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Ubriaco, si tuffa in mare: paura a citara

L’incredibile episodio si è verificato nella notte tra sabato e domenica, un 14enne era in evidente stato di alterazione dopo aver assunto un ingente quantitativo di superalcolici: in acqua non riusciva a stare a galla, a salvarlo un’amica che si è gettata senza indugio. E’ stato ricoverato al Rizzoli e poi dimesso. La bottiglia fatale sarebbe stata venduta da un esercizio commerciale

Una vicenda di quelle che farebbero immediatamente pensare ad un esempio di classica “gioventù bruciata” ma che per le dinamiche con cui si è sviluppata non può non essere oggetto delle riflessioni del caso ed in particolare di condotte contra legem che anche sulla nostra isola purtroppo si reiterano con costanza nonostante i ficcanti e continui controlli operati dalle forze dell’ordine.

I fatti che vi raccontiamo si sono verificati nella notte tra sabato e domenica nella inconsueta location – vista l’ora, naturalmente – della spiaggia di Citara a Forio, dove un gruppo di giovanissimi ragazzi si era recato per trascorrere una serata sotto le stelle in una atmosfera sempre suggestiva. Tra questi un quattordicenne che a un certo punto era parso in evidente stato di alterazione. Il giovane, infatti, era giunto sull’arenile con una bottiglia di superalcolico e di fatto l’aveva sgolata quasi interamente: quando gli altri avventori se ne sono accorti, gliel’hanno strappata dalle mani evitando così che potesse scolarsela fino all’ultima goccia. Le sue condizioni però erano davvero preoccupanti, il ragazzo pareva non connettere fino a quando all’improvviso si è praticamente tuffato in mare. Un gesto frutto dell’ubriachezza nella quale versava ma che poteva costargli carissimo: infatti, anche nel buio della notte si notava chiaramente che non riusciva neppure a nuotare. Ad intuire il peggio è stata una ragazza coetanea che a quel punto si è vista costretta a tuffarsi in acqua per tirarlo su a riva prima che potesse consumarsi una drammatica tragedia.

A quel punto la situazione aveva preso una piega davvero pessima, anche perché il minore sembrava davvero non dare alcun segno di reazione né tantomeno di essere vigile. Si chiedeva così l’intervento del 118 con un’ambulanza che accorreva sul posto e dopo aver prestato le prime cure del caso al paziente lo trasportava presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. Qui il paziente veniva trattenuto tutta la notte per essere sottoposto ad una serie di cure e veniva dimesso soltanto l’indomani mattina, peraltro in condizioni ancora tutt’altro che ottimali. La vicenda, però, stando alle scarne indiscrezioni in nostro possesso, avrebbe avuto anche un’appendice poco gradevole. Non ci è dato sapere come (verosimilmente chiedendo direttamente al ragazzo), i parenti della vittima della brutta disavventura hanno appreso che un esercizio commerciale gli aveva venduto la “fatale” bottiglia, con gli addetti che non potevano non essere consapevoli di trovarsi dinanzi ad un minore. Un congiunto si sarebbe recato anche presso il negozio manifestando tutte le sue rimostranze con la tensione che sarebbe finita alle stelle. Resta il fatto che una serata di divertimento, almeno sulla carta, ha davvero rischiato di finire male.

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