Di Francesco Ferrandino
ISCHIA. Ieri mattina alle 9:00 presso il Municipio di Ischia si sono riuniti i rappresentanti delle sei amministrazioni comunali dell’isola per discutere dell’emergenza costituita dalla sede locale del Tribunale. La struttura ospitante, il liceo classico Scotti, nei giorni scorsi aveva mostrato alcuni preoccupanti segni di cedimento: giovedì mattina, parte dell’intonaco era caduto dal soffitto dell’androne posto al piano terra, a causa di probabili infiltrazioni d’acqua. Sul posto erano poi giunti i vigili del fuoco e i tecnici comunali, guidati dall’arch. Silvano Arcamone. Nel pomeriggio arrivava la decisione di interdire l’area oggetto della caduta per motivi di sicurezza in attesa di ulteriori accertamenti, misura poi confermata il 16 novembre con l’ordinanza n. 180 (firmata dal vicesindaco Enzo Ferrandino, dal responsabile dell’area tecnica Raffaele Mazzella e dallo stesso architetto Arcamone), che ha precisato i limiti dell’area interdetta: l’ennesima tegola che colpisce la sezione distaccata del Tribunale, da tempo a rischio chiusura per la spending review nel settore giudiziario e di recente al centro di un braccio di ferro tra avvocati e amministrazione comunale per la questione legata al campetto dell’ex Liceo. Proprio per tentare di trovare una soluzione, non più soltanto provvisoria, per mantenere definitivamente il presidio di giustizia sul territorio isolano, le sei amministrazioni locali hanno indetto l’incontro di ieri: tra le proposte, è rapidamente emerso l’orientamento di accelerare il completamento dei lavori di ristrutturazione presso i locali dell’ex pretura, in modo da riportare il più presto possibile il Tribunale nella sua sede originaria. I lavori in questione iniziarono alcuni anni fa, dopo la sottoscrizione di un protocollo tra il Comune di Ischia e la Provincia di Napoli. L’accordo prevedeva l’elargizione di un finanziamento di 600mila euro finalizzati al progetto di ristrutturazione del plesso della Pretura.
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