Tribunale, al quale segnala anche altre anomalie nella gestione dell’ufficio di cancelleria del Giudice di Pace di Ischia, chiedendo, anzitutto, di verificarne la legittimità. Partono così delle indagini, che vedono anche arrivare presso l’ufficio del Giudice di Pace di Ischia, un’ispezione dell’Ispettorato Generale del Ministero della Giustizia. Il tutto, la denuncia dell’Avvocato Antoniadis, e vari altri atti, compresi quelli dell’ispezione, finisce nelle mani del Sostituto Procuratore della Repubblica la dottoressa Stefania Buda, che verificate le risultanze delle indagini messe in atto, ha deciso di chiedere al Giudice per le indagini preliminari, il rinvio a giudizio per la dottoressa Anna Comune.

 

I CAPI DI IMPUTAZIONE – La dottoressa Comune, come si legge nel Decreto che dispone il giudizio è accusata di più reati e nello specifico: del reato di falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale in atti pubblici,  in quanto, “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, nella qualità di cancelliere responsabile dell’ufficio del Giudice di Pace di Ischia, non provvedeva al tempestivo deposito telematico ed alla conseguente registrazione tramite sistema SIGP (sistema informatico del Giudice di Pace ndr)  delle sentenze emesse nel momento effettivo del ricevimento di queste, non rispettando l’ordine cronologico delle stesse, come risulta tra l’altro, dalla relazione sull’ispezione effettuata presso gli uffici del Giudice di Pace di Ischia, nel novembre/dicembre 2014, in tal modo attestando falsamente date di deposito diverse, successive da quelle effettive, fatti dei quali è destinato a provare la verità”. La Procura contesta inoltre alla dottoressa Comune, quello che era stato segnalato dall’avvocato Antoniadis, ossia,  l’aver consentito a soggetti non qualificati l’accesso al sistema informatico del Giudice di Pace. Negli atti si legge a tal riguardo che: “al fine di procurare ad altrui un profitto, consistente nel deposito telematico delle sentenze senza il rispetto dell’ordine cronologico, abusivamente diffondeva i propri dati d’accesso al sistema informatico SIGP protetto, consentendo a soggetti non qualificati l’accesso al predetto sistema”.

Mentre per il reato di rifiuto di atti d’ufficio, è stata pronunciata una sentenza di non luogo a procedere dal GUP. La  Procura infatti sosteneva nella richiesta di rinvio a giudizio che la dottoressa Comune: “indebitamente rifiutava, un atto del proprio ufficio, consistente nella trasmissione dei repertori con l’elenco cronologico delle sentenze del Giudice di Pace di Ischia, al competente dirigente dell’Agenzia delle Entrate per il necessario controllo sulla tassazione dei provvedimenti giudiziari, nonostante le continue richieste e solleciti da questi alla stessa rivolti. In particolare – specificava la nota di richiesta di rinvio a giudizio – che le inadempienze della funzionaria si sono verificate nel biennio 2011-2013. Su questo capo di imputazione, però, non si procederà con il rinvio a giudizio innanzi al giudice collegiale, come per gli altri due reati.

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Insomma, dalle contestazioni mosse dalla Procura si delinea, in relazione al comportamento della funzionaria, un quadro di favoritismi messi in atto, qualora la tesi dell’accusa dovesse essere confermata, in una totale violazione delle norme. Motivazioni e prove, quelle addotte dalla Procura che hanno portato il Giudice per le indagini preliminari, ad emettere un “pesante” Decreto di rinvio a giudizio per l’ex responsabile della cancelleria del Giudice di pace.

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